"Solo ieri avevamo chiesto al Ministro Musumeci di rispondere rispetto ai tempi del bando piccoli Comuni, non avendo notizie da ottobre 2023. Pazzesco. Un anno dopo l'avvio dell'iter del bando, era il luglio 2023, vengono pubblicati i risultati. Aspettiamo di vedere gli elenchi ma è andata come ci aspettavamo. Malissimo. Una apposita Commissione, non sappiamo da chi composta, ha valutato - e non sappiamo i criteri - 2.638 progetti, riferiti a 3.359 Comuni, di cui 2261 Comuni singoli, 305 Comuni in convenzione e 72 Unioni. I progetti immediatamente finanziabili in base alle risorse disponibili presso il Bilancio del Ministero dell'interno, al momento pari a poco meno di 172 milioni euro, sono in totale 144. Solo 144 progetti finanziati. Un numero irrisorio di fronte a tanta tanta attesa, speranze, fiducia. Non si trattano i piccoli Comuni così. Con un bando che ha tradito l'articolo 13 della legge 158/2017 sui piccoli Comuni, da cui nascono finanziamenti e bando. Ovvero che i piccoli Comuni svolgono in forma associata le funzioni di programmazione in materia di sviluppo socio-economico nonché quelle relative all'impiego delle occorrenti risorse finanziarie, ivi comprese quelle derivanti dai fondi strutturali dell'Unione europea. Invece il bando ha messo tutti contro tutti. Proprio come già avvenuto con il PNRR. E i 144 progetti finanziati dimostrano che si doveva agire in modo diverso. Ed evitare un bagno di sangue indotto dal bando stesso".
Lo afferma Marco Bussone, Presidente Uncem.
Uncem resta in attesa di conoscere i progetti ammessi e quelli oggi finanziati. Oltre naturalmente ai criteri scelti.
Il Ministero guidato da Musumeci, e con Casa Italia a coordinare il bando, ha comunicato oggi che: il maggior numero di progetti finanziabili riguarda la Campania (21 riferiti a 36 Comuni), seguita a breve distanza da Piemonte (19 progetti per 41 Comuni), Calabria (15 progetti per 31 Comuni) e Lombardia (14 progetti per 20 Comuni). In termini di risorse, invece, al Piemonte verrebbero attribuiti poco meno di 25 milioni di euro, seguita nell'ordine da Campania (24,5), Calabria (21,5), Abruzzo (circa 17) e Sicilia (circa 13,5 milioni di euro). La graduatoria rimarrà in corso di validità per tre anni dalla data della sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, con possibilità di attingervi per ulteriori finanziamenti, ove si rendessero disponibili nuove risorse finanziarie.