Un indispensabile passaggio pr consentire la realizzazione dell'ospedale di comunità a Introbio è stato compiuto ieri con la firma della "Concessione di diritto di superficie di immobile di proprietà comunale per la realizzazione di una casa di comunità con annesso ospedale di comunità" tra il comune di Introbio, rappresentato dal sindaco Adriano Airoldi, e ASST Lecco, rappresentata dal direttore generale Paolo Favini.
La concessione (durata 99 anni) riguarda alcuni mappali di proprietà comunale confinanti con l'attuale edificio che ospita ambulatori, centro prelievi e uffici; in forza dell'atto sottoscritto nello studio del Notaio Daniele Minussi, ASST "si obbliga a realizzare e ad esercire una casa di comunità con annesso ospedale di comunità" secondo le indicazioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
ASST dovrà ora, tra molto altro, predisporre il progetto definitivo, acquisire tutti permessi ed autorizzazioni necessarie, procedere all'affidamento dei lavori, eseguie la manutenzione ordinaria e straordinaria dell'opera una volta realizzata e mettere a disposizione dell'ente concedente spazi per l'insediamento di servizi sociali.
Il nostro giornale ha già scritto diffusamente nei mesi scorsi riguardo ad un progetto che porterebbe (utilizziamo il condizionale ma la via per la concretizzazione è tracciata) in valle un servizio in più; ricordiamo che per l'ospedale di comunità valsassinese sono stati superati, ad esempio, i vincoli legati alla popolazione in considerazione della localizzazione e del territorio montano.
Una volta in funzione, in centro valle ci sarà una vera e propria cittadella della salute con (oltre all'ospedale) la casa di comunità, il centro prelievi, gli ambulatori dei medici di medicina di rete, la RSA Villa Serena e la comunità socio sanitaria La Valle (gestita dalla Cooperativa Le Grigne, peraltro oggetto di ampliamenti strutturali).
Certo, rimangono aperti tutti i dubbi relativi alla gestione sia di ospedale che della casa di comunità, soprattutto in ordine al reperimento del personale necessario. E' indubbio, d'altro canto, che se dovesse funzionare tutto come auspicabile, la Valle avrà a disposizione un insieme di servizi in grado di migliorare la qualità della vita sul territorio.