Come preannunciato ieri dal nostro giornale, nella giornata di domani si svolgerà un vertice in Prefettura per verificare lo stato dei lavori sulla nuova Lecco-Ballabio. E' anche probabile che da questo incontro possa uscire la conferma della riapertura per martedì 10 gennaio, anche se tutti auspicano un anticipo di un giorno.
In ogni caso sarà una riapertura con caratteristiche di cantiere, per cui dobbiamo attenderci incanalamenti per far rallentare i veicoli qualche centinaio di metri prima della zona frana. Il che significa che potrà verificarsi ancora qualche coda ma niente a che vedere con quanto è successo sulla "vecchia" strada soprattutto nei giorni prima di Natale.
Oggi, però, arriva la notizia di un esposto del Codacons (che sarebbe il coordinamento delle associazione che difendono i consumatori) alla Procura della Repubblica affinchè "accerti l'idoneità del piano di riapertura della Statale 36 e degli interventi di manutenzione previsti" alla luce di un'altra scarica di massi avvenuta a Ballabio.
Ecco il comunicato.
"Ennesima scarica di massi in prossimità della Lecco-Ballabio, a segnalarlo è il gruppo dei Ragni della Grignetta.
Un blocco di circa 10 metri per 10 si è staccato dalla falesia, fortunatamente senza conseguenze, ma l’accadimento è indice di un forte rischio residuo.
La zona, dopo la frana del 9 dicembre, è interessata da massicci interventi tecnici volti a mettere in sicurezza la Statale 36, con posa di reti paramassi e la creazione di uno scavo a vallo per proteggere la carreggiata da ulteriori frane.
Il secondo intervento verrà realizzato solamente a primavera inoltrata del 2023, ma alla luce del nuovo distacco sorgono degli interrogativi riguardo la sicurezza degli automobilisti che percorreranno la tratta nei mesi a venire.
“Si è sfiorata un’altra tragedia. È un vero miracolo che gli automobilisti che stavano transitando su quella strada in quel momento non siano stati travolti dalla frana. Sono gravissimi i rischi che corre la collettività in casi del genere – afferma il Presidente dell’Associazione Codacons, Marco Donzelli.
Da anni l’Associazione richiede la messa in opera di interventi preventivi nei punti con alta probabilità di crollo proprio per evitare che la collettività corra simili rischi in tutta la provincia lecchese. Pertanto, al fine di vincere la passività delle istituzioni, il Codacons presenterà nuovamente esposto alla Procura della Repubblica per accertare l’idoneità del piano di riapertura della Statale 36 e degli interventi di manutenzione previsti.”