NUOVI IMPIANTI SCIISTICI AI PIANI DI BOBBIO: ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE DIFFIDANO IL COMUNE DI BARZIO
“Non c’è stata valutazione di impatto ambientale e di incidenza”
A stagione sciistica chiusa già si pianifica il prossimo inverno. Nel caso della
Valsassina, più precisamente nel comprensorio dei Piani di Bobbio, lo si fa progettando un ampliamento
dell’attuale impianto di risalita e un nuovo manufatto adibito a esercizio di ristorazione, con annesso parco
ludico attrezzato, in un’area dall’elevato valore naturalistico. È quanto denunciano LIPU, WWF,
Legambiente Lombardia e Federazione Pro Natura Lombardia, che hanno inviato una diffida al Comune di
Barzio (LC), coinvolgendo Comunità Montana Valsassina Valvarrone Esino Riviera, Provincia di Lecco,
Regione Lombardia, Parco delle Orobie Bergamasche e in copia anche la Soprintendenza Archeologia, Belle
Arti e Paesaggio per le province di Como, Lecco, Sondrio e Varese.
Con delibera del consiglio comunale del 1° marzo, infatti, è stato approvato il progetto di una nuova
seggiovia quadriposto in una zona di straordinaria importanza per la connettività ecologica regionale tra
provincia di Lecco e provincia di Bergamo, oltre che crocevia posto tra gli omonimi siti di Rete Natura
2000, ovvero le ZPS Parco Regionale Orobie Bergamasche, Costa del Pallio e Monte Resegone, Grigne ed
il SIC Valtorta e Valmoresca.
Nonostante la localizzazione e la tipologia dell’opera sia soggetta per legge a verifica di VIA, l’approvazione
del progetto non risulta essere stata preceduta da valutazione di incidenza, in violazione della Direttiva
Habitat e delle Linee Guida per la valutazione di Incidenza 2019 approvate nella conferenza Stato Regioni.
Inoltre, viene prospettato lo sgravio di quasi 1.500.000 metri quadri di prati e pascoli alpini di particolare
pregio ecosistemico e paesaggistico, da uso civico a disposizione del privato, senza alcuna procedura ad
evidenza pubblica e senza l’intervento dello Stato, che invece sarebbe dovuto per tale casistica.
Una serie di irregolarità, dunque, quelle evidenziate dalle associazioni firmatarie della diffida, tra le quali si
annovera anche la nuova concessione per l’esercizio dell’impianto a fune senza gara né evidenza pubblica,
ma con affidamento diretto alla ITB s.p.a.
«In uno degli inverni più secchi degli ultimi 15 anni, a fronte di prospettive di innevamenti sempre più
blandi e sempre più ad alte quote, in Valsassina si pensa di ampliare gli impianti da sci a 1600 metri di
quota. Il progetto indicato come in sostituzione di un impianto esistente, in realtà dalla visione del layout
del tracciato, si sposta dall’attuale sede per occupare un altro versante, con relativi disboscamenti ed
alterazioni di habitat, in area sottoposta a vincolo paesaggistico e qualificata dal vigente PGT come spazi ad
elevata naturalità.
Invitano le autorità a intervenire nell’ambito dei propri poteri di controllo per il ripristino
immediato della legalità dell’azione amministrativa, anche al fine di evitare nuove procedure di infrazione
per la violazione delle direttive eurounitarie, oltre che l’addebito di danno erariale di natura ambientale,
confidando di non dover avviare vertenze giudiziarie nelle sedi opportune» commentano congiuntamente
le associazioni.
N.D.R.: Questo il comunicato diffuso dalle associazioni ambientalistiche. Abbiamo interpellato Comune e Comunità Montana e siamo in attesa di conoscere la loro posizione in modo da completare doverosamente l'informazione.