I rapporti tra residenti/proprietari di seconde case del Pian delle Betulle e i gestori della funivia che da Margno sale in quota sono da sempre stati caratterizzati, per usare un eufemismo, da molte criticità (che, per la verità, non sono mancate nè mancano tutt'ora anche tra loro stessi diminuendone, ad avviso di chi scrive, l'autorevolezza).
Finita l'epoca d'oro della Talva della sempre rimpianta famiglia Denti, le varie società succedutesi nel tempo non sono mai riuscite a rilanciare con successo una località tra le più belle e caratteristiche della Lombardia che ha anche rischiato, in un determinato periodo storico, di vedersi privare della straordinaria bellezza del Prà Cainarca che sarebbe dovuto diventare, nell'idea di alcuni, un parcheggio.
In tempi più recenti, come noto, la gestione dell'impianto funiviario è stata assunta dall'I.T.B. società che ha fatto chiaramente capire con i fatti di essere interessata a far funzionare la funivia solo dietro la garanzia dei contributi regionali al trasporto pubblico; infatti, sempre come noto, al colosso della Valtorta (dove ha sede legale) non è mai interessato lo sviluppo invernale/estivo del posto tanto che la seggiovia e annessi ha conosciuto una serie di "gestori" i quali, complici le condizioni di poca neve (cui negli ultimi anni si è aggiunta anche la pandemia) ed altre questioni interne (che alle Betulle purtroppo hanno sempre abbondato), si sono trovati costretti man mano a gettare la spugna.
Del resto l'I.T.B. è ovviamente interessata ad investire (tanto e bene, dove il tanto è oggettivo mentre il bene è opinione personale di chi scrive) laddove genera guadagno, cioè ai Piani di Bobbio: per dare un'idea, il bilancio chiuso al 30.6.2022 (e quindi ancora direttamente interessato dalle restrizioni Covid) parla di circa 8 milioni di euro di fatturato e di un utile di circa 1,4 milioni e si attende la pubblicazione di quello 2022-2023 che si può presupporre di molto migliore.
Ciononostante sembra che un gruppo di appassionati del Posto Bellissimo abbiano tentato di coinvolgere Fossati e compagnia per sottoporgli alcune richieste che per chi non conoscesse la situazione sembrerebbero lo specchio della normalità; e sembra anche che dall'I.T.B. non sia pervenuta alcuna risposta, fatto che non può stupire viste le premesse di cui sopra (e sarebbe interessante sapere cosa ne pensa in proposito un altro dei soggetti interessati alla questione, e cioè l'amministrazione comunale di Margno)
E così l'Associazione Amici Pian delle Betulle (costituitasi nell'ottobre dello scorso anno) ha deciso di percorrere un'altra strada per farsi sentire e indetto su change.org una petizione di cui qui sotto riportiamo il testo invitando tutti i nostri lettori a volerla sottoscrivere al seguente link:
L’Associazione Amici del Pian delle Betulle Ets, in persona del Presidente pro tempore, nonché i membri del Consiglio Direttivo i sottoscritti associati, simpatizzanti e sostenitori personalmente, tenuto conto dell’essenziale funzione di collegamento svolta dall’impianto della funivia Margno – Pian delle Betulle, unica modalità di trasporto diretta tra le due località, nonché della funzione di servizio pubblico locale rivestita dall’impianto, vista la deliberazione n° XII / 732 approvata nella seduta del 24/07/2023, con la quale la Giunta Regionale ha deliberato di procedere all’approvazione di linee guida per la classificazione delle attività di manutenzione sugli impianti a fune, al fine di fornire indirizzi ed orientamenti interpretativi utili, ancorché non vincolanti, per l’affidamento dei servizi di trasporto pubblico locale sugli impianti a fune di TPL, nonché per la sottoscrizione dei nuovi contratti di servizio
CHIEDONO
- l’aggiunta di almeno una corsa serale nei periodi di alta stagione e nel we;
- l’aggiunta di corse compatibili con gli orari della scuola dell’obbligo;
- l’istituzione di una navetta sostitutiva autorizzata Paglio-Pian delle Betulle e viceversa in caso di fermo della funivia;
- l’introduzione di tariffe agevolate e/o abbonamenti annuali per i proprietari/utilizzatori di seconde case eventualmente modulate sul numero di componenti dei relativi nuclei famigliari;
- la comunicazione tempestiva e con congruo anticipo all’utenza dei periodi di chiusura prolungata e programmata della cabinovia.