IL CAPO DELLA POLIZIA PREFETTO GIANNINI A COLICO (LC) PER L’INTITOLAZIONE DELLA PASSEGGIATA DEL LUNGOLAGO AL POLIZIOTTO FRANCESCO PISCHEDDA
Il Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza Prefetto Lamberto Giannini, questo pomeriggio ha partecipato a Colico alla cerimonia di scoprimento della targa commemorativa, realizzata dall’Amministrazione comunale, in ricordo dell’Assistente della Polizia di Stato Francesco Pischedda, caduto nell’adempimento del dovere e medaglia d’oro al valor civile.
L’Assistente Pischedda, nella serata del 2 febbraio del 2017, mentre era in servizio di pattuglia sulla SS36 a Colico, a seguito della segnalazione di un mezzo rubato, aveva iniziato l’inseguimento dei malviventi che, bloccata l’autovettura, stavano continuando la fuga a piedi. Nel tentativo di raggiungerli, su un terrapieno posto tra due guard rail, a causa della scarsa visibilità è precipitato nello strapiombo sottostante, perdendo tragicamente la vita.
Alla cerimonia hanno partecipato anche il Sindaco di Colico Monica Gilardi, il Prefetto della Provincia di Lecco Sergio Pomponio, il Questore Ottavio Aragona e la Signora Diana Mirabella, madre dell’Assistente Pischedda. Era presente anche il Vicario episcopale di Como, don Andrea Salandi, il quale, insieme al Cappellano della Polizia di Stato Don Andrea Lotterio, ha benedetto la targa.
Durante il suo intervento, il Prefetto Giannini ha sottolineato l’importanza di ricordare i caduti che rappresentano un esempio per le nuove generazioni, uomini e donne che hanno sacrificato la vita per salvaguardare il bene comune come l’Assistente Pischedda. “Ringrazio l’Amministrazione comunale per aver scelto di intitolare un luogo così bello alla memoria di Francesco, consentendo così di perpetrarne ogni giorno il ricordo”.
In conclusione, rivolgendosi ai numerosi giovani presenti, il Capo della Polizia ha dichiarato “voi siete il bene più prezioso, siete il futuro e la Polizia di Stato vuole esservi sempre vicina: quando avete bisogno di qualcosa, avvicinatevi con fiducia a chi porta una divisa, perché questa persona vi può dare una mano”.
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