Cos'hanno in comune Bivona, 3800 più o meno abitanti targati Agrigento e Introbio, 2.000 più o meno abitanti targati Lecco?
Bene, da alcune settimane Bivona e Introbio hanno in Comune (con la "C" maiuscola perché trattasi del Municipio) una riproduzione dei due paesi realizzata dallo stesso artista, il funzionario dell'Agenzia delle Entrate, oggi felicemente in pensione, Paolo Cuccia.
Un omaggio a Introbio da parte di un "immigrato" non è cosa di tutti i giorni, soprattutto a queste latitudini, ma Paolo riserva solo parole dolci per i suoi compaesani del nord. "Sono stato accolto bene, ho tanti amici e mi sono affezionato talmente tanto che, a differenza di altri, non sento il richiamo del mio paese natale, anche se, ovviamente, le radici sono sempre là".
Il suo pensiero, però, si spinge ancora oltre, visto che ha voluto "approfondire la storia di Introbio, conoscerne le famiglie, in modo da comprendere appieno la realtà in cui vivo" e, in fondo, "alla fine ci siamo creati delle radici anche qui ed oggi posso dire che sono molto profonde".
E così ha imparato tanto "e molte cose le racconto anche agli introbiesi, ad esempio ho fatto scoprire delle erbe mangerecce prima sconosciute tipo il radicchio dell'orso che raccolgo in Valbiandino su, alla Pio X. E' un'erba molto usate in Trentino e in Alto Adige, ed ora anche qui".
Il lavoro per riprodurre una Introbio dei secoli scorsi è iniziato anni fa con la collaborazione di un altro introbiese benemerito, Gerardo Calvanese, ma è stata la "pausa" Covid a consentire a Cuccia di portare a termine un'opera che oggi fa bella mostra di sé all'ingresso di Villa Migliavacca.
E l'altra sua opera, quella riguardante Bivona (misura 4,20 metri x 1,80, mentre per Introbio sono bastati 1,80 x 1,35), è parimenti ospitata in una sala apposita nel Municipio del borgo agrigentino immerso nel parco dei Monti Sicani.
Insomma, una bella storia d'amore che un siciliano ha intrapreso con la nostra Valle, destinata a durare nel tempo e divenire patrimonio di tutta la cittadinanza che può ammirare ed apprezzare il grande gesto di Paolo Cuccia che ha voluto così ringraziare i suoi "nuovi" compaesani offrendo loro un'opera che è andata ad arricchire il patrimonio di Villa Migliavacca e del Comune di Introbio.