Ogni allenatore desidererebbe avere a disposizione tutti i giocatori della propria rosa dalla prima giornata all’ultima di campionato, ma, purtroppo, questo è pressochè impossibile.
Anche Commisso, allenatore della Casatese, girone B della Serie D, ha dovuto sottostare a questa dura legge dovendo fare a meno per i primi tre turni di campionato di uno dei suoi giocatori con maggior esperienza qual’è Alessio Cargiolli, classe ’89, attaccante centrale spezzino, destro naturale con il vizio del gol. Negli anni, però, ha ricoperto diversi ruoli, come mezzala, esterno, sottopunta, insomma un giocatore poliedrico.
Cargiolli, domenica scorsa, è rientrato in campo, a disposizione del Mister dopo uno stiramento all’adduttore, nella vincente trasferta per 3 a 1 a Piacenza. Domenica 1° ottobre i brianzoli affronteranno in casa la Varesina, sesta in classifica, con un discreto ruolino di marcia di due vittorie, un pareggio ed una sconfitta e Commisso potrà contare sul rientro, pressochè definitivo, di Cargiolli, che ha ritrovato la giusta condizione atletica, avendo i 90’ nelle gambe.
“Sono diciassette anni – esordisce l’attaccante – che gioco a calcio a discreti livelli, iniziando dal Focevara, formazione nata dalla fusione di due paesi che ha militato per tanti in Serie D, per passare, quindi, all’Entella per quattro anni, due in D e due in C e poi tanti anni di Serie D. Alla Casatese mi trovo bene con Mister Commisso che mi ha già allenato al Nibionno Oggiono e che può sfruttare il fatto che posso fare sia la prima che la seconda punta, ovvero un giocatore duttile”.
Per questa stagione quali sono i tuoi obiettivi e quelli della squadra?
“L’obiettivo di squadra è quello di migliorare il risultato dello scorso anno in cui ci siamo posizionati nei primi posti della classifica, disputando poi i play off. Nulla vieta che si possa puntare a vincere il girone, cosa non facile visto che ci sono molte corazzate. Mentre per quanto mi riguarda voglio cercare di segnare più gol possibile ed aiutare la squadra”.
Hai saltato qualche partita per infortunio, ora come ti senti?
“Sì ho saltato tre partite a causa di un piccolo infortunio nell’amichevole pre-campionato con il VillaVall. Ho disputato 15’ nella nostra vittoriosa trasferta a Piacenza di domenica scorsa e, quindi, penso di aver recuperato anche se non proprio al 100 per cento. Ora ci aspetta un filotto di partite da qui al 4 novembre, che saranno importanti per capire come stiamo andando, ma soprattutto per ottenere il miglior posizionamento in classifica”.
Partita di esordio del campionato con sconfitta casalinga, Mister Commisso cosa vi ha detto?
“Non era particolarmente adirato, anche perché nelle prime tre partite abbiamo giocato bene, creato molte occasioni, ma la fortuna e gli episodi non stati dalla nostra parte. Chiaro che, come per tutte le squadre, va limato qualcosa, ma questo lo si fa giocando e durante tutto il campionato”.
Tu sei un giocatore di esperienza, quale sarà il tuo apporto alla squadra?
“Da qualche tempo a questa parte tutti dicono che dopo i ventotto anni sei già vecchio. Io che di anni ne ho trentaquattro cosa devo dire?. Non è così, tutto è molto relativo e personale. Dipende sempre da te, da come ti prepari, da quanti infortuni gravi hai subito in carriera, sono molti i fattori che incidono su quanto possa durare un calciatore. L’aspetto positivo è che i giocatori di esperienza, grazie appunto alla carriera affrontata, possano dare molto dal punto di vista tecnico e tattico e questo è di aiuto per i giovani in squadra ai quali ogni tanto hanno bisogno di consigli e, magari, anche qualche rimprovero, affinchè possano affrontare al meglio un campionato duro, lungo e difficile come la Serie D2.
Secondo te chi potrebbe vincere questo campionato?
“Non è un girone facile, è molto equilibrato dove in ogni turno di campionato affronti squadre determinate, attrezzate e cattive, calcisticamente parlando, chiaro. Non ci sono le cosiddette squadre materasso e questa la dice lunga sulla difficoltà. Stando al mercato estivo le squadre più attrezzate, sempre sulla carta perché poi sul campo è tutta un’altra cosa, sono la Folgore Caratese, Desenzano, Piacenza ed il Pro Palazzolo”.
Nel pre campionato avete disputato l’amichevole con il Lecco, che impressione ti ha fatto?
“Quando hanno giocato con noi erano in piena tempesta iscrizioni. Non sapevano ancora se avrebbero potuto disputare la Serie B, quindi una certa tensione la si percepiva ed era difficile valutarli. Infatti dopo la certezza di poter giocare la B hanno comprato sette-otto giocatori. Io la Serie B non l’ho mai disputata, ma so che è un campionato difficilissimo, con squadre di grandi città e blasonate, grande tifo, stadi e ambienti selettivi, complicati e con grandi aspettative. Secondo me si potrà salvare, ma sarà una vera e propria battaglia”.
Il tuo futuro? Trentaquattro anni ti pesano? Pensi che questo potrebbe essere il tuo ultimo anno?
“Non mi pongo obiettivi di media o lunga durata. Prima di tutto conta la voglia di scendere in campo, allenarsi e giocare le partite, esserci con la mente. Se mancano questi fattori è chiaro che devi smettere. Io non voglio giocare tanto per giocare, non mi va di scendere in campo e fare brutte figure. Sai, magari vinci un un campionato e trovi nuovi stimoli e, ancora una volta, tutto cambia. Io voglio continuare a giocare perché, prima di tutto mi piace ed è il mio lavoro. Inoltre sto anche studiando, perché non ci si ferma mai, quindi conciliare studio e calcio è un grande impegno.
Un bilancio sulla tua carriera calcistica fin qui disputata?
“E’ chiaro che tutti i calciatori aspirano a giocare in Serie A, Nazionale, Champions League. A volte ti senti dire “Potevi fare di più, giocare in categorie più importanti”. Io penso che alla fine se hai fatto una certo tipo di carriera è perché meritavi e potevi arrivare ai quei livelli. Al di la dell’importantissime componenti come il talento e la fisicità, è anche vero, d’altra parte, che c’è una certa componente di fortuna, ma è tutto relativo. Nel mio caso vale tutto, potevo far di più, così come far di meno, va bene così, sono contento e soddisfatto di quello ho dato ed ottenuto dal calcio”.
Non ti fermi mai, ora stai studiando per ottenere la Laurea in Scienza Motorie.
“Quando si è giovani si hanno molte speranze come giocare, raggiungere livelli altissimi e magari campare di rendita. Quando arrivi ad una certa età devi fare i conti con il fatto che il giocare a calcio, primo o poi finirà, e quindi devi programmare e pensare al tuo futuro prossimo. Ecco, quindi, che ho deciso di intraprendere questo percorso di studi che, tra l’altro, mi piacciono, stimolano e mi interessano molto, conseguendo magari anche un master in biologia. Per tutti i calciatori è sempre difficile abbandonare il calcio e trovarsi pronti per il mercato del lavoro al di fuori del calcio”.