Le condizioni climatiche a cui è stato sottoposto il territorio della Provincia di Lecco negli ultimi mesi e l’aumento dei consumi dovuto al caldo stanno causando un progressivo e costante abbassamento delle falde acquifere e dei livelli del lago, nonché la riduzione della portata di molte sorgenti e pozzi.
Lario Reti Holding invita i cittadini a non sprecare la risorsa idrica, evitando l’uso dell’acqua per scopi diversi da quelli igienico/sanitari e a monitorare l’emissione di eventuali ordinanze di limitazione/riduzione dei consumi emesse dal proprio Comune.
Lario Reti Holding manterrà monitorata la situazione e non è da escludersi l’adozione di ulteriori misure di risparmio idrico su determinate porzioni del territorio Provinciale, di cui saranno eventualmente date specifiche comunicazioni in futuro.
Gli interventi di Lario Reti Holding per fronteggiare la crisi idrica
I cambiamenti climatici stanno inesorabilmente avendo degli impatti di breve, medio e lungo periodo sul ciclo idrologico e sulla disponibilità della risorsa idrica. Analizziamo insieme numeri e manovre specifiche messe in atto da Lario Reti Holding per superare la crisi idrica.
L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) ha tracciato una panoramica della situazione negli ultimi settant’anni, inquadrando i fenomeni siccitosi che stanno interessando l’Italia centro-settentrionale. Il quadro che emerge mostra prima di tutto come la disponibilità di risorsa idrica tra il 1991 e il 2020 sia diminuita del 19% rispetto al trentennio 1921-1950.
Non solo: prevede una possibile riduzione della disponibilità di risorsa idrica del 10% nel breve periodo nel caso di un approccio di mitigazione aggressivo nella riduzione delle emissioni di gas climalteranti. Nella proiezione a lungo periodo invece la riduzione sale fino al 40% (con punte del 90% per il Sud Italia) ipotizzando che la crescita delle emissioni di gas serra mantenga i ritmi attuali.
In questo scenario è fondamentale programmare interventi specificamente destinati alla riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua.
Lario Reti Holding li ha già programmati nel prossimo quadriennio per 19 milioni di euro che potrebbero salire a 37 milioni di euro in caso di accesso alle risorse del PNRR alle quali l’Ufficio d’ambito ha candidato il progetto.
Approvvigionamento idrico: la situazione nella Provincia di Lecco
A partire da Novembre 2021, nella Provincia di Lecco, è stata registrata una situazione climatica sfavorevole dovuta principalmente all’assenza di precipitazioni e di riserva nivale, alle scarse precipitazioni nel periodo primaverile e a temperature elevate e anomale. Paragonando il periodo dicembre 2021 – giugno 2022 con il periodo dicembre 2019 – giugno 2020, si può notare come vi sia una riduzione pari a -57% mm di pioggia.
Le specificità territoriali, residenziali e turistiche della Provincia di Lecco comportano una differente gestione dell’approvvigionamento idrico in base alle particolarità proprie di ciascuna zona.
Le aree principalmente individuate sono tre:
Area montana e lacuale ad alta vocazione turistica con approvvigionamento principale da sorgenti in quota e, in pochi casi, pozzi.
Area di pianura con approvvigionamento principale da Acquedotto Brianteo, corroborato in certe zone da fonti locali.
Area lungo il Fiume Adda con approvvigionamento principale da pozzi, con apporto di alcune sorgenti locali.
Fatte queste premesse, è evidente come le criticità che una situazione estrema di siccità può far emergere siano differenti per ciascuna area.
Le misure messe in atto da Lario Reti Holding
La situazione attuale della Provincia di Lecco vede una compromissione della ricarica delle falde acquifere con progressivo abbassamento dei livelli idrici dei pozzi (circa 1 metro/mese), una progressiva riduzione delle portate delle sorgenti, nonché un aumento dei consumi di acqua potabile, sia per effetto dell’ondata di caldo, sia per la vocazione turistica di alcune di aree del territorio, che genera punte di consumo concentrate soprattutto nel fine settimana.
Per ovviare a questa situazione di estrema difficoltà e mitigare i rischi, Lario Reti Holding ha messo in campo diverse attività.
È stato attivato il Piano di emergenza di gestione del servizio acquedotto, che prevede:
Azioni di monitoraggio e controllo: analisi trend livelli di portata e di falda da telecontrollo, analisi stato di funzionalità dei sistemi acquedottistici delle diverse zone di fornitura, disamina criticità segnalate dai tecnici di zona, monitoraggio segnalazioni per carenza idrica;
Misura degli impatti e del livello di criticità: monitoraggio disponibilità idrica, estensione territoriale e numero di utenze coinvolte, vulnerabilità e sensibilità delle utenze, variabilità dei consumi dovuti al turismo;
Esecuzione di interventi mirati: riattivazione pozzi in disuso, rimessa in servizio sorgenti, nuove interconnessioni tra sistemi acquedottistici, distrettualizzazione delle reti idriche e modifica logiche telecontrollo per mantenimento livelli serbatoi;
Predisposizione di mezzi e attrezzature d’emergenza: allestimento serbatoi mobili per trasporto con elicottero, mutuo soccorso con BrianzAcque e Como Acqua per fornitura sacchetti di acqua e cisterne mobili; avvio iter di approvvigionamento per unità mobile di potabilizzazione.
Tra i principali interventi realizzati, si segnala:
La riattivazione nella città di Lecco di Pozzo Municipio e Pozzo Marconi, costruiti entrambi negli anni ‘50 e non utilizzati dal 2003. Oggi sono tornati in uso per integrare la quantità di acqua a disposizione, essendo recentemente diminuite le portate delle 47 sorgenti attive e aumentati i consumi (per caldo, maggiori consumi pro capite, e turismo, maggior numero di persone).
Sempre a Lecco sono state riattivate le sorgenti Da Porto e Gallastria e si è reso necessario modificare le modalità di carico e mantenimento del serbatoio Malavedo.
A Olginate si è fronteggiata la minore produttività dei pozzi Lavello estendendo la rete alimentata dagli altri pozzi del Comune.
A Valgreghentino il soccorso è arrivato invece dal Comune limitrofo di Airuno grazie al serbatoio Taiello (che peraltro è in fase di potenziamento nell’ambito degli interventi del cosiddetto piano Marshal 1).
A Premana è stato necessario alimentare il serbatoio Premaniga, normalmente approvvigionato dalla sorgente omonima, con il contributo proveniente da Acquaduscio.
A Ballabio, a causa della minore produttività delle sorgenti Grassi Lunghi si è reso necessario riattivare il gruppo sorgenti Mugarella di norma escluso perché vulnerabile in caso di pioggia intensa.
A Casargo, per effetto dell’impoverimento della sorgente Chiarelli, provvisoriamente si è attinto ad una sorgente “privata” per il tempo necessario a recuperare la sorgente al servizio della Scuola Alberghiera.
A Primaluna si è integrata la ridotta disponibilità delle sorgenti in Valle dei Corti e Valle delle Noci potenziando il pompaggio Sorcane e con approvvigionamento dalla rete di Introbio.
Nei Comuni di Cesana Brianza, Suello e Civate la minore produttività dei pozzi Faello e Martinelli è stata compensata con un maggior approvvigionamento dall’acquedotto Brianteo.
Con queste operazioni le criticità in alcuni casi si sono risolte rapidamente e, almeno per ora, definitivamente (come nei Comuni allacciati all’acquedotto Brianteo), in altri il problema rimane latente o si si è già ripresentato (Lecco e Crandola), in altri ancora semplicemente la situazione è stata mantenuta sotto controllo (Olginate, Valgreghentino, Premana).
Con il prolungarsi della siccità, nuove situazioni di allerta si sono manifestate a maggio nei Comuni rivieraschi di Bellano, Perledo, Lierna, nel Comune di Monte Marenzo e ad Abbadia Lariana in località piani Resinelli. Quest’ultima situazione è stata rapidamente risolta con un intervento già individuato come ottimizzazione strutturale della rete di acquedotto che al momento è stato predisposto in via provvisoria.
A giugno l’allerta si è ulteriormente estesa a Parlasco, Garlate, Rogeno, Costa Masnaga e Casatenovo (Comune, quest’ultimo, nel quale la situazione è tuttavia già rientrata), e più recentemente a Colico, Sueglio (in Valvarrone) e, in forma più grave, a Crandola Valsassina e Moggio (località piani di Artavaggio). A Crandola si è dovuto rifornire con autobotte il serbatoio di Vegno mentre ai piani di Artavaggio il Gestore si è preparato ad affrontare l’incremento di consumi legato all’afflusso turistico del fine settimana con attivazione del rifornimento tramite elicottero.
Tutti questi sforzi messi in atto dal Gestore per assicurare la fornitura idrica però non bastano.
È fondamentale da parte dell’utenza il rispetto delle richieste veicolate tramite le ordinanze sindacali, di limitazione nell’uso dell’acqua per scopi diversi da quello potabile e igienico sanitario, in Valsassina e nei Comuni rivieraschi, ed in generale di uso razionale dell’acqua.
Un invito per tutti: utilizzare con parsimonia l’acqua potabile!