Non c'è dubbio che il "Piedibus" abbia una indiscussa funzione educativa: essendo ad emissioni zero (a parte l'anidride carbonica generata dal respiro dei viaggiatori) salvaguarda l'ambiente e, secondo punto a suo favore, educa i bambini al movimento con l'obiettivo di rendere consapevoli loro (ed il loro genitori) che camminare fa bene, punto e basta.
Così in molti dei nostri paesi i Piedibus si avviano al mattino presto per trasportare il loro giovanissimo pubblico verso i banchi delle elementari per poi andare a riprenderli all'uscita, quando il vociare si fa più alto e riempie gioiosamente le strade.
Un servizio assolutamente gratuito, il Piedibus, che può essere messo a disposizione della comunità solo se la stessa comunità è capace di mettersi a disposizione dei suoi piccoli studenti: insomma, il Piedibus, come tutti sappiamo, può funzionare solo se ci sono i volontari che lo avviano ogni santa mattina dell'anno scolastico, che ci sia il sole, la pioggia, il vento o la neve.
Un grazie, dunque, a tutti questi volontari che invece di dedicarsi a sterili e roboanti proteste ideologiche ed imbrattamenti di varia natura per salvare l'ambiente e tutelare la salute pubblica, si mettono a disposizione della collettività e contribuiscono concretamente a questa giusta battaglia che deve vederci uniti per garantire il futuro alle nuove generazioni.
Certo, il Piedibus è solo una piccola goccia nel mare ma, come ebbe a dire Madre Teresa di Calcutta, alla fine "Quello che facciamo è solo una goccia nell’oceano, ma l’oceano senza quella goccia sarebbe più piccolo".