Gentilissima redazione,
prendo atto della nomina di Fabio Canepari come assessore esterno, da parte del sindaco Dino Pomi, esito dell'avviso pubblico presentata dall’Amministrazione comunale di Parlasco.
Il nostro gruppo di minoranza Uniti per Parlasco aveva sollevato una questione prima in consiglio comunale e poi innanzi al Prefetto di legittimità dell’assenza in Giunta Comunale delle cd quote rosa e di tutta risposta il sindaco ha nominato Fabio Canepari come assessore esterno, nonostante la candidatura di una donna con piena professionalità.
Posso comprendere che una persona possa “confondersi”, ma non posso accettare che tutti gli altri (cittadini, politici, ecc…), acconsentono a tale confusione, tanto che mi aspetto da una parte che il Prefetto si esprima in tal senso e dall’altra tutta la politica possa indignarsi sul metodo utilizzato, diversamente, sarà inevitabile ingenerare, in misura ancora maggiore, nei cittadini sfiducia nella politica.
Dalla lettura dell’atto amministrativo di nomina dell’assessore esterno a firma del sindaco, si leggono alcuni passaggi normativi, che dovrebbero dare sostanza alla decisione, ma che in realtà non vi si trova fondamento, ma anzi chiaramente, si deve fare riferimento a disposizioni sulla parità di genere che indicano “nelle giunte dei comuni con popolazione inferiore ai 3000 abitanti non hanno un mero valore programmatico, ma assume carattere precettivo”: le norme precettive sono effettivamente regole che impongono obblighi o divieti, quindi obbligatoria è la presenza di un assessore di genere femminile.
Il Sindaco è come se scrivesse: “siccome oggi c’è il sole, devo prendere l’ombrello”
Occorre anche rilevare che Canepari come assessore esterno si vede delegare due ambiti:
- Rapporti istituzionali con altri Enti Locali e territoriali;
- Edilizia privata e Lavori pubblici;
mentre per l’altro assessore, come dichiarato dal Sindaco in consiglio comunale “non vi è bisogno di attribuzione di deleghe perché gli assessori hanno competenze trasversali”, richiesta avanzata dalla minoranza, come giusto riconoscimento da parte dei cittadini di aree di competenza: insomma “figli e figliastri” caratterizza la modalità politica dell’Amministrazione di Parlasco, nella fattispecie come dice un vecchio proverbio “come avere una scarpa e uno zoccolo” inteso a sottolineare un abbinamento poco opportuno, che può riguardare in generale qualsiasi accozzaglia di elementi che poco hanno a che fare tra di loro.
Ricercare un assessore esterno, avendo a disposizione innumerevoli consiglieri, la dice lunga sulla considerazione che ha degli stessi, perché l’assessore è un politico, non un tecnico, altrimenti la quasi totalità delle Giunte dovrebbero appoggiare -penne e cartellette- e andare, nella migliore delle ipotesi, a raccogliere funghi o castagne.
Senza considerare che il capogruppo di minoranza è stato tanto criticato perché “venuto da fuori”, con “lo scopo di manipolare i suoi consiglieri”, come spesso accade oramai di sentire, con tale scelta il sindaco apparirebbe pertanto, incoerente: aspetto in politica, negativo.
Purtroppo non avremo modo di “modificare la realtà”, ma non ci si può non scandalizzare, quando si vuole camuffare con artifizi, formalmente legittimi, che nascondono altre verità, con scelte determinate a priori.
Ovviamente il nostro gruppo può solo far rilevare le incongruenze politiche e manifestare grandi preoccupazioni per il futuro, ma nulla più, se non evidenziare ancora una volta la differenza di intenti e di obiettivi tra il nostro gruppo e quello del Sindaco.
Credo che il sindaco debba imparare a rendere conto alla propria cittadinanza delle proprie scelte e decisioni, perché siamo in democrazia e perché già troppe volte ha detto la frase “questa cosa la decide il sindaco” senza indicarne criteri ed indicatori.
Ho già ricordato in Consiglio Comunale la frase spesso citata da Andreotti “a pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”, a riprova dell’avviso pubblico sull’assessore esterno.
Nulla su Canepari, che avrebbe ben potuto rinunciare in presenza di una candidatura femminile. Speriamo che il NUOVO ASSESSORE non si presti a mere operazioni di nomine politiche e a “giochi non chiari” come riportato dalla stampa locale e per i quali esprimiamo forti preoccupazioni.
Il nostro gruppo, ad ogni buon conto, dà il benvenuto al sig. Canepari, nell’interesse della comunità. La sua esperienza potrà essere messa a disposizione dell’Amministrazione di Parlasco, pertanto utile in un contesto in cui il Sindaco fatica a comunicare. Speriamo che il nuovo assessore possa implementare lo spirito istituzionale che ad oggi manca alla maggioranza.
Si conferma la delusione e la tristezza sul mancato rispetto delle quote rosa, per le quali, se non ci saranno diversi provvedimenti, sarà una sconfitta per tutta la comunità, ma anche di tutte le donne e di tutti gli uomini, di tutta la Provincia, di tutto lo Stato.
Per tutto il gruppo "Uniti per Parlasco"
Dott. Enrico Bianchini