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GIORNATA DI PULIZIE NEI BOSCHI DI PREMANA
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CORRERE SICURI IN MONTAGNA. SE NE E' PARLATO IERI SERA IN COMUNITA' MONTANA
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DOMANI E DOMENICA A CASARGO CAPRE (E BECCHI) PROTAGONISTI
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CELEBRATA IERI A LECCO LA VIRGO FIDELIS, PATRONA DELL'ARMA DEI CARABINIERI
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DALLA BCC DELLA VALSASSINA PREMI AI GIOVANI STUDENTI SOCI E FIGLI DI SOCI
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In occasione della giornata internazionale per l'elimiazione della violenza contro le donne, il gruppo ECR (Conservatori e Riformisti Europei di…
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L'eco della mancata fusione tra Cortenova e Primaluna continua a rimbombare. Lo sciagurato esito del referendum non poteva non essere…
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APPUNTAMENTO CON ANTONIO STOPPANI SABATO A BARZIO
Sabato 23 novembre La Fucina, in collaborazione con CasAmica Odv, ospita il paleontologo Andrea Tintori per un viaggio nel tempo…
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MALORE IN CAMPO: LOMAGNA RINGRAZIA CORTENOVA
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LA REGIONE APPROVA IL PATTO TERRITORIALE PER LO SCI IN VALLE
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DA DUE NONNI UNA LETTERA DI RINGRAZIAMENTO ALL'ASILO VENINI DI INTROBIO
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L’ordinanza che ha introdotto misure da arancione rafforzato ha scongiurato il passaggio della Lombardia in zona rossa.

“La Lombardia – comunica il presidente regionale Attilio Fontana – secondo la valutazione settimanale della Cabina di Regia di Istituto Superiore di Sanità e Ministero della Salute, dedicata al monitoraggio del rischio sanitario, ha parametri da zona arancione. Considerato l’aumento della trasmissione del virus, determinato dalla variante inglese, l’organismo ministeriale ha, però, raccomandato alle regioni dove l’incidenza settimanale superi la soglia di 250 casi per 100.000 abitanti, come la nostra, di adottare il massimo livello di mitigazione. Un’iniziativa da me già adottata ieri con la decisione di rafforzare la zona arancione, inserendo oltre alla chiusura delle scuole anche altre restrizioni, come le visite a parenti amici e lo spostamento verso le seconde case e le situazioni che generano rischi di assembramento”.

Ordinanza restrittiva per anticipare e non rincorrere il virus

“Un’iniziativa – sottolinea il presidente – che risulta assolutamente coerente con la valutazione odierna della Cabina di Regia. E che se non intrapresa avrebbe aggravato la situazione epidemiologica della regione. E, forse, costretto la Lombardia a passare in zona rossa. Ho sempre detto che occorre trovare un equilibrio tra la sicurezza sanitaria e quella economica. L’ordinanza di ieri va in quella direzione, così come va nella direzione di anticipare e non rincorrere il virus. I nostri esperti hanno ben chiarito, e oggi la valutazione della Cabina di Regia lo ribadisce, che con la presenza di varianti non c’è tempo da perdere. Occorre agire rapidamente. Mi auguro che queste restrizioni possano essere sufficienti per rallentare e frenare la corsa dei contagi, allontanando il rischio della zona rossa”.

Sostegno ai genitori ma le varianti coinvolgono soprattutto i giovani

“Sono molto dispiaciuto per i disagi che i genitori hanno dovuto affrontare per la chiusura della scuola. Vorrei, però, che comprendessero che purtroppo sono i contagi e il virus, talvolta, a dettare i tempi. Soprattutto con queste varianti che coinvolgono maggiormente i più giovani. Attraverso la vicepresidente Moratti, abbiamo però sollecitato, questa mattina, in Conferenza Stato-Regioni, il Governo per sbloccare immediatamente i sostegni per le famiglie, come i bonus baby sitting e i congedi parentali”.

In tema di sviluppo locale, Regione Lombardia  ha approvato una proposta di progetto di legge che stanzierà ulteriori 101 milioni a favore dei Comuni. Il documento avrà ora il suo consueto passaggio  in Consiglio regionale.

La manovra favorirà, nello specifico, interventi a sostegno dello sviluppo locale e del tessuto economico lombardo. Tra questi: interventi di messa in sicurezza dei territori, delle infrastrutture e degli edifici, di rigenerazione urbana e riconversione energetica.

Sviluppo locale, segnale di attenzione

“E’ un ulteriore segnale di grande attenzione – ha commentato il presidente Attilio Fontana – verso le realtà locali e le pressanti necessità dei singoli territori”.

“Da sindaco, infatti, ancor prima che da governatore della Lombardia – ha aggiunto – sono ben consapevole di quanto sia difficile e problematico amministrare un Comune. Soprattutto in una fase storica come quella attuale”.

Iniezione di risorse

“Si tratta – ha precisato l’assessore regionale agli Enti locali e Piccoli Comuni, Massimo Sertori – di una nuova e tempestiva iniezione di risorse. L’obiettivo è infatti realizzare interventi prioritari. Vogliamo inoltre rilanciare l’economia locale dopo mesi di difficoltà dovuti dall’emergenza sanitaria”.

Aiuto ai Comuni

“Questa azione massiccia a favore dei Comuni è funzionale per costruire opere che i sindaci riterranno importanti sui propri territori. Inoltre, concorrerà a mettere in moto ulteriormente un comparto strategico come quello della filiera edilizia. Settore, che – ha concluso – come altri ha sofferto molto a seguito delle limitazioni dovute ai provvedimenti per il contenimento del virus”.

“In questo momento di particolare incertezza – ha continuato Sertori – investiamo in maniera massiccia sui territori. In questo modo dimostriamo grande sensibilità ed attenzione nei confronti degli enti locali”.

La ripartizione per numero di abitanti

Le assegnazioni sono previste secondo la ripartizione già utilizzata dal Piano Lombardia.  Nello specifico, secondo la fascia demografica di appartenenza dei Comuni.

Nel dettaglio: 30.000 euro ai 720 Comuni fino a 3000 abitanti per un totale di 23,4 milioni di euro. Altri 60.000 euro ai 257 Comuni sino a 5000 abitanti per un totale di 15,4 milioni di euro.  Ben 100.000 euro ai 277 Comuni sino a 10.000 abitanti per un totale di 27,7 milioni di euro. Inoltre 140.000 euro ai 120 Comuni sino a 20.000 abitanti per un totale di 16,8 milioni di euro.  Inoltre ci sono 200.000 euro  per i 57 Comuni sino a 50.000 abitanti per un totale di 11,4 milioni di euro. Sono poi 280.000 gli euro per gli 11 Comuni sino a 100.000 abitanti per un totale di 3 milioni di euro. Vanno 570.000 euro ai 3 Comuni sino a 250.000 abitanti per un totale di 1,7 milioni di euro. Infine, 1,1 milioni di euro  sono assegnati a Milano.

Termine affidamento lavori

I Comuni beneficiari del contributo sono tenuti ad affidare i lavori per la realizzazione delle opere pubbliche entro il 10 settembre. Il termine è ritenuto congruo al contesto emergenziale e alla finalità di assicurare il pieno impiego delle risorse.

Sviluppo locale,  gli interventi possibili

Gli interventi possibili  riguardano la messa in sicurezza delle tipologie sotto indicate.

– Territorio a rischio idrogeologico.
– Strade, ponti e viadotti nonché interventi sulla viabilità e sui trasporti. Tutto ciò con la finalità di ridurre inquinamento ambientale
– Edifici, con precedenza a quelli scolastici, e di altre strutture di proprietà dei Comuni.
– Sviluppo di sistemi di trasporto pubblico di massa. Questi, in particolare, devono essere  finalizzati a forme di mobilità più sostenibili e alla riduzione delle emissioni climalteranti.
– Progetti di rigenerazione urbana, riconversione energetica e utilizzo fonti rinnovabili.
– Infrastrutture sociali.
– Bonifiche ambientali dei siti inquinati.
– Acquisto di impianti, macchinari, attrezzature tecnico-scientifiche, mezzi di trasporto e altri beni mobili a utilizzo pluriennale.

Il presidente della Regione LombardiaAttilio Fontana, ha firmato l’ordinanza con cui, a decorrere da lunedì 15 febbraio e fino a mercoledì 31 marzo, con esclusione dei giorni in cui alla Regione Lombardia si dovessero applicare le misure di cui all’articolo 2 o 3 del Dpcm 14 gennaio 2021, si regola l’apertura degli impianti nelle stazioni e nei comprensori sciistici anche agli sciatori amatoriali.

L’utilizzo degli impianti di risalita deve avvenire secondo quanto previsto nelle ‘Linee guida per l’utilizzo degli impianti di risalita nelle stazioni e nei comprensori sciistici da parte degli sciatori amatoriali’, approvato dalla Conferenza delle Regioni lo scorso 8 febbraio.

Apertura impianti sciistici, numero massimo presenze 30% della portata complessiva

apertura impianti sciistici

In base al testo dell’ordinanza “in ogni comprensorio sciistico, o stazione sciistica non ricompresa in un comprensorio sciistico, il numero massimo di presenze giornaliere è determinato nella misura del 30% della portata oraria complessiva di tutti gli impianti a fune (cabinovie, funivie, seggiovie, skilift) presenti nel comprensorio sciistico o nella stazione sciistica non ricompresa in un comprensorio. Per le stazioni con al massimo due impianti complessivi si sale al 50% della portata oraria complessiva. Nel caso di aperture in notturna, il calcolo delle persone ammesse dovrà essere riferito alla sola portata oraria dell’impianto o degli impianti aperti in notturna. Agli abbonati plurigiornalieri, settimanali e stagionali dovrà essere garantito il posto, nel limite del contingente giornaliero, anche attraverso appositi sistemi di prenotazione”.

Monitoraggio adeguato

L’ordinanza prevede inoltre che “al fine di assicurare un adeguato monitoraggio delle misure adottate, i gestori di ogni comprensorio sciistico, o stazione sciistica non ricompresa in un comprensorio sciistico dovranno comunicare sia a Regione Lombardia che alle Agenzie di Tutela della Salute competenti per territorio, entro la data di apertura degli impianti, gli impianti aperti, la portata oraria dei singoli impianti e complessiva del comprensorio sciistico o della stazione sciistica, le presenze giornaliere ammissibili nel comprensorio sciistico o nella stazione sciistica, determinate in applicazione del criterio di cui al presente articolo”.

Per tante attività ritornano prospettive rosa

apertura impianti sciistici

“Finalmente – sottolinea Antonio Rossi, sottosegretario alla Presidenza della Regione Lombardia con delega allo Sport, alle Olimpiadi 2026 e ai Grandi eventi – riparte anche lo sport amatoriale di montagna. Un’opportunità in più per fare attività fisica che è anche una vera boccata d’ossigeno per gli operatori del settore e per l’economia delle nostre montagne. La riapertura delle stazioni sciistiche, infatti, permetterà agli alberghi di tornare a riempirsi. Centinaia di ristoranti ricominceranno a lavorare e migliaia di negozi ritroveranno una clientela forestiera, disposta a spendere. Ci sarà lavoro per i maestri di sci e per le attività di noleggio. Per tanti lavoratori stagionali, poi, si apre la speranza di ricominciare a guadagnarsi il pane e di riuscire a mantenere la propria famiglia”

Un semaforo verde che fa bene allo sport e alla gente

riapertura impianti sciistici

“Questa apertura sarà anche uno sfogo importante – sottolinea Rossi – per tante persone. Tutti quelli costretti in casa per mesi dalle restrizioni imposte dai provvedimenti per contenere l’epidemia di Covid. Tornare a sciare all’aria aperta porterà a grandi e piccini grandi benefici a livello fisico e psicologico. L’accortezza di mantenere la mascherina, evitare code agli impianti di risalita e assembramenti nelle baite permetterà loro di divertirsi e praticare attività in piena sicurezza”.

Torna a splendere il sole sulle montagne lombarde

Massimo Sertori

“Con il via libera a seggiovie, cabinovie e skilift – sottolinea Massimo Sertori, assessore regionale agli Enti Locali, Montagna e Piccoli Comuni – torna a splendere il sole sulle montagne lombarde. Questo provvedimento permetterà agli operatori del settore e a migliaia di esercenti e a tutta l’economia montana di ricominciare a guardare al futuro con speranza. Oltre che agli operatori del settore, penso per esempio alle migliaia di attività montane che vivono intorno all’accoglienza generata dallo sci, da quelle alberghiere alla ristorazione, a quelle commerciali”.

Numero di presenze limitato e tetto massimo per skipass

Nel caso la situazione sanitaria dovesse mantenersi stabile, gli impianti di risalita rimarranno aperti sino al 31 marzo. Le linee guide approvate prevedono la riduzione della loro capacità e un numero massimo di presenze giornaliere. Ciò vale per le piste. Ed è calcolabile mediante l’introduzione di un tetto alla vendita di skipass giornalieri. Viene calcolato tenendo conto non solo delle quote giornaliere ma anche di quelle settimanali e stagionali. Ed è determinato in base alle caratteristiche della stazione o del comprensorio sciistico. Il numero massimo è del 30% della portata oraria complessiva per gli impianti a fune (cabinovie, funivie, seggiovie, skilift) presenti nel comprensorio sciistico o nella stazione sciistica non ricompresa in un comprensorio. Per le stazioni con al massimo due impianti complessivi si sale al 50% della portata oraria complessiva.

Auto e moto elettriche, Cattaneo: dalla Regione incentivi per 36 milioni per sostituire i veicoli inquinanti. Per i mezzi elettrici fino a 18 mila euro tra incentivo e sconto. Le risorse della Lombardia si aggiungono a quelle del Governo per migliorare la qualità aria.

La Giunta di Regione Lombardia su proposta dell’assessore all’Ambiente e Clima, Raffaele Cattaneo, ha approvato la delibera che destina 36 milioni di euro in due anni al rinnovo del parco veicolare lombardo con veicoli a basso impatto ambientale. Da subito sono disponibili 18 milioni per il 2021 e altrettanti per il 2022.

La delibera definisce i criteri per incentivare l’acquisto di autovetture a bassissima o a zero emissione. Quest’anno sarà promosso e stimolato anche l’acquisto di ciclomotori e motoveicoli ad alimentazione elettrica.

Via alla fase operativa

“Stiamo passando – dice l’assessore Cattaneo – come da programma, alla fase operativa, già annunciata ai primi di gennaio. Regione Lombardia ha fatto partire un percorso graduale, integrato, articolato, che guarda a tutte le complessità del nostro territorio e alla sostenibilità. I 36 milioni di euro della delibera sono un mix di risorse statali, derivanti dagli accordi per la qualità dell’aria, e di risorse regionali. Una cifra doppia rispetto all’anno scorso. Il nostro obiettivo è chiaro: promuovere e stimolare il rinnovo del parco veicolare lombardo per migliorare l’ambiente, offrendo il massimo contributo ai cittadini, per aiutarci tutti insieme a salvaguardare la qualità dell’aria”.

Gli altri interventi in programma

“Quello odierno è un primo passo di un pacchetto di incentivi – aggiunge l’assessore – al quale seguiranno interventi per 64 milioni di euro, già annunciati. Prioritario sarà l’avvio al più presto di un analogo bando per la sostituzione dei veicoli commerciali più inquinanti. Poi il finanziamento dei bandi per le colonnine di ricarica destinate agli enti pubblici, quelli per sostituire le caldaie inquinanti degli immobili pubblici e realizzare impianti e reti locali a biomassa per la produzione e distribuzione di energia. Oltre a questi, anche il bando per la deimpermeabilizzazione del suolo, con alberatura e rinverdimento delle aree pubbliche, per contrastare il cambiamento climatico”.

Le tempistiche

L’11 febbraio sarà aperto, sulla piattaforma www.bandi.regione.lombardia.it, l’avviso pubblico per la profilazione dei rivenditori dei veicoli. Il 20 febbraio sarà pubblicato il bando attuativo, attraverso il quale i cittadini possono prendere conoscenza dei contenuti delle promozioni. Dal 1° marzo, giorno di apertura del bando, sarà quindi possibile presentare le domande e accedere ai contributi, che saranno erogati poi tramite uno sconto diretto da parte del venditore/concessionario.

Come presentare le domande

I cittadini che intendono accedere al contributo dovranno effettuare la domanda sulla piattaforma bandionline a partire dal 1° marzo. Successivamente potranno recarsi dal concessionario. Il contributo al cittadino sarà erogato direttamente da parte del venditore/concessionario, che riceverà poi il rimborso da Regione. Il contributo dovrà essere prenotato dal venditore/concessionario prima dell’acquisto del veicolo da parte del cittadino, nel momento in cui la sua domanda viene presa in carico dal venditore. L’importo quindi verrà scalato da un contatore visibile sulla piattaforma bandionline.

Procedura a sportello, aperto fino a esaurimento

L’assegnazione del contributo avviene con procedura valutativa ‘a sportello’, ovvero secondo l’ordine cronologico di prenotazione telematica da parte del venditore/concessionario a seguito della presentazione della domanda del cittadino. Lo sportello resterà aperto fino ad esaurimento della dotazione finanziaria.

Ecco gli incentivi per le automobili

L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto per l’acquisto – con radiazione (cancellazione dal Pubblico registro Automobilistico) del precedente veicolo – di autovetture di nuova immatricolazione o già immatricolate successivamente al 1° gennaio 2020, intestate ad una casa costruttrice di veicoli o a un venditore/concessionario (di categoria M1), in base ai valori di emissione degli inquinanti Pm10, Nox (ossido di azoto) e Co2 (anidride carbonica). L’obbligo di radiazione non si applica nel caso di acquisto di veicoli elettrici puri (o a idrogeno), a fronte di una riduzione del contributo massimo previsto.

In particolare, ecco gli incentivi per classi di appartenenza delle auto:

–  8.000 euro per auto a zero emissioni (es. elettrica pura o idrogeno); 4.000 euro (senza radiazione);

–  5.000 euro per auto con emissioni di Co2 ≤60 g/km e NOX ≤ 85.8 mg/km (es. euro 6D benzina, metano, Gpl o ibride);

–   4.000 euro per auto di Co2 ≤60 g/km e con NOX ≤ 126 mg/km (es. euro 6D-Temp benzina, metano, Gpl o ibride oppure euro 6D diesel);

–   4.000 euro per auto con emissioni 60<Co2≤110 g/km e con NOX ≤ 85.8 mg/km (es. euro 6D benzina, metano, Gpl o ibride).

–   3.000 euro con emissioni 60<Co2≤110 g/km e con Nox ≤ 126 mg/km (es. euro 6D-Temp benzina, metano, Gpl o ibride oppure euro 6D diesel)

–  3.000 euro con emissioni 110<Co2≤145 g/km e con Nox ≤ 85.8 mg/km (es. euro 6D benzina, metano, Gpl o ibride)

–   2.000 euro con emissioni 110<Co2≤145 g/km e con Nox ≤ 126 mg/km (es. euro 6D-Temp benzina, metano, Gpl o ibride oppure euro 6D diesel).

Tipologie di acquisto possibile

I contributi sono previsti secondo le seguenti regole:

– radiazione, per demolizione, di auto per trasporto persone di categoria M1 (benzina fino a euro 2/II incluso e/o diesel fino ad euro 5/V incluso) o per esportazione all’estero (solo per diesel euro 5/V);

– sconto di almeno il 12% (da parte del venditore) sul prezzo base di acquisto (listino, modello base), al netto di eventuali allestimenti opzionali, o di almeno 2.000 euro in caso di auto a zero emissioni;

– possibilità di acquisto senza radiazione, a fronte di un contributo ridotto, solo in caso di acquisto di auto elettrica pura o ad alimentazione ad idrogeno.

Finanziamenti per acquisto di moto elettriche

L’agevolazione prevede anche l’acquisto, con eventuale radiazione, di ciclomotori e motoveicoli ad alimentazione esclusivamente elettrica, ad emissione zero. A questa tipologia di mezzi sono stati riservati 1,8 milioni di euro sia per il 2021 che per il 2022, sul totale stanziato ogni anno, fino al 30 giugno. Dopo tale data, gli eventuali residui saranno utilizzabili anche per le altre tipologie d’intervento.

Gli incentivi consistono in:

– 3.000 euro max (30% di sconto sul prezzo base di acquisto) in caso di radiazione auto;

– 2.000 euro max (20% di sconto sul prezzo base di acquisto) in caso di radiazione moto;

– 1.000 euro max (10% di sconto sul prezzo base di acquisto) senza radiazione.

Tipologie di acquisto possibili

Sono ammessi i contributi alle seguenti condizioni:

– radiazione per demolizione di un’auto di categoria M1 per il trasporto persone (benzina fino a euro 2/II incluso e/o diesel fino a euro 5/V incluso) o per esportazione all’estero (solo diesel euro 5/V) oppure radiazione per demolizione di un veicolo di categoria L di classe fino a euro 2 compreso;

– sconto di almeno il 7% (da parte del venditore) sul prezzo base di acquisto (listino, modello base), al netto di eventuali allestimenti opzionali;

– possibilità di acquisto senza radiazione, con contributo ridotto.

Altre informazioni utili per l’acquisto

I veicoli dovranno essere immatricolati per la prima volta in Italia. La radiazione deve essere successiva alla data di approvazione del bando attuativo e deve avvenire attraverso il venditore/concessionario abilitato, dove si acquista. L’intestazione o la co-intestazione al soggetto beneficiario del veicolo radiato deve essere antecedente al 1° gennaio 2020. La proprietà del veicolo acquistato deve essere mantenuta per almeno 24 mesi successivi all’intestazione del beneficiario del veicolo. Ogni cittadino può presentare una sola domanda di contributo.

Individuazione dei concessionari/venditori

I venditori e i concessionari interessati a partecipare a bando devono registrarsi per abilitarsi. La procedura telematica, sulla piattaforma bandionline, li aiuterà a profilarsi in base a precisi requisiti di qualificazione tecnico-professionale. Le istruzioni saranno sempre disponibili sul sito, in un’apposita sezione. Non saranno considerate ammissibili altre modalità informatiche/telematiche oppure cartacee di trasmissione/presentazione delle domande di partecipazione.

Concessionari e venditori devono indicare un indirizzo Pec e la procedura resterà aperta fino alla chiusura del bando attuativo d’incentivazione. L’elenco sarà costantemente aggiornato e rimarrà aperto alle nuove adesioni per tutto il periodo di apertura del bando e disponibile alla consultazione sulla piattaforma bandionline.

Requisiti dei soggetti fornitori del servizio di vendita

I venditori/concessionari che intendono essere abilitati da Regione Lombardia quali fornitori del servizio di vendita di veicoli a basso impatto ambientale, devono avere la sede operativa sul territorio italiano. Infine devono essere iscritti nel Registro delle imprese (anche solo come attività secondaria) nei seguenti codici Ateco: 45.11.01, 45.11.02, 45.40.11 e 45.40.12.

Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ha chiarito in Consiglio regionale i termini della querelle sui dati relativi ai malati di Covid che hanno portato la Lombardia in ‘zona rossa’. A seguire il testo completo del suo intervento in aula.

"Una premessa, mi scuserete se non riuscirò a mantenere la consueta pacatezza, ma davvero la misura è colma e la mancanza di rispetto verso la Lombardia e i lombardi è andata oltre i limiti. Entriamo nel merito. Regione Lombardia invia tutti i giorni i dati certificati in modo corretto così come attestato dallo stesso Istituto Superiore di Sanità. Fino a questo momento i dati prodotti da ISS non erano mai stati da noi contestati, anche in considerazione del lavoro comune portato avanti. Gli indicatori complessivamente hanno avuto una loro coerenza interna nel tempo. Abbiamo sempre sviluppato nostre stime e abbiamo sempre constatato un andamento parallelo".

"Nell’occasione del report 35 abbiamo invece notato la discrepanza tra l’indice RT sintomi 1.4. e il resto degli indicatori, incluso l’indice RT ospedaliero, orientati verso uno scenario di tipo 2, che corrisponde alla zona arancione. In considerazione di tale discrepanza abbiamo ricalcolato al nostro interno l’indice RT sintomi che risultò pari a 1.01 Per questo abbiamo chiesto una valutazione più coerente da parte della Cabina di Regia (formata da Ministero salute, ISS e rappresentanti delle Regioni), che tenesse conto anche del RT ospedaliero e dell’incidenza dei nuovi casi per 100.000 abitanti. La stessa Cabina di Regia aveva in precedenza suggerito al Ministero di pesare maggiormente altri indicatori. Contestualmente la componente tecnica dell’assessorato si è confrontata con ISS ed è emerso che il picco di RT sintomi era dovuto ad una criticità correlata al percorso di estrapolazione di dati da parte di ISS".

"A valle delle interlocuzioni tecniche abbiamo perciò chiesto all’ISS, il 19 gennaio, di procedere alla verifica del valore dell’indice RT sintomi del report 35 per recepire le modifiche tecniche dallo stesso proposte, senza alcun reinvio dei dati del 13 gennaio. Il giorno successivo invece, nell’imminenza dell’invio del flusso relativo alla settimana 36, ci è stato detto da ISS che non era possibile modificare il meccanismo. Ed è stato quindi chiesto dallo stesso ISS di inserire un valore convenzionale in un campo facoltativo per superare la difficoltà di funzionamento del percorso di estrapolazione dei dati. Senza questa operazione l’ISS non avrebbe calcolato in modo corretto il nostro RT sintomi. Per superare l’impasse ci siamo adeguati a questa indicazione, abbiamo quindi trasmesso il 20 gennaio un flusso identico a quello della settimana precedente, con l’integrazione delle informazioni convenzionali chieste da ISS".

"Abbiamo manifestato la nostra perplessità sul metodo utilizzato e abbiamo chiesto di trovare una via strutturata di superamento del problema come testimonia una nostra mail del 21 gennaio. Nei due giorni successivi abbiamo chiesto di verificare anche l’indice RT sintomi del report 35. Ma ci è stato risposto di dichiarare che tale richiesta doveva essere considerata una rettifica del nostro flusso. Nel caso in cui non avessimo acconsentito ad ammettere di operare una rettifica dei dati, pur conoscendo il nuovo valore del RT della settimana precedente, l’ISS ci ha comunicato che non avrebbe formalizzato il nuovo valore permettendoci così di andare in zona arancione. Abbiamo, quindi, formalizzato una richiesta di rivalutazione del Rt sintomi del report 35 dichiarando una integrazione di dati a seguito del confronto tecnico con ISS e su loro precisa richiesta".

"Il CTS e la cabina di regia, non potendo che prender atto della correzione necessaria del valore di RT sintomi della Lombardia, hanno scritto nei loro verbali, poi confluiti nella motivazione dell’ordinanza del Ministro, che la rivalorizzazione dell’indicatore era il frutto di una nostra rettifica. Ma ciò non risponde al vero. I flussi di RL sono sempre stati inviati correttamente. Come validato sempre da ISS ogni settimana. I nostri dati sono sempre stati coerenti con i flussi provenienti dai sistemi informativi delle ATS, mantenendo anche le eventuali incompletezze senza interventi forzati da parte di Regione. I nostri tecnici non hanno mai inserito in modo artificioso dati. A noi interessa una valorizzazione realistica della pandemia, non forzare una lettura semplificatrice".

"La mancata registrazione dei guariti è una falsa notizia. Come si evince dai flussi pubblici, come quello della Protezione Civile che registra quotidianamente casi, guariti e decessi. Non è corretto che il destino di una regione possa essere legato ad un indicatore esile come RT Sintomi. Non è possibile che i destini di milioni di persone siano affidati a dati esili, convenzionali e facoltativi. È impensabile che la compilazione di campi indicati da ISS come facoltativi determini la collocazione di una Regione in zona rossa".

"Proprio per questo avevamo chiesto di sospendere per 48 ore l’efficacia della ordinanza del Ministro della Salute. Per confrontarsi in uno spirito di leale collaborazione e trovare insieme una soluzione. Ciò non è avvenuto e non ci è rimasto altro che ricorrere al TAR. Senza questo ricorso noi oggi saremmo ancora in zona rossa fino alla fine del mese. Qualcun altro avrebbe potuto tacere. E nessuno, magari, si sarebbe accorto di questa situazione".

"Ricordo che il ricorso, contrariamente a quanto sostenuto da qualche organo di stampa, prosegue nel merito e verrà implementato questa settimana con l’impugnazione dei verbali della Cabina di Regia e del CTS. Nonché della parte dell’ordinanza del Ministero che fa riferimento ai quei verbali. Regione è disponibile come sempre ad una leale collaborazione istituzionale. E ad un confronto tecnico per definire parametri più completi e adeguati a descrivere il quadro epidemiologico per assumere provvedimenti appropriati".

"Non accetto, però, che la Lombardia venga calunniata con mistificazioni della realtà".

"Non per me, Non per la mia Giunta. Ma per i Lombardi".

Indennizzi Lombardia: sono, ad oggi, 45.912 le domande ricevute da Regione Lombardia e per le quali sono già stati erogati i bonifici per un valore di 67.830.500 euro.

Lo comunica una Nota in cui si traccia un primo bilancio del piano ‘Rilancio Lombardia‘, voluto dal presidente Attilio Fontana. L’obiettivo è offrire denaro fresco alle categorie penalizzate dalla crisi provocata dalla pandemia e escluse dai DL Ristori del Governo.

Complessivamente il piano ‘Rilancio Lombardia’ mette a disposizione oltre 210 milioni di risorse. La sua articolazione, sul versante delle imprese, è stata strutturata in 3 ‘Avvisi’ attraverso la misura ‘Sì Lombardia’.

Gli indennizzi della Regione Lombardia sono destinati a quelle filiere produttive che stanno particolarmente soffrendo la crisi. Devono, tra l’altro,  rientrare nei parametri della microimprese secondo le classificazioni europee. Ovvero quelle che hanno fino a 10 dipendenti e non superano i 2 milioni di fatturato.

Già interamente completate da tempo le erogazioni relative ai primi due avvisi. I bonifici relativi all’ultimo avviso, chiuso il 23 dicembre, sono stati tutti disposti  entro il 31 dicembre . Saranno completamente pagati entro venerdì 15 gennaio dopo la riapertura della Banca d’Italia, rimasta chiusa nel periodo delle festività natalizie.

Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ha più volte chiesto “di realizzare una procedura amministrativa improntata alla massima semplificazione e soprattutto alla più rapida erogazione”.

I sostegni della Regione raggiungeranno anche le platee dimenticate dagli ultimi decreti ristori del Governo. Sono previsti interventi a sostegno di famiglie, lavoratori e imprese lombarde ispirati a tre principi fondamentali.

Nella logica della complementarietà, Regione Lombardia ha previsto una misura per i lavoratori autonomi senza partita iva privi di qualunque forma di sostegno del reddito, rimasti totalmente esclusi da ogni forma di ristoro degli ultimi provvedimenti governativi.

Particolare attenzione per ristoranti e  bar, particolarmente colpite dalle limitazioni conseguenti ai Dpcm del Governo e alle ordinanze regionali che li attuano. Il piano ‘Rilancio Lombardia’ ha previsto uno specifico Bando che è stato aperto il 19 dicembre e chiuso il 23 dicembre 2020.

Regione Lombardia si è messa immediatamente al lavoro. Entro venerdì 15 gennaio tutti gli indennizzi decretati lo scorso 31 dicembre saranno liquidati con i relativi bonifici, direttamente sui conti correnti delle imprese che ne hanno fatto richiesta. Il totale che sarà liquidato a ristoranti e bar che hanno presentato correttamente le oltre 20.000 richieste è di circa 32 milioni di euro.

Questi interventi organici previsti da ‘Rilancio Lombardia’ si affiancano al Piano Lombardia, che ha in dote 4 miliardi di euro per investimenti da parte dei Comuni, Province, Enti che realizzano opere necessarie per lo sviluppo del territorio.