Celebrata ieri sera a Cortenova la ricorrenza di San Gervaso e Protaso, Martiri e Santi milanesi vissuti nel III secolo e venerati sia dalla chiesa cattolica che da quella ortodossa, a cui è dedicata la Parrocchiale.
Prima della funzione si è tenuto un momento di adorazione eucaristica cui è seguita la tradizionale accensione del pallone ed infine don Marco Mauri ha impartito la benedizione con la reliquia dei patroni.
Il "pallone" che prende fuoco dalle candeline alzate dal sacerdote è simbolo della vita del martire che si consuma per la fede ardente nella trinità.
Anche il colore bianco della bambagia di cui è composto il pallone non è casuale. Liturgicamente il bianco è il colore riservato alle solennità di Cristo (come il Natale o la Pasqua), è il colore dello splendore e della gloria di Dio e, fin dall'antichità, è anche il colore riservato ai martiri proprio perché uniti nella gloria di Cristo.
La forma sferica, invece, probabilmente rappresenta la "totalità" del sacrificio del martire.
Secondo la tradizione, il celebrante, accingendosi a bruciare il globo, dice in latino: «sic transit gloria mundi», cioè: «così passa la gloria del mondo» per richiamare che il martire, affrontando la prova suprema del dono della vita al Signore, testimonia che per lui la vita di questo mondo passa in secondo piano rispetto alla vita in Cristo.
Alla celebrazione era presente anche il Sindaco Sergio Galperti con alcuni membri dell'amministrazione comunale.
L'accensione del pallone da parte del Parroco Don Marco
"Sic transit gloria mundi"
Il magnifico stendardo ottocentesco che raffigura i martiri Gervaso e Protaso
(Foto di Andrea Manzoni - Riproduzione riservata)