In attesa che l'estate torni a fare l'estate e smetta di essere una pessima controfigura dell'autunno, c'è una ulteriore pioggia che è scesa su tutta la Valle: quella delle manifestazioni estive promosse nei vari comuni.
Ora, è bene chiarire subito che è bello e confortante vedere come un po' dappertutto ci siano volonterosi che, nonostante gli inghippi burocratici moltiplicatisi negli anni come, ad esempio, la compilazione (con relativo esborso) di quel riprovevole documento denominato SCIA anche solo per friggere due patatine e mettere su una piastra quattro luganeghe, dedichino il loro tempo a far passare in allegria quello (il tempo) degli altri, villeggianti o "locali" che siano.
E proprio per via dei balzelli e delle regole introdotte negli anni con la scusa di rendere più "sicure" (mah!) feste e sagre, questi volonterosi sono ormai da considerarsi quasi degli eroi appartenenti ad una specie che andrebbe protetta e non tartassata come invece avviene in nome di una presunta "legalità" che, invece, è un modo come un altro inventato dall'amministrazione italiota per finanziare enti sulla cui utilità e funzione permettetemi di avere qualche dubbio.
La premessa era necessaria perchè la medaglia, come al solito, ha due facce.
E se la prima è quella descritta sopra, la seconda rappresenta un territorio incapace da sempre di darsi una regia turistica adeguata; risultato: l'ipotetico turista per informarsi su quello che succede in giro dovrebbe districarsi tra una ventina di programmi, circa uno per ciascun paese, ammesso e non concesso che tutti questi programmi siano facilmente reperibili e consultabili.
Ma una regia turistica (a parte qualche sforzo tipo quello della rete di imprese Montagne Lago di Como sulla cui visibilità c'è ancora molto da lavorare nonostante l'impegno lodevole dei suoi responsabili) se vogliamo guardare la realtà in Valle non c'è mai stata, non c'è e, se ci guardiamo intorno prendendo atto della realtà, probabilmente non ci sarà mai: infatti, ognuno fa per sè e scrive sulla propria personalissima lavagna.
Una lavagna dove, alla fine, la famosa equazione del "tre" non tornerà mai.
In fondo non sarebbe difficile.
Basterebbe che a marzo tutti gli uomini di buona volontà che abitano il Condominio Valsassina si ritrovassero intorno ad un tavolo, mettessero lì le loro idee, sganciassero due lire e producessero un programma unico comprendente almeno (almeno!) le feste più importanti e significative, quelle "sicure", quelle "tradizionali", quelle che ogni anno sono lì ad aspettarci con la precisione di un orologio svizzero.
Invece, come tutti sappiamo e vediamo da sempre ognuno ha il suo bollettino, il suo sito, il suo "social", la sua bella locandina e il suo bel manifestino.
Metterli tutti assieme (con il criterio di cui sopra) è evidentemente troppo complicato.
Ieri, oggi e, volete scommetterci?, anche domani.