Come noto, venerdì sera a Pasturo è stato presentato il progetto da 5,7 milioni di euro (di cui 5.140.000 finanziati con fondi PNRR ed il resto da aggiungere con assunzione di mutuo da parte del Comune) della nuova scuola elementare.
Si tratta di un'opera resasi necessaria a motivo della vetustà dell'edificio attuale, non rispondente ai criteri di sicurezza necessari per poter continuare a svolgere la sua funzione.
L'iter progettuale è stato avviato nel 2019 e riguardava solo la messa in sicurezza il cui costo era stato preventivato in circa 2 milioni di euro; poi, nel 2021, l'amministrazione (giù il cappello!) ha colto l'opportunità che poteva presentarsi con il PNRR e predisposto il progetto presentato l'altro ieri che prevede l'abbattimento dell'esistente e la costruzione di un nuovo moderno e molto più ampio fabbricato.
Ma l'incontro di venerdì è stato indetto anche per mettere al corrente la cittadinanza del fatto che di tempo da perdere non ce n'è, visto che per poter avere il contributo i lavori devono essere aggiudicati entro metà settembre, iniziare entro il 30 novembre (stiamo parlando del 2023) e concludersi entro il 31 dicembre del 2025 con collaudo entro il mese di marzo successivo.
Ciò significa che per almeno tre anni scolastici sarà necessario individuare una soluzione alternativa, ed è ciò che l'amministrazione guidata dal Sindaco Artana sta facendo.
Lo stesso Artana ha rassicurato le famiglie e gli insegnanti affermando che sta cercando un'area non distante dal paese e che non intende avvalersi di container ma di strutture più accoglienti (i cui costi non conosciamo n.d.r.).
Ma il primo cittadino pasturese si è anche esposto su un altro concetto, e cioè che Pasturo avrà a disposizione una scuola moderna per i propri ragazzi che "magari servirà anche ad altri paesi della Valsassina" riproponendo una logica di territorio che sarebbe bene venisse tenuta in considerazione andando a superare un'altra logica, quella dei campanili, le cui campane a martello hanno suonato purtroppo a lungo tra i nostri paesi impedendo a volte di assumere decisioni che magari scontentano l'elettorato locale ma, alla fine, raggiungono l'obiettivo principale: fornire servizi sempre migliori ai cittadini.
Il che, come il lettore può ben immaginare, non si limita solo al settore dell'istruzione (vogliamo parlare del problema dei segretari comunali? O dei tecnici comunali? O della polizia comunale? O del trasporto scolastico?) ma a tutto un processo che dovrebbe finalmente far prendere in considerazione - seriamente - la via che porta al comune unico per tutta la bassa valle. Capisco che è difficile a un anno dalle elezioni mettere sul tavolo questo argomento, ma sono convinto che non si debba aver paura di affrontare la questione davanti ad una cittadinanza che non può conoscere nel dettaglio il funzionamento delle "macchine" comunali e tutti i problemi irrisolti che si portano appresso.
Nel frattempo, tanto per tornare all'istruzione, l'amministrazione di Introbio sta per portare a termine l'iter per l'acquisizione del terreno destinato alla costruzione delle nuove scuola medie che vedono coinvolte (oltre a Introbio) le popolazioni di Taceno, Parlasco, Cortenova e Primaluna, con il comune di Pasturo interessatissimo a verificare questa opportunità.
I sindaci si sono impegnati a fare squadra nella ricerca di fonti di finanziamento e la Comunità Montana che ha garantito il suo appoggio e chissà mai che facendo squadra si possa davvero raggiungere un altro fondamentale tassello che riguarda la crescita e la formazione dei nostri ragazzi.
Ai quali dei campanili, credetemi, non interessa nulla.
(Nella foto di copertina un disegno dal progetto della nuova scuola elementare di Pasturo)