La prima domanda è: si poteva prevedere? La risposta alla prima domanda è: sì, senza ombra di dubbio, visto la stato dei lavori in quel tratto martoriato della "nuova" Ballabio.
La seconda domanda è: perchè a nessuno è venuto in mente che tanta pioggia dopo un periodo eccezionalmente secco avrebbe potuto trasformare la terra in fango e invadere la carreggiata?
La risposta alla seconda domanda è: mah!
Per cui stamattina è scoppiato il caos e si sono riproposte le solite code sulla vecchia mandando su tutte le furie chi doveva raggiungere il capoluogo.
Gli uomini dell'ANAS sono al lavoro per cercare di ripristinare al più presto la viabilità, nel frattempo a Malavedo e San Giovanni la polizia municipale sta regolando la circolazione dei mezzi pesanti onde evitare ulteriori ingorghi. Al momento la situazione è tranquilla e non ci sono problemi evidenti.
Andando oltre, c'è anche una terza domanda.
Ma perchè dopo ogni pioggia la provinciale diventa una specie di trincea? Basta una po' di pioggia per far saltare in aria le pezze messe anche da poco: forse chi ha fatto i lavori confidava in una siccità perpetua?
Niente di nuovo sotto la pioggia, quindi, con una Valle che deve sempre tenere accesi i ceri della speranza ogniqualvolta si avvicinano nuvoloni neri (stendendo un pietosissimo velo anche sugli ignobili ripristini da quarto mondo degli scavi fatti per interrare cavi e quant'altro).
Nuvoloni neri, insomma, come l'umore dei tanti che questa mattina si sono trovati a dover fare i conti con l'ennesima via crucis della nostra storia che, statene certi, non sarà l'ultima.