Finalmente, dopo la lunghissima pandemia da Covid-19, il Panathlon Club Lecco ha potuto ritrovarsi di presenza con i propri soci per quella che è già stata battezzata come la “conviviale della ripresa”.
Teatro dell’incontro l’Agriturismo “Trote Blu” di Cortabbio di Primaluna del panathleta Adriano Airoldi nelle vesti di padrone di casa ma anche di sindaco del comune di Introbio.
Ospite di questa prima serata (proposta da Alfredo Redaelli e Alberto Pirovano) un alpinista illustre come il “ragno” varesino Matteo Della Bordella che ha intrattenuto gli ospiti – ed erano veramente tanti – sul tema «La via meno battuta - tutto quello che mi ha insegnato la montagna», argomento ispirato dal titolo di un suo libro di successo.
Prima dell’inizio della serata il presidente del Panathlon Lecco, Francesco Calvetti, ha sottolineato la grande voglia di ripartire insieme portandosi in eredità da un anno e mezzo di lockdown nuovi stimoli e idee nuove.
In sala anche il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni (con l’assessore all’educazione e sport Emanuele Torri) che ha sottolineato l’importanza di investire nello sport come veicolo non solo sinonimo di attività fisica ma anche educativa.
Quindi il presidente Calvetti, coadiuvato dal past-president Riccardo Benedetti, ha proceduto alla presentazione di ben quattro nuovi soci e più precisamente: Dino Artusi, Maurizio Buzzoni, Marco Corti e Alberto Pirovano.
Poi si è entrati nel tema della serata. «La montagna mi ha fatto conoscere la montagna. Inseguire i sogni in compagnia di amici, conoscere la fatica, condividere le gioie e le rinunce ma anche e soprattutto divertirsi». Queste alcune delle parole che Matteo Della Bordella, già presidente dei “Ragni” di Lecco, ha pronunciato ad un pubblico attento e concentrato.
L’alpinista varesino, 37 anni a giorni, non ha annoiato i presenti raccontando il suo curriculum, comunque di grande prestigio, ma ha voluto toccare i punti salienti del suo essere alpinista cresciuto ragazzino seguendo il padre in montagna.
Dalla sua prima grande scalata sulla Sud della Marmolada all’amore per la Patagonia contagiato dalle parole del grande lecchese Casimiro Ferrari che è ancora oggi il suo idolo.
E per questo Matteo ha voluto ricordare l’impresa sudamericana con la conquista della via Ovest della Torre Egger in Patagonia (con Matteo Bernasconi e Luca Schiera nel 2013): «E’ stata dura perché più volte – ha raccontato Della Bordella – abbiamo dovuto rinunciare, ma poi finalmente ci siamo riusciti. In Patagonia nulla è scontato e penso che lì ci siano le montagne più belle del Mondo».
Ma non solo alpinismo. Infatti, Matteo Della Bordella ha raccontato del suo impegno nella ripulitura delle falesie infestate di rifiuti di ogni genere. Un lavoro umile ma che sottolinea la sensibilità e la personalità di questo giovane alpinista (che nel proprio bagaglio ha anche una laurea in ingegneria gestionale): «Ci sono tanti modi per andare in montagna – ha detto – ma la montagna va rispettata».
Ed ora una nuova avventura: «Sì, stiamo organizzando una spedizione in Groenlandia che prevede l’avvicinamento alla cima da scalare in kayak. Una novità e per questo mi sto già allenando».
Infine, un pensiero verso il Gruppo Ragni: «I Ragni sono un gruppo fantastico. Sono entrato nel 2006 giovanissimo e ho trovato gente di tutte le età e soprattutto gli anziani pronti ad aprirsi senza segreti. Ho ricevuto tantissimo da loro e la mia crescita come alpinista ne ha sicuramente giovato».