I casi salgono, i casi scendono, il tasso di contagio oscilla di poco (almeno nel Lecchese) attorno al 12%. Ma la pandemia che ormai da oltre due anni sta stringendo il pianeta in una morsa sembra non abbia alcuna voglia di cedere il campo. La cartina di tornasole della situazione epidemica in provincia di Lecco e dintorni è la curva epidemiologica che settimanalmente ATS Brianza fornisce all’interno del consueto report riguardante la diffusione del coronavirus. Nella fattispecie la variante Omicron 2, la più contagiosa anche se meno aggressiva delle precedenti. Il grafico riportato qui sotto spiega bene la situazione rappresentando con colori diversi l’andamento delle curve epidemiche riferite al Covid 19 nel territorio brianteo e nelle province di Monza Brianza e Lecco.
Come si può facilmente notare il grafico, dopo un sostanziale appiattimento dalla fine di maggio del 2021 e protrattosi fino al novembre scorso, ha iniziato a salire rapidamente fino a impennarsi con decisione verso la fine dell’anno. Una ripida ascesa che riguarda in buona sostanza tutto il territorio considerato ivi comprese le province di Monza Brianza e Lecco (fasce blu e arancione). Dunque la diffusione di Omicron 2 e delle relative “covarianti” che si sviluppano con grande rapidità, non sembra rallentare. Con la nota confortante, come abbiamo già riferito, della scarsa pericolosità del virus che sembra si stia indebolendo per quanto riguarda la sintomatologia, che nella maggior parte dei casi appare meno grave. Anche il tasso di contagio nella regione sembra confermare quanto sopra. Da alcuni giorni infatti, in Lombardia, gli indici di positività in riferimento al numero dei tamponi effettuati, sembrano in discesa con il 12,2 di ieri rispetto al 12,9% di mercoledì.
Nel Lecchese il numero dei casi positivi appare costante attestandosi, con poco significative variazioni, su 321 positivi rispetto ai 350 di mercoledì scorso. Dato comunque non molto significativo sul piano epidemiologico poiché andrebbe riferito al numero dei tamponi praticati. Il rischio reale riguarda però la tenuta del sistema sanitario che in futuro potrebbe trovarsi sotto pressione a causa della diffusione dei contagi nonostante la ridotta pericolosità di Omicron 2. Se la platea dei contagiati si allarga inevitabilmente i ricoveri sono destinati ad aumentare. Per il momento però sembra trattarsi di un rischio non immediato. Infatti in Lombardia l’incremento dei decessi (mercoledì +15, ieri +25) è ridotto mentre i ricoveri in terapia intensiva passati da 40 a 38, vanno diminuendo. Idem per gli ingressi nei reparti Covid: -24. Ad ulteriore dimostrazione della ridotta pericolosità a fronte di una più significativa contagiosità delle nuove varianti del Coronavirus. Anche i dati forniti da ATS Brianza confermano la sia pur lenta espansione degli indici relativi alle prime positività. La tabella seguente spiega bene come sia a Lecco città che nella provincia le percentuali dei soggetti nei quali per la prima volta è stata rilevata la positività al Coronavirus, siano ancora in crescita.
Nella settimana che va dal 7 al 10 aprile a Lecco è stato registrato un tasso di prime positività del 20,2% a fronte del 19,3% della settimana precedente e al 17,1% degli ultimi sette giorni di marzo. Un trend in salita iniziato alla fine di febbraio quando l’indice si era attestato sul 6,6%. Situazione leggermente migliore per quanto riguarda la provincia Lecchese dove nell’ultima settimana la percentuale di primi tamponi positivi è ferma al 18,6%.