Mettete una sera d'estate di ritrovarvi in una accogliente piazzetta a sentirvi raccontare non fiabe estive, non battute da cabaret, ma storie di paure, speranze, solidarietà e, soprattutto, Amore.
Sì, perchè se è vero che quel Blu che illumina da anni la Valsassina ha anche il compito di comunicare scienza e psicologia, agli occhi di chi scrive (e che non ritiene di essere solo in questa considerazione) il messaggio che questi straordinari volontari regalano ogni volta che li leggi o li incontri è essenzialmente un invito ad Amare. Profondamente e per sempre. E incondizionatamente.
Non c'è vaccino, non c'è cura: inviamo sonde nell'Universo ma molto di quel che è dentro di noi rimane territorio inesplorato, e l'autismo, perchè è di questo che ovviamente stiamo parlando, è sostanzialmente un universo parallelo nemmeno uguale per tutti, per raggiungere il quale è necessario, come ha ben spiegato la psicologa psicoterapeuta Paola Demurtas, inviare costantemente segnali ma, prima di tutto, essere capaci di interpretarli.
E il primo "radar" in grado di recepire i sintomi di solito è la madre il cui cordone ombelicale - se vogliamo ben vedere - è stato staccato solo fisicamente. Poi ci vuole sensibilità, è vero, ma spesso è più determinante essere capaci di superare la paura di parlare con uno specialista, perchè una dignosi precocissima può risultare determinante per la qualità della vita futura.
A raccontare la sua esperienza proprio una mamma, Laura Magni, e ad ascoltarla abbiamo raccolto, come scritto all'inizio, timore, speranza ma anche tanti riferimenti alla solidarietà, visto che suo figlio oggi è circondato da un gran numero di amici.
Alberto Magatti, imprenditore mandellese e scrittore, ha colto l'occasione per presentare il suo libro "Dado e le farfalle silenti", che spiega il "Blu" in un modo del tutto speciale, così come speciali sono i suoi protagonisti.
Ben orchestrata dalla giornalista Chiara Ratti, introdotta dalle parole del Sindaco Adriano Airoldi e della presidente Morena Fazzini, la serata si è conclusa con l'intervento di Don Bruno Maggioni: poche parole espresse con la consueta sua passione che hanno raggiunto mente e cuore dei presenti.
In un periodo in cui anzichè essere uniti nell'affrontare l'incognito una (per fortuna) minoranza gioca a seminare discordia, ritrovarsi a parlare di scienza senza pregiudizi è stato un esercizio assolutamente benefico.
Se poi, come abbiamo capito, la cura principale è l'affetto, l'attenzione, in definitiva l'Amore, dalla serata svoltasi con lo sfondo della maestosa Villa Migliavacca illuminata di blu, ne siamo usciti tutti con una buona dose di fiducia in più verso l'Umanità scolpita nel cuore.