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Pubblicato in Editoriali

LOMBARDIA PROMOSSA ALL'ARANCIONE. RIUSCIREMO A NON RETROCEDERE ANCORA?

Venerdì, 09 Aprile 2021 17:14 Scritto da  Redazione

Dopo settimane di sofferenza e l'incubo della persistenza del rosso almeno sino a fine aprile, da lunedì la nostra Regione tornerà a vestirsi di arancione.

Il che significa scuole riaperte sino alla terza media e le superiori in presenza al 75%, che potremo finalmente prendere appuntamento con l'estetista e il parrucchiere ed uscire a camminare per il nostro comune senza dover avere l'assillo dell'autocertificazione (ma diteci voi dalle nostre parti se qualcuno ve l'ha mai chiesta).

Riapriranno tutti i negozi, ivi compresi quelli che non vendono beni di prima necessità, mentre resteranno ferme tutte le attività all'interno dei centri commerciali nei weekend e nei festivi e prefestivi.

Ei bar? E i ristoranti? Nulla cambia: solo asporto e consegne a domicilio e il divieto di consumazione nei pressi e, ovviamente (ma nemmeno tanto visto quel che succede in giro), all'interno.

La regola secondo cui non ci si può spostare verso altri comuni per noi che abitiamo in paesi con meno di 5.000 abitanti non vale: l'importante è restare nel raggio di 30 chilometri e recarsi in un comune anch'esso con abitanti inferiori ai 5.000.

Per chiarezza: se abito a Lecco non posso uscire da Lecco (ha più di 5.000 abitanti e non vale la scusante, per esempio, "io sono di Laorca").

Parimenti, se abito a Barzio non posso andare a Lecco. Fatte salve, per entrambi i casi, le necessità consentite.

Ci si può spostare verso le seconde case in Lombardia e in tutte le altre regioni (anche in zona rossa), tranne in quelle che con proprie ordinanze lo hanno vietato.

Sono consentite le visite a parenti e amici anche fuori comune con le stesse regole delle recenti festività pasquali: una sola volta al giorno, tra le 5 e le 22, due persone possono raggiungere un'altra abitazione privata. Con sé i due adulti possono portare eventualmente minori di 14 anni (figli oppure no) e persone diversamente abili che abitano con loro. Le visite sono consentite all'interno dello stesso Comune, o nel raggio di 30 chilometri per chi abita in paesi con meno di cinquemila abitanti.

Questo è quanto.

Ora dovremmo scrivere che per non rischiare di tornare in rosso a stretto giro di posta bisognerebbe rispettare le regole, mettere le mascherine, non assembrarsi davanti ai bar e non solo, evitare di andare a trovare in troppi parenti e amici, scegliere orari non di punta nei supermercati e nei negozi, lavarsi spesso le mani e via di questo passo.

Fate finta che le due righe quassopra non esistano e pensate a quello che è successo da più di un anno a questa parte, al Covid se lo avete preso, ai vostri familiari e amici che magari non ci sono più, alle rianimazioni e , in generale, a tutte le sofferenze che questo dannato virus ci ha portato.

Pensate a chi ha dovuto tener chiusa la propria attività, a chi ha perso il posto di lavoro, a chi sta aspettando "ristori" che non arrivano e se arrivano sono ridicoli confronto alle perdite. 

Per un momento, insomma, pensiamo che se ci comportassimo tutti assieme appassionatamente secondo buon senso tra qualche settimana, una volta (speriamo!) che saremo stati vaccinati in tanti, potremo considerarci quasi liberi e goderci l'estate senza la preoccupazione di ripiombare nell'incubo.

Proviamoci stavolta a non fare gli stessi errori. Costa poco, solo un briciolo di buona volontà e intelligenza. 

P.S.: dimenticavamo: vale sempre il coprifuoco dalle 22 alle 5.

 

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