Raggiungere i 50 anni di attività e vedersi riconosciuto l’impegno profuso per i giovani in tutti questi anni fa sicuramente piacere ed è con molto piacere e orgoglio che lo Sci Club Primaluna ha accolto la decisione del consiglio federale della Fisi di assegnare ai valsassinesi il “Distintivo d’Oro della Fisi” e il “Gonfalone”.
Venerdì prossimo il gruppo si riunirà per la festa sociale, sarà l’occasione per ringraziare coloro che hanno collaborato e collaborano per la crescita del gruppo: “La nostra squadra è come una grande famiglia, tutti danno una mano e nessuno è retribuito per il compito che svolge. Certo i sacrifici sono tanti, ma sapere che questi aiutano i nostri giovani a coltivare una sana passione, ci ripaga di tutto”.
Dallo Sc Primaluna ad atleta professionista, è il sogno che si è avverato per Laura Colombo e Anna Rossi, la prima rappresentante del Cs Esercito, la seconda del Gs Carabinieri: “E’ una soddisfazione vedere queste due atlete nate e cresciute nel nostro gruppo, ora arruolate in corpi militari per fare come lavoro quello che avevano sempre sognato sin da piccole. Loro ci sono riuscite ma anche altri atleti che abbiamo cresciuto e che successivamente hanno cambiato casacca stanno provando a seguire lo stesso percorso”.
“È con orgoglio che ricordo volentieri i risultati maggiori che siamo riusciti a raggiungere nel nostro lungo cammino: sette titoli italiani, cinque vittorie individuali al trofeo Topolino e la grandissima soddisfazione del 2014 quando siamo riusciti a vincere il trofeo tra le società arrivando davanti a ben 110 squadre. Attualmente abbiamo 25 tesserati nelle categorie giovanili, un numero giusto per poterli seguire come meritano, perché nel nostro sport la tecnica è fondamentale e vista l’ormai cronica mancanza di neve, dobbiamo fare i salti mortali per poter preparare al meglio questi giovani, sobbarcandoci a volte anche lunghe trasferte solo per gli allenamenti. Se nevica nel fondovalle possiamo usare la nostra pista delle Grigne in località Cortabbio, ma nelle ultime due stagioni in cui a causa del covid anche i Piani di Bobbio erano chiusi, abbiamo spesso e volentieri affrontato trasferte in Valtellina per poterci allenare sulla neve”.
Sandro Marongiu - Cortesemente da Lecconotizie.com