Revocata dagli amministratori del comune da cui parte l'ordinanza che tendeva in qualche modo a "regolamentare" la viabilità sulla strada per la Val Biandino.
Lo scorso 9 agosto è stato emesso un provvedimento nel quale si specifica che "il Comune non ha potere giuridico per l’adozione di provvedimenti limitanti la transitabilità e gli accessi veicolari", precisando che "la strada descritta, che oltre tutto comprende anche parte del territorio di Primaluna, non è annoverata (ed al momento annoverabile) tra le strade di proprietà pubblica, come ampiamente confermato nella sentenza del TAR sezione IV RG 3086/2001 del 11 aprile 2012 in accoglimento al ricorso della società ricorrente".
Si tratta dell'atto ufficiale che da seguito a quanto già comunicato in consiglio; un atto, intendiamoci, assolutamente legittimo che riporta la situazione mai risolta (e probabilmente irrisolvibile) della controversa strada indietro negli anni quando all'inizio di Via alle Ville campeggiava un cartello con la scritta "Strada Privata" declinando tutte le responsabilità su chi avesse voluto comunque passare ed una stanga (peraltro poche volte abbassata) fungeva da ulteriore confine all'inizio della carrareccia.
Niente da eccepire sui fondamenti giuridici della decisione: la strada è "privata" ed un ente pubblico non ha poteri su di essa, così come - a quanto sembra - anche le forze dell'ordine e si attendono le soluzioni riguardanti chi ha terreni e proprietà in quota e per i gestori dei rifugi che organizzano navette per i loro clienti.
Per cui dal 9 agosto, data del provvedimento, per il transito verso la Val Biandino non è necessario alcun permesso: tutti, evidentemente a loro rischio e pericolo, la possono utilizzare violando in definitiva quella che è una proprietà privata.
A meno che i proprietari (sui quali ricade la responsabilità per l'utilizzo) decidano, per cautelarsi (e di croci su quella strada ce ne sono), di rimettere in funzione la famosa stanga.