Dopo l'incontro pubblico dell'aprile scorso sulla cosiddetta "tangenziale" di Primaluna è sceso il silenzio stampa, ma ciò non significa che l'attività degli enti interessati si sia fermata.
Come forse si ricorderà, in quella riunione venne indicato come termine di inizio lavori la "seconda metà del 2025", un obiettivo che oggi, alla luce delle procedure in corso e da percorrere, sembra difficile da centrare.
Infatti, previsioni più accurate e che tengono conto di tutti i passaggi che dovranno essere rispettati da qui all'appalto dei lavori indicano in un "fine 2025" l'avvio dell'esecuzione di un'opera così indispensabile al sistema infrastrutturale della Valle.
Che poi, nonostante tutta la buona volontà degli attori in campo, si scavalchi l'anno e si cominci nei primi mesi del 2026 è un film già visto e rientra nella logica delle cose (e della purtroppo farraginosa burocrazia all'italiana).
Di certo, al momento attuale, restano i fondi a disposizione, quei 22 milioni di euro che consentono di arrivare fino a Cortabbio. Per spingersi oltre, e completare quello che il progetto prevede, ne servirebbero, ad oggi, almeno altri otto.
E quel "ad oggi" significa, come facilmente comprensibile, che più passa il tempo e più il costo dell'opera è destinato inevitabilmente ad alzarsi.
Questo, per quanto ne sappiamo, lo stato dei fatti: ai nostri amministratori il compito di stare sul pezzo e cercare di rendere i più veloci possibile gli ultimi importantissimi e fondamentali passaggi che porteranno alla costruzione dell'opera.
In fondo, se vogliamo essere propositivi, abbiamo atteso per decenni e qualche mese avanti o indietro conta relativamente.
Ciò che conta sarà il risultato, e se chi può riuscirà a trovare anche quel che manca per arrivare ai confini di Cortenova, allora potremo dire che sarà stato tempo ben speso.