Il catastrofico terremoto che ha colpito quest'oggi il Myanmar sta lasciando con il fiato sospeso ed in apprensione anche molti valsassinesi, soprattutto tutti coloro i quali stanno continuando, sia pure a distanza, l'opera di Fratel Felice che in quei luoghi ha speso la propria vita.
Ed è grazie a Ester Sala che siamo in grado di pubblicare questo messaggio diffuso in giornata da Padre Enrico ed arrivato a Introbio tramite New Humanity, la ONG con cui dalla Valle si sta collaborando al progetto di sostegno a distanza.
Ciao, sto inviando questo messaggio comune per raggiungere le tante persone che stanno chiedendo notizie sul terremoto che ha colpito il Myanmar.
Anzitutto, grazie per la preghiera, la preoccupazione, l'affetto e la vicinanza.
La città di Taunggyi, dove vivo, è a poco più di 150 km dalla città di Mandalay, epicentro del terremoto.
La scossa più forte è stata del grado 7.7 della scala Richter, seguita da un'altra scossa di 6.4, con altre scosse di assestamento.
Le città maggiormente colpite sono state Mandalay e Nay Pyi Taw (la capitale), dove è crollato anche uno degli ospedali più grandi, limitando l'accesso di soccorso alle vittime.
Qui nella città di Taunggyi il centro storico è stata la parte più colpita, con danni ad edifici che però non ha coinvolto persone.
L'edificio più colpito è stato proprio la Cattedrale, dedicata a S. Giuseppe.
Grazie a Dio il terremoto non è accaduto durante la celebrazione della Via Crucis, normalmente molto partecipata, perché sarebbe stata una strage. Tuttavia, c'è molta tristezza per i danni alla Cattedrale, che in questi anni di guerra era diventata simbolo di speranza e di raduno dei tantissimi sfollati che negli anni hanno trovato rifugio a Taunggyi. Anche questo luogo adesso è stato sottratto alla comunità cristiana.
Lo scorso Settembre il Myanmar era stato letteralmente travolto da un ciclone che aveva devastato aree vastissime, adesso in fase di ricostruzione.
Il terremoto ha colpito zone che erano state coinvolte anche dal ciclone.
Nel mezzo di tutto questo, la guerra civile.
Nel Centro dove vivo, al di là del grande spavento, ho visto volti tristi e sgomenti.
Non ci siamo detti molto. Il popolo del Myanmar è paziente, pazientissimo. Sa accogliere e incassare, ma nel silenzio dei volti di oggi ho sentito forte una preghiera comune: "Fino a quando, o Signore...?".
Grazie ancora per la preghiera e per la vicinanza.
Buon cammino a tutti verso la luce del Risorto
Un'immagine della Cattedrale dedicata a San Giuseppe a Taunggyi