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Pubblicato in Sport

NEL NOME DELLA (MAGLIA) ROSA

Martedì, 04 Maggio 2021 11:32 Scritto da  Luca Tagliaferri

Per il Sacro il mese di Maggio è per tradizione riservato alla Madonna. Per il profano e sportivo, oltre all’assegnazione di scudetti e coppe, è il mese della tinta rosa, dei sogni a due ruote del Giro d’Italia. Negli ultimi anni la carenza di campioni italiani in grado di lottare per la generale ha forse fatto sperare in un passaggio della corsa rosa almeno per il rifacimento del manto stradale… ma quest’anno l’intero territorio provinciale rimarrà a bocca asciutta e strade a gruviera!

Il percorso sarà però interessante e strizzerà l’occhio come sempre agli scalatori, senza dimenticare le classiche tappe tranello che lo rendono da sempre più interessante della Grand Boucle dei cugini d’oltralpe.

Gli appassionati lecchesi, Covid permettendo, potranno giocare comunque quasi in casa, riversandosi sulle vicine strade di Madesimo sabato 29 maggio, in una tappa che si preannuncia epica: si scalerà il Gran San Bernardino e dopo il Monte Spluga una picchiata su Campodolcino, prima di affrontare le difficili erte che conducono a Madesimo e su fino all’alpe Motta.

L’appuntamento sulle nostre strade è rimandato, ma non quello con i numeri e le curiosità!

Tutti si ricorderanno dell’arrivo sotto la pioggia ai Pian dei Resinelli, dove Matteo Rabottini trionfò su Joaquim Rodriguez nel 2012: una giornata spettacolare voluta dal Comitato Lecchese per il Grande Ciclismo (che ha regalato a Lecco anche tre arrivi del Lombardia negli stessi anni).

Pochi invece sanno o ricordano che la ridente località montana è già stata arrivo di tappa anche nel lontano 1962 ed allora la vittoria fu straniera, con Soler a precedere il più gettonato scalatore Balmamiom. Son per dir la verità pochi gli arrivi nel lecchese: il primo nel 1956 proprio nel capoluogo con la vittoria di Albani e il secondo quattro anni dopo sempre nella città del matitone.

Rimane forse più marcata nei ricordi e non a matita la tappa che nel 1979 portò i girini a Barzio, con la vittoria di Sgalbazzi e la ben più celebre maglia rosa finale del giovanissimo… Saronni! Erano gli anni della rivalità tra lui e Moser… non ero ancora nato, ma chi non ne ha sentito parlare?

Poi ancora nel 1984 a Lecco e nel 2002 una tappa importante, cronometro con arrivo a Monticello Brianza. Fu un giro ad eliminazione, tra spintoni (Casagrande), caramelle della zia colombiana (Simoni) e diuretici (Garzelli): alla fine a Milano vinse la tappa il Re Leone Cipollini e la maglia rosa finì sulle spalle del nostro vicino di monti, il falco Paolo Savoldelli.

Teniamoci i ricordi per ora e speriamo di raccontare tra non molti anni, tra numeri e ironia, quello che ancora ci aspetta. Buon giro a tutti!

Luca Tagliaferri

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