Con un comunicato stampa congiunto i sindaci di Cortenova, Sergio Galperti, e Primaluna, Mauro Artusi, hanno comunicato ufficialmente la volontà delle rispettive amministrazioni comunali di voler intraprendere il percorso verso la fusione.
Una decisione che per la verità era già nell'aria da tempo e che probabilmente ha subito una accelerazione dopo il convegno svoltosi recentemente in Comunità Montana ed un calcolo delle tempistiche in previsione delle elezioni amministrative di giugno 2024.
Un segnale forte quello lanciato oggi da Artusi e Galperti destinato ad avere ampia risonanza e, con ogni probabilità, essere propedeutico ad un allargamento successivo agli altri comuni della Bassa Valle che per il momento stanno alla finestra anche per ragioni di opportunità.
Non va dimenticato che la procedura prevede il referendum popolare in ciascun comune e che il voto negativo anche solo di uno precluderebbe la continuazione del percorso di fusione, per cui (come è stato ribadito anche nel già citato incontro comunitario) più comuni ci sono più alto è il pericolo che il tentativo possa andare a vuoto.
Un accordo, fra altro, che va anche oltre le appartenenze politiche: come noto Galperti (ex Forza Italia) ha seguito Piazza in Lega mentre Artusi è presente nel direttivo di Azione.
Inoltre, il primo potrebbe ancora candidarsi (a Cortenova ci sono già rumors su potenziali concorrenti) mentre il secondo sta completando il terzo mandato per cui Primaluna sarà in ogni caso obbligata a scegliere un altro primo cittadino, a meno che l'iter per la fusione consenta uno spostamento delle elezioni a quando i due comuni (se la volontà popolare lo vorrà) saranno uno solo.
Calcoli complicatissimi soprattutto tenendo conto della burocrazia, ma se le due amministrazioni hanno deciso di uscire allo scoperto sette mesi prima della chiamata alle urne non pensiamo si tratti di una coincidenza bensì di una prospettiva frutto di attente analisi.
Il ticket Cortenova-Primaluna conta oggi circa 3.500 abitanti ma, soprattutto, detiene sul territorio una ricchezza imprenditoriale di straordinario impatto che dalla realizzazione della nuova tangenziale non potrà che trarre beneficio. La nuova realtà, qualora si realizzasse, avrebbe un territorio di oltre 34 kmq, sarebbe dislocata su 7,5 km e conterebbe ben 9 "frazioni": i centri di Cortenova e Primaluna (Pieve) più San Pietro, Bindo, Cortabbio, Barcone, Gero, Pessina e Vimogno.
Torneremo sicuramente a parlarne nelle prossime settimane, nel frattempo qui sotto il comunicato delle due amministrazioni.