Il restauro delle cappellette della Via Crucis di Via S. Caterina e, più in generale, il funzionamento del Fondo di Comunità, sono stati al centro dell'incontro svoltosi ieri sera nel salone del teatro dell'oratorio di Introbio, per l'organizzazione del gruppo che sovrintende al Fondo di Comunità introbiese e dell'Amministrazione Comunale.
Dopo le brevi premesse del Parroco Don Marco Mauri e del Sindaco Adriano Airoldi, è toccato al Prof. Marco Sampietro ricordare la storia delle cappellette, sorte in virtù di un voto espresso nel 1836, l'anno in cui il colera imperversava ma che a Introbio non fece nessuna vittima, tanto che da lì prese il via la tradizione del pellegrinaggio verso la Madonna della Neve che ancora oggi si svolge ogni 5 agosto.
Furono diversi nel corso degli anni gli interventi di restauro sia per quanto riguarda la parte in muratura sia per quanto riguarda gli affreschi: l'ultimo intervento sui dipinti risale al 1986 ed oggi è ben evidente l'indispensabilità di opere di manutenzione.
Marco Sampietro ha mostrato diversi documenti e anticipato che riprenderà l'intera vicenda su uno dei prossimi numeri dell'Angelo della Famiglia, il periodico già della Parrocchia di Introbio che da alcuni anni è diventato uno strumento di comunicazione e cultura dell'intera Comunità Pastorale della media Valle.
Ha preso poi la parola Maria Grazia Nasazzi, presidente della Fondazione Comunitaria del Lecchese, che in un intervento approfondito ed esaustivo ha illustrato ai presenti il funzionamento del Fondo di Comunità, offrendo spunti di riflessione circa il suo possibile utilizzo e sottolineandone la funzione sociale di aggregazione e salvaguardia delle identità locali che esso può svolgere nell'ambito delle comunità che decidono di dotarsene.
Maria Grazia Nasazzi
Introbio, come noto, dispone di un Fondo di Comunità dal 2008 che viene gestito dalla Fondazione del Lecchese e da un comitato di referenti locali che comprendono il Parroco, il Sindaco e i cittadini Elsa Buzzoni, Michelina Buzzoni, Antonia Selva, Teresa Tantardini e Silvano Ciresa.
Tornando alla volontà di procedere ad un doveroso restauro delle cappellette, il problema principale risiede nel fatto che le stesse insistono su terreni di proprietà privata: ciò impedisce di fatto di poter intervenire complessivamente da parte, ad esempio, del Comune, della Parrocchia o di qualsiasi altra associazione volesse farsene carico.
E, ovviamente, non consente a chicchessia di accedere ai bandi che la Fondazione Comunitaria del Lecchese ogni anno emette proprio per favorire i restauri di opere di questo tipo.
Come si può evincere, il problema non è di facile soluzione: una strada che potrebbe essere intrapresa è quella che i vari privati cedessero la quota di terreno dove insiste la cappelletta ad un unico ente il quale, poi, divenutone proprietario, potrebbe senza problemi procedere con i lavori di manutenzione (che comprendono, per chiarezza, sia la parte in muratura sia quella degli affreschi che dovrà essere curata da affrescatore professionale in grado di soddisfare le richieste della Sovrintendenza alle Belle Arti e ad essa accreditato).
Uno scoglio non da poco, insomma, per superare il quale il Sindaco si è ripromesso di contattare tutti i proprietari dei terreni per sondarne la disponibilità valutare una soluzione che avrebbe un valore immenso per la comunità introbiese in memoria anche dei suoi precursori che nel lontanissimo 1836 decisero di ringraziare la Madonna per lo scampato pericolo dal colera dimostrando un esemplare spirito di Comunità.
Infine, chi volesse può contribuire al Fondo Comunità di Introbio effettuando una donazione come segue:
Beneficiario: Fondazione comunitaria del Lecchese Onlus - Descrizione: Fondo Comunità Introbio
Banca della Valsassina Lecco IT87 B085 1522 9000 0000 0501 306
Per i privati le erogazioni liberali sono detraibili dall'IRPEF sino all'ammontare di 30.000 euro; altri benefici sono previsti per le persone giuridiche: al seguente link tutte le informazioni.
Dona - Fondazione Comunitaria del Lecchese Onlus (fondazionelecco.org)
Attualmente, il Fondo di Comunità di Introbio dispone di un fondo patrimoniale di 25.000 euro e di fondi disponibili per circa 10.000 euro.