Quella che vedete in copertina è una colonnina per la ricarica di veicoli elettrici.
La trovate, ma solo se la cercate con il classico lanternino, a Introbio, ben nascosta (e se avete una Tesla in fondo è meglio sia così onde evitare che qualche idiota ve la ammacchi) sotto l'ufficio postale.
Come potete vedere se allargate un po' l'immagine, c'è anche il cartello che "invita" a ricaricare "qui" la "tua auto" e, nello stesso tempo, contiene il divieto di sosta per i due stalli riservati alla bisogna.
Ora, se siete tra quelli (pochissimi per la verità) in Valle che hanno una vettura che funziona con le batterie prodotte in Cina da lavoratori ipersfruttati e utilizzando terre rare raccolte da bambini nelle profondità delle miniere del Congo, non affannatevi a cercarla questa colonnina perchè resterete delusi: nonostante sia lì da un paio di mesi (così ci hanno riferito) se guardate attentamente vedrete che manca qualcosa, e quel qualcosa sono i cavi per collegarvi e procedere al "riempimento" del vostro serbatoio di energia elettrica.
Già, perchè la colonnina (dimenticavamo di precisarlo: messa lì dalle Poste Italiane) sta ancora aspettando di essere collegata ad una rete, per cui non funziona.
Sempre in tema di colonnine di ricarica, la passata amministrazione aveva contattato Eni per farne mettere un paio in paese e le trattative erano andate avanti con tanto di definizione dei luoghi dopo l'opportuno sopralluogo dei tecnici incaricati. Un sopralluogo necessario perchè non in tutte le vie o le piazze è possibile allacciarsi convenientemente alla rete elettrica, e viene il dubbio che il mancato collegamento sia dovuto proprio a un problema di questo tipo.
Di queste due colonnine, però, non si sa più nulla mentre quella delle Poste - installata quasi a sorpresa - giace come una lapide in un cantone nascosto e inutilizzabile senza che nessuno se ne accorga.
Attendiamo chiarimenti e l'attivazione, sempre che nel frattempo il "green deal" non vada mestamente a ramengo perchè, visto l'andazzo, chi si sente di escludere un ritorno alla legna e al carbone?