Come anticipato nei giorni scorsi ho presentato un'interrogazione ai due assessorati competenti, per approfondire le motivazioni al nullaosta alla demolizione dello sbarramento antinquinamento al Ponte di Tartavalle (Taceno) e i conseguenti impatti attuali e futuri: per la salvaguardia del territorio in materia antincendio, produzione agricola e di tutela della fauna ittica e dell'habitat naturale.
Dalle parole del sindaco Nogara, che ho letto sulla stampa, non ci sono mai state ad oggi reali problematiche di ordine idraulico e credo che, con gli effetti del cambiamento climatico, l'esigenza di creare eventuali invasi per finalità di interesse pubblico - spesso finanziati dalla Regione - portino più al mantenimento che alla demolizione del manufatto.
Inoltre se il problema è quello dei costi di mantenimento, consiglio al sindaco di farsi sentire da Eni spa - una società a controllo pubblico - che da anni sfrutta le risorse della valle e credo sia doveroso che continui ad accollarsi le spese di manutenzione dello sbarramento senza nemmeno ipotizzare di trasferire i costi sugli enti locali. Il mio vuole essere un contributo rivolto al futuro dell'intera valle e non solo di Taceno, evitando interventi costosi - la demolizione presumibilmente ammonterà a centinaia di migliaia di euro - per poi a distanza di qualche anno pentirsi di essersi preclusi l'opportunità di trattenimento di risorse idriche in valle.
Resto in attesa della risposta degli assessorati e delle ulteriori valutazioni che gli enti locali vorranno promuovere, ribadendo la massima disponibilità in qualsiasi sede istituzionale e non ad approfondire la questione in oggetto.
Gianmario Fragomeli, consigliere regionale Pd