Fa freddo, e stamattina ce ne siamo accorti.
Meteobarzio dava 2,4° alle 7.29, e stando alle previsioni che raccontano di un fronte freddo proveniente da nord la colonnina di mercurio (per ha ancora un termometro non digitale) potrebbe scendere ancora.
Dalle nostre parti stufe a legna e a pellet sono presenti in moltissime case, ma ci sono ancora tantissime famiglie che per riscaldarsi l'unica possibilità che hanno è quella di accendere il termosifoni e questa semplice operazione è regolata dalla legge.
La Provincia di Lecco (che supervisiona l'utilizzo degli impianti di riscaldamento) ci viene incontro per ricordarci che "in provincia di Lecco, in virtù del fatto che la maggior parte del territorio rientra nella zona climatica E, il funzionamento degli impianti di riscaldamento è consentito dal 15 ottobre al 15 aprile e non può superare le 14 ore al giorno.
La durata giornaliera di attivazione degli impianti deve essere compresa nella fascia oraria 5.00/23.00 e può essere articolata anche in più sezioni.
Tali limitazioni non si applicano agli impianti collocati in zona F (Barzio, Casargo, Cassina, Crandola, Cremeno, Esino Lario, Introzzo di Valvarrone, Moggio, Morterone, Pagnona, Parlasco, Premana, Vendrogno di Bellano).
Al di fuori dei periodi indicati gli impianti termici possono essere attivati solo in presenza di situazioni climatiche che ne giustifichino l’esercizio e, comunque, con una durata giornaliera non superiore alla metà di quella consentita in via ordinaria".
Preso atto della comunicazione, se l'avete letta con attenzione avrete senz'altro notato alcune incongruenze per così dire "climatiche".
Per esempio l'altipiano (notoriamente esposto al sole e privo dell'umidità della Pioverna) è inserito nella zona F (cioè quella ritenuta più fredda e all'interno della quale i riscaldamenti possono essere accesi a discrezione), mentre, sempre per esempio, un comune come Cortenova (notoriamente privo di sole e avvolto spesso nell'umidità della Pioverna) invece no. E se a Barzio chiamano "visi pallidi" quelli che abitano in bassa Valle una ragione ci dovrà pur essere.
La scelta può essere giustificata dal fatto che Barzio e Moggio abbiano Bobbio e Artavaggio, ma questo "dubbio" resta perchè, sempre per esempio, nella zona F non rientra Margno che pure ha in grembo il Pian delle Betulle.
Non c'è Margno ma ci sono Crandola e Casargo, e se abitate (o avete abitato) in Alta Valle avete già capito di cosa stiamo parlando senza bisogno di ulteriori spiegazioni.
Il fatto che ci sia Introzzo e non Tremenico (ora uniti sotto l'unica bandiera della Valvarrone assieme a Vestreno) è forse dovuto ad un mancato aggiornamento delle tabelle che per curiosità siamo andati a recuperare e ve le proponiamo qui sotto.
Noterete che oltre a Valvarrone anche Bellano non ha una sua zona (che comunque visti i gradi giorno è la "E").
Ma in questo caso forse gli esperti stanno ancora facendo le loro valutazioni alla luce del famoso proverbio "Se vuoi patire le pene d'inferno a Varenna d'estate e a Bellano d'inverno".