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Aprile sta per finire e inizia la stagione delle verdure “fatte in casa”. In tutta la valle si notano spesso schiene curve intente a predisporre prose e pacciamature per la prossima semina orticola nella quale figurano in prima fila insalate, pomodori e legumi. A quest’ultima categoria appartiene anche il fiore riprodotto nella foto che, a proposito di orti, casca a... fagiolo. Sì, si tratta proprio del Phaseolus vulgaris, il comune fagiolo, che compare con grande frequenza sulle nostre tavole insieme ad altri ortaggi. Il fagiolo comune ha, come altre verdure, origini transoceaniche. È arrivato infatti in Europa a bordo delle navi dei conquistadores spagnoli dopo la scoperta delle Americhe. Prima di allora il Vecchio continente conosceva l’uso di altre varietà di questo legume, provenienti dall’Africa, ormai completamente sostituite dal Phaseolus che tutti conosciamo, del quale esistono circa 500 varietà: cannellini, borlotti, bianchi di Spagna e così via.

I maggiori esportatori di fagioli del mondo sono Myanmar (ex Birmania: 170 milioni di tonnellate/anno), India e Cina seguiti da Brasile e Stati Uniti. L’essenza vegetale della quale ci stiamo occupando possiede proprietà, nutritive di grande interesse anche perché apporta circa 300 Kcal ogni 100 grammi. Se si considera che si tratta di un alimento vegetale il paragone col burro (700 Kcal per 100 g.) non è poi così peregrino. Inoltre i fagioli contengono notevoli quantità di carboidrati, vitamine A, B, C ed E, sali minerali (Potassio, ferro, zinco, calcio) e fibre. Sembra inoltre che una regolare assunzione di fagioli (e di altri legumi come lenticchie, ceci, fave e così via) abbia effetti moderatori sulla colesterolemia grazie all’elevato contenuto di lecitina. Inoltre, soprattutto affiancato ad alimenti contenenti cereali, il Phaseolus vulgaris produce un eccellente apporto di aminoacidi. Sotto questo aspetto l’abbinamento di pasta e fagioli, un classico della cucina italiana, costituisce un’ottima scelta anche perché si tratta di un piatto caratterizzato da un alto indice di sazietà e da un moderato indice glicemico. Va sottolineato infine come i fagioli sembra siano in grado di sviluppare un’azione preventiva nei confronti dell’aterosclerosi mentre la medicina popolare utilizza i fagioli, sotto forma di tisane, in funzione diuretica e antidiabetica.

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La Cabinovia di Barzio chiude, però si scia ancora sulle piste di fondo di Giumello, come ricorda il Sindaco di Casargo Antonio Pasquini.
Questo invece il ringraziamento della stazione sciistica Piani di Bobbio:

"GRAZIE di cuore a chi quest’inverno si è fatto una sciata, una giornata di divertimento o di relax sulle nostre piste 🏂🎿⛷
É stato super! Ora la stagione termina e la cabinovia di Barzio-Bobbio riaprirà per l’estate 2022
State sempre qui con noi!"

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Sabato, 12 Febbraio 2022 11:17

CORTENOVA CALCIO: SI RICOMINCIA

in Sport

Saranno gli juniores questo pomeriggio alle 17 a riaprire ufficialmente la stagione del calcio a Cortenova. In programma l'incontro con la Polisportiva 2001.

Domani pomeriggio, invece, torneranno a correre sul sintetico del Todeschini i ragazzi di Mister Antonio Selva che dovranno vedersela con il Rovagnate, attualmente terzo in classifica dietro le corazzate Calolzio e Costamasnaga, formazioni destinate a contendertsi sino all'ultimo la vittoria del girone.

Impegno complicato, quindi, per i gialloblu che però devono iniziare con il piede giusto per cercare di fare un passo avanti rispetto alla scomoda posizione in cui si trovano attualmente.

Il Cortenova divide il penultimo posto in classifica con l'Albosaggia Ponchiera a quota 11: dietro di loro, con sei punti, la Tiranese.

La classifica è cortissima e vede ben otto squadre raccolte in soli sei punti per cui un paio di vittore potrebbero cambiare del tutto le prospettive cortenovesi.

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Venerdì, 11 Febbraio 2022 07:25

CELEBRATO IERI IL GIORNO DEL RICORDO

LA PRESIDENTE HOFMANN ALLA CERIMONIA ISTITUZIONALE PER IL GIORNO DEL RICORDO

La Presidente della Provincia di Lecco Alessandra Hofmann è intervenuta oggi in Riva Martiri delle Foibe a Lecco alla commemorazione istituzionale organizzata da Provincia di Lecco, Comune di Lecco e Prefettura di Lecco in occasione del Giorno del Ricordo, istituito con la legge 92 del 30 marzo 2004 in memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata.

Dopo gli interventi del Prefetto di Lecco Castrese De Rosa e del Sindaco di Lecco Mauro Gattinoni, ha preso la parola la Presidente Hofmann: “Anche quest’anno abbiamo voluto organizzare un momento di riflessione sulla persecuzione e sull’esodo del popolo istriano-dalmata, una tragedia per troppo tempo dimenticata dalla storia e considerata, a torto, un episodio minore di una guerra che aveva vissuto tanti drammi.
Con questa iniziativa vogliamo esprimere un sentimento di vicinanza e solidarietà ai familiari delle vittime delle stragi compiute nelle foibe, insieme al ricordo delle popolazioni italiane costrette a scappare e ad abbandonare terra, casa, lavoro, amici e affetti, incalzati dalle bande armate jugoslave. Alle vittime di quella persecuzione, ai profughi e ai loro discendenti va il nostro pensiero affinché la loro angoscia non vada dimenticata, ma resti da monito contro i regimi totalitari e le ideologie che opprimono e schiacciano le minoranze, negando i diritti delle persone. Come istituzioni abbiamo la responsabilità di non dimenticare e il dovere di rinnovare il nostro impegno comune per la costruzione di una società più giusta, più unita e più solidale. Proprio alla luce delle atrocità commesse in passato, ognuno di noi deve impegnarsi quotidianamente nel proprio ambito per evitare che in Italia e in Europa, culla di civiltà, si diffonda il germe della violenza, dell’intolleranza e della discriminazione”.

In serata anche il Comitato 10 Febbraio ha tenuto una celebrazione , in cui è stata letta una poesia di Ermanno Eandi, dat titolo "Il Giorno del Ricordo"

Urlavano Italia,
e caddero.
Bruciavano di dolore,
e caddero.
Indifesi e soli,
svanirono in infernali voragini.
Eco di silenzioso dolore
gettato in un baratro di follia
che profuma di morte.
La polvere mi parla di loro,
sussurri di mille voci
singhiozzi, silenzi, troppi silenzi.
Sofferenza in terre d’amore,
sfumature d’Istria, onde di Trieste
profumi di Zara e colori di Dalmazia.
Chi scampò lasciò tutto,
una lunghissima carovana
di lacrime dure partì,
verso la loro terra, la loro Nazione.
Tornarono nella loro patria,
esuli con la morte negli occhi
e la speranza nell’anima,
spogli di tutto tranne che la dignità
pronti a rinascere nuovamente,
con l’orgoglio di aver combattuto,
vivendo con l’Italia nel cuore.

Da segnalare anche il bellissimo film a testimonianza dei tragici eventi dell’epoca Red Land (Terra Rossa) del regista italo-argentino Maximiliano Hernando Bruno.

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Da questa settimana le dosi vengono rapportate alla popolazione dei singoli comuni, per cui troverete delle percentuali diverse rispetto al passato.

Il motivo è dato dall'avvio delle vaccinazioni anche per i bambini e ragazzi dai 5 ai 12 anni.

Spicca la percentuale di terze dosi a Moggio. A Premana si va un po' più a rilento, come del resto a Crandola, Margno e Pagnona.

In valori assoluti comanda Introbio con 530 seguito da Primaluna con 494 e Pasturo 485.

La provincia di Lecco con il 25,80% di terze dosi si cofnerma al primo posto tra le provincie lombarde.

 

COMUNE 2^ dose +unica 2^ dose + unica su popolazione 3^ dose 3^ dose su popolazione  Popolazione 
MOGGIO 381 82,11% 165 35,56% 464
BARZIO 1.015 79,80% 369 29,01% 1.272
CORTENOVA 1.015 87,50% 334 28,79% 1.160
PARLASCO 126 96,18% 36 27,48% 131
INTROBIO 1.553 79,89% 530 27,26% 1.944
CREMENO 1.322 80,17% 433 26,26% 1.649
CASARGO 694 82,52% 214 25,45% 841
PASTURO 1.544 80,75% 485 25,37% 1.912
CASSINA 432 82,76% 132 25,29% 522
PRIMALUNA 1.775 78,64% 494 21,89% 2.257
TACENO 450 83,64% 109 20,26% 538
CRANDOLA 228 82,91% 53 19,27% 275
PREMANA 1.910 87,53% 401 18,38% 2.182
MARGNO 313 82,37% 57 15,00% 380
PAGNONA 271 83,64% 48 14,81% 324
TOTALI 13.029 82,20% 3.860 24,35% 15.851
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“Accolgo con grande soddisfazione l’approvazione della legge del servizio sanitario lombardo, frutto di un grande ascolto e larga condivisione”. Lo ha detto il presidente di Regione LombardiaAttilio Fontana commentando l’approvazione, nel pomeriggio di martedì 30 novembre, in Consiglio regionale, della legge che riguarda la riforma del sistema sanitario lombardo.

Fontana: servizio sanitario lombardo post pandemia

“La pandemia – ha spiegato il presidente – ha rafforzato la necessità di quel cambio di paradigma che già la ‘Legge 23’ aveva evidenziato e provato ad attuare. Purtroppo, a causa della carenza di risorse statali, si era riusciti a realizzare in parte: passare dalla ‘cura’ al ‘prendersi cura’”.

Riforma sanità, Fontana: la spesa sanitaria è un investimento

“Con gli stanziamenti del PNRR, poi – ha proseguito – è stato finalmente possibile il cambio di passo. La legge sul servizio sanitario lombardo appena approvata – ha continuato Fontana – quindi ci consente di riorganizzare l’offerta sanitaria. E soddisfare il bisogno di salute dei nostri cittadini”.

“Questi ultimi due anni – ha aggiunto Fontana – hanno reso evidente che la politica dei tagli lineari degli ultimi dieci anni aveva provocato in sanità una serie di effetti negativi. La spesa sanitaria, lo ripeto, è una buona spesa, un investimento”.

Riforma della sanità lombarda, il presidente: grande compattezza

“Voglio ringraziare innanzitutto la maggioranza per la compattezza dimostrata con il voto di oggi – ha detto ancora il presidente Fontana – e anche tutti gli attori che ruotano attorno al sistema sanitario e che hanno dato il proprio contributo: a partire da Anci, Upl, Cal, dai medici di medicina generale, dai rappresentanti delle strutture sanitarie pubbliche e private, le associazioni dei pazienti”.

Un lavoro di squadra

“Un ringraziamento particolare – ha concluso il presidente Fontana – per il lavoro svolto dalla Commissione sanità, al relatore Emanuele Monti e, naturalmente, alla vicepresidente Letizia Moratti“.

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Lunedì, 15 Novembre 2021 08:09

EDO BALBIANI "ALPINO DELL'ANNO"

Un bel riconoscimento ad un valsassinese quello consegnato ieri dall'A..N.A. Lecco in occasione della Festa di Protezione Civile.
Dopo l'alzabandiera e la Santa Messa presieduta da Mons. Rolla, è stato assegnato il premio "Alpino dell'anno" (intitolato alla memoria dello storico e indimenticato presidente Raffaele Ripamonti) al capogruppo di Casargo Edo Balbiani per il suo impegno a fare memoria con l'apertura della Chiesetta del Btg Morbegno alle Betulle.
È stata anche occasione di consegna degli attestati ai volontari che hanno raggiunto i limiti di età per lo svolgimento di attività di Protezione Civile.
Complimenti a Edo, che oltre ad essere un grande Alpino è anche una grande persona!
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G20, cancellato ¼ delle campagne italiane “Senza agricoltura non c’è cibo, vanno difese”

L’appello di Chiara Canclini (Coldiretti Giovani Impresa Como Lecco) mentre a Firenze è in atto la mobilitazione in occasione del G20. “Tutelare futuro e lavoro in agricoltura”

COMO-LECCO – “Senza agricoltura non c’è cibo. Per questo dobbiamo fare quadrato e difendere il futuro delle nostre terre e delle nostre imprese, in uno scenario tutt’altro incoraggiante che vede una continua sottrazione di suolo agricolo a livello globale. Ed è un problema che riguarda le nostre province, specialmente nelle zone più urbanizzate di pianura”. Lo afferma Chiara Canclini, delegato di Coldiretti Giovani Impresa Como-Lecco commentando i dati dell’analisi Coldiretti diffusa oggi in occasione del G20 con il cuore della città di Firenze in Piazza Santa Croce: nel capoluogo toscano, di primo mattino, è iniziata la mobilitazione dei giovani agricoltori con un appello ai grandi del mondo per la difesa del lavoro agricolo siglato insieme ai colleghi dei altri Paesi più avanzati nei diversi continenti.

Nello spazio di una sola generazione l’Italia ha perso più di un terreno agricolo su quattro seguendo un modello di sviluppo sbagliato che ha causato la scomparsa del 28% delle campagne che storicamente rappresentano l’immagine del Belpaese nel mondo insieme alle città d’arte e garantiscono la sovranità alimentare del Paese in un momento difficile per l’emergenza Covid.

La superficie agricola utilizzabile si è già ridotta ad appena 12,8 milioni di ettari e a causa della cementificazione e della scomparsa dei terreni fertili. Sono andati persi in un decennio oltre 400 milioni di chili di prodotti agricoli, con la copertura artificiale di suolo coltivato che nel 2020 – sottolinea Coldiretti - ha toccato la velocità di 2 metri quadri al secondo, nonostante il lockdown e la crisi dell’edilizia, secondo i dati Ispra. La perdita maggiore si è registrata – spiega la Coldiretti – sul fronte dei cereali e degli ortaggi con la scomparsa di 2 milioni e 534mila quintali di prodotto, seguita dai foraggi per l’alimentazione degli animali, dai frutteti, dai vigneti e dagli oliveti.

Un problema grave per un Paese come l’Italia che deve ancora colmare il pesante deficit produttivo in molti settori importanti dalla carne al latte, dai cereali fino alle colture proteiche necessarie per l’alimentazione degli animali negli allevamenti.

In Italia è infatti necessario recuperare – spiega la Coldiretti – il deficit del 64% del frumento tenero e del 40% per il frumento duro destinato alla produzione di pasta, mentre copre appena la metà (53%) delle fabbisogno di mais, fondamentale per l’alimentazione degli animali e per le grandi produzioni di formaggi e salumi Dop. Un trend negativo che riguarda anche la soia nazionale che soddisfa meno di 1/3 (31%) dei consumi domestici, secondo dati Ismea. In Italia – sottolinea Coldiretti – si munge nelle stalle nazionali il 75% del latte consumato e si produce il 55% della carne necessari ai consumi nazionali con l’eccezione positiva per la carne di pollo e per le uova per le quali l’Italia ha raggiunto l’autosufficienza e non ha bisogno delle importazioni dall’estero.

Ma la sparizione di terra fertile non pesa solo sugli approvvigionamenti alimentari al 2012 ad oggi il suolo sepolto sotto asfalto e cemento non ha potuto garantire l’assorbimento di oltre 360 milioni di metri cubi di acqua piovana che ora scorrono in superficie aumentando la pericolosità idraulica dei territori con danni e vittime. Una situazione in cui a causa dei cambiamenti climatici – evidenzia Coldiretti Como Lecco – sono sempre più frequenti gli eventi estremi, +36% nel 2021 rispetto all’anno precedente, con precipitazioni violente che provocano danni perchè i terreni non riescono ad assorbire l’acqua su un territorio come quello italiano – sottolinea Coldiretti – reso più fragile dalla cementificazione e dall’abbandono. Nelle due province lariane, in particolare, i comuni con potenziale rischio idrogeologico medio alto sono oltre l’84% del totale (in dettaglio, l’84,8% nel Comasco e l’86,4% nel Lecchese).

“Per proteggere la terra e i cittadini che vi vivono, l’Italia deve difendere il patrimonio agricolo e la disponibilità di terra fertile puntando a una forma di sovranità alimentare con i progetti del PNRR” commenta il presidente di Coldiretti Como Lecco Fortunato Trezzi nel sottolineare che “occorre anche accelerare sull’approvazione della legge sul consumo di suolo, ancora ferma in Senato, che potrebbe dotare l’Italia di uno strumento all’avanguardia per la protezione del suo territorio”.

 

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