Guerra in Ucraina; Putin chiude i rubinetti del gas; governo traballante; Movimento 5 stelle in rapida dissoluzione; siccità galoppante; Chiara Ferragni cocondurrà (si può dire? Però è brutto.) il prossimo Festival di Sanremo.
Ci si mette anche la Colombia con il primo presidente di sinistra della sua storia.
Tutto congiura a soffocare l’attenzione sulla pandemia da Coronavirus nel nostro Paese.
Però il virus, con tutte le sue varianti, non ha chiuso i battenti anche se le restrizioni sanitarie sono solo uno sgradevole, ancorché lontano, ricordo.
Ormai sui social, piccoli schermi e grandi giornali non imperversano più Bassetti, Locatelli, Zangrillo & Co.
Tutto bene dunque? La pandemia che da 30 mesi si estende su scala planetaria ce la siamo buttata alle spalle? Nemmeno per sogno.
Omicron 5, ultima metamorfosi del virus originario, continua a fare il suo mestiere e si diffonde con efficacia sempre maggiore.
Anche se, occorre dirlo, sembra diventato molto meno aggressivo dei suoi predecessori.
Un’occhiata ai dati forniti da Ats Brianza possono contribuire alla interpretazione di un contesto caratterizzato da profili in grado di destare qualche preoccupazione.
I confronti con le cifre di un anno fa sono esplicativi, come rivelano le tabelle seguenti.
Secondo il report emesso da Ats Brianza relativo alla settimana fra il 7 e il 13 giugno 2021, nel Lecchese il tasso di contagio (incidenza media giornaliera ogni 100 mila abitanti) era 0,26. Un anno più tardi, il documento di Ats rileva, nello stesso segmento cronologico considerato, un tasso di 2,79: dieci volte tanto. Ciò significa che non è forse lontano dal vero chi sostiene che Omicron 5 sia 10 volte più contagioso rispetto alla variante Delta. Non è tutto. Anche i dati forniti dalla Regione riferiti alla Lombardia si muovono nella stessa direzione. All’inizio di giugno il tasso di positività rilevato dai presidi sanitari regionali era del 7,9 % mentre l’ultimo rilevamento di lunedì 20 giugno 2022 è salito al 18,1 %: un incremento impressionante. I dati mostrano con chiarezza l’elevata virulenza di Omicron 5 a fronte però di una ridotta gravità delle infezioni. Anche se i ricoveri ospedalieri mostrano una tendenza al rialzo. Il primo giorno del mese in corso nei nosocomi lombardi i reparti Covid avevano segnato un saldo negativo (-38) dei ricoveri rispetto al giorno precedente mentre lunedì scorso, 20 giugno le stesse strutture hanno contato 33 pazienti in più.
Un’ulteriore dimostrazione della diminuita pericolosità di Omicron 5 rispetto alle varianti precedenti può essere desunta dal grafico che segue, prodotto da Ats Brianza, nel quale vengono riportate le oscillazioni dei contagi (linea e area blu) e dei ricoveri (linea ed area rossa).
Si può notare come al picco elevatissimo di contagi manifestatosi alla fine del gennaio scorso non si accompagni un altrettanto incisivo aumento dei ricoveri la cui curva, nel territorio di competenza di Ats Brianza, non ha subito incisivi incrementi. Insomma, sembra che l’ultimo nato in casa Sars-cov-2 il cui capostipite, nell’inverno 2019-2020, ha causato la pandemia che ancora oggi sta serpeggiando in tutto il pianeta, abbia perso molta dell’aggressività originaria.