LA PRESIDENTE HOFMANN ALLA CERIMONIA ISTITUZIONALE PER IL GIORNO DEL RICORDO
La Presidente della Provincia di Lecco Alessandra Hofmann è intervenuta oggi in Riva Martiri delle Foibe a Lecco alla commemorazione istituzionale organizzata da Provincia di Lecco, Comune di Lecco e Prefettura di Lecco in occasione del Giorno del Ricordo, istituito con la legge 92 del 30 marzo 2004 in memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata.
Dopo gli interventi del Prefetto di Lecco Castrese De Rosa e del Sindaco di Lecco Mauro Gattinoni, ha preso la parola la Presidente Hofmann: “Anche quest’anno abbiamo voluto organizzare un momento di riflessione sulla persecuzione e sull’esodo del popolo istriano-dalmata, una tragedia per troppo tempo dimenticata dalla storia e considerata, a torto, un episodio minore di una guerra che aveva vissuto tanti drammi.
Con questa iniziativa vogliamo esprimere un sentimento di vicinanza e solidarietà ai familiari delle vittime delle stragi compiute nelle foibe, insieme al ricordo delle popolazioni italiane costrette a scappare e ad abbandonare terra, casa, lavoro, amici e affetti, incalzati dalle bande armate jugoslave. Alle vittime di quella persecuzione, ai profughi e ai loro discendenti va il nostro pensiero affinché la loro angoscia non vada dimenticata, ma resti da monito contro i regimi totalitari e le ideologie che opprimono e schiacciano le minoranze, negando i diritti delle persone. Come istituzioni abbiamo la responsabilità di non dimenticare e il dovere di rinnovare il nostro impegno comune per la costruzione di una società più giusta, più unita e più solidale. Proprio alla luce delle atrocità commesse in passato, ognuno di noi deve impegnarsi quotidianamente nel proprio ambito per evitare che in Italia e in Europa, culla di civiltà, si diffonda il germe della violenza, dell’intolleranza e della discriminazione”.
In serata anche il Comitato 10 Febbraio ha tenuto una celebrazione , in cui è stata letta una poesia di Ermanno Eandi, dat titolo "Il Giorno del Ricordo"
Urlavano Italia,
e caddero.
Bruciavano di dolore,
e caddero.
Indifesi e soli,
svanirono in infernali voragini.
Eco di silenzioso dolore
gettato in un baratro di follia
che profuma di morte.
La polvere mi parla di loro,
sussurri di mille voci
singhiozzi, silenzi, troppi silenzi.
Sofferenza in terre d’amore,
sfumature d’Istria, onde di Trieste
profumi di Zara e colori di Dalmazia.
Chi scampò lasciò tutto,
una lunghissima carovana
di lacrime dure partì,
verso la loro terra, la loro Nazione.
Tornarono nella loro patria,
esuli con la morte negli occhi
e la speranza nell’anima,
spogli di tutto tranne che la dignità
pronti a rinascere nuovamente,
con l’orgoglio di aver combattuto,
vivendo con l’Italia nel cuore.
Da segnalare anche il bellissimo film a testimonianza dei tragici eventi dell’epoca Red Land (Terra Rossa) del regista italo-argentino Maximiliano Hernando Bruno.