Di scritte in questi ultimi tempi ne abbiamo viste tante e non passa giorno senza che qualcuno imbratti (per logiche che sfuggono all'umana comprensione ed i cui responsabili ci ricordano che l'evoluzione della specie è tutt'ora in atto e non si concluderà probabilmente mai) monumenti, targhe, segnali stradali e via discorrendo.
Quella che è stata notata in questi giorni a Introbio, però, è diversa e non ha nessuna connotazione di "vandalismo".
Prima di tutto perchè l'autore (o l'autrice) non ha imbrattato un bel niente ma si è limitato (limitata) ad attaccare un fogliettino con un po' di scotch in modo che togliendolo non si rovini nulla.
In secondo luogo perchè il messaggio - peraltro un po' confuso - è decisamente insolito visto che auspica (chiedendo questa grazia nientemeno che a Maria) la "morte" della lingua inglese cioè la lingua in generale più parlata al mondo e la terza parlata come madrelingua (il primo è il cinese, il secondo lo spagnolo).
La calligrafia sembra appartenere ad una persona non più giovanissima che possiamo immaginare (seguendo una certa logica) ne abbia piene le balle di sentire ogni giorno termini a lei sconosciuti che sostituiscono vocabili in italiano comprensibili a tutto il popolo.
Per cui, aldilà dell'appello alla Madonna, la domanda è: quanti di noi sono d'accordo (senza per questo andare a lasciare letterine nelle cappellette) sul fatto che dovremmo utilizzare la nostra lingua e non quella di altri per comunicare?
C'è però un altro mistero (oltre a quello riguardante l'identità dell'autore o dell'autrice del messaggio) ed è nascosto in quella scritta "con approvazione ecclesiastica" che conclude la "preghiera" seguita da una croce e da "Anno Domini 2023".
Forse un indizio per riuscire a scoprire l'innocente colpevole?