ICS PREMANA: INTERVISTA A ELIDE CODEGA. "IL MANCATO ACCORPAMENTO E' UNA SCONFITTA PER IL TERRITORIO"
Contrariamente a quanto annunciato, l’ICS di Premana manterrà la propria autonomia anche per l’anno scolastico 2024/2025. Qual è la sua prima reazione a questa notizia soprattutto in ordine al fatto che lei assieme a Pagnona e Crandola avete sostenuto sino all’ultimo la necessità di un accorpamento?
“Prima di tutto vorrei esprimere un concetto fondamentale: quando parliamo di istruzione parliamo di futuro del territorio e sarebbe bene che questo argomento non venisse contrabbandato per esigenze di poltrone o pseudo politiche. Poi sarebbe opportuno raccontare tutta la storia, cosa che a qualcuno potrà anche non far piacere ma siccome è la verità vale la pena ripercorrerla”.
Bene, allora cominciamo.
“L’ICS comprensivo di Premana è da oltre 15 anni che chiede l’autonomia ma, soprattutto, quel che ha sempre ritenuto indispensabile è la nomina di un dirigente e non di un reggente la cui scarsa presenza costringe le docenti ad accollarsi l’organizzazione didattica e una serie di responsabilità non di loro competenza".
E qui arriva la nuova norma contenuta nella legge di bilancio 2022.
“Esatto. Questa norma innalza il numero degli alunni per istituto comprensivo da 400 a 600 facendo diventare palese che Premana non riuscirà mai ad arrivare a quei numeri ed anzi la prospettiva è di scendere sotto i 300”.
Quindi entra in gioco Bellano.
“Premesso che anni addietro Premana era già con Bellano, e che sono 15 anni che monitoriamo l’autonomia, l’arrivo di questa norma che sostanzialmente chiede accorpamenti per diminuire i costi dei reggenti ci fa definitivamente comprendere che un dirigente non lo avremo mai. Devo dire per completezza di informazione che la norma non è ancora attuativa, ma c’è da attendersi che prima o poi lo diventerà.”
“Prima di assumere qualsiasi decisione contatto i docenti di ruolo di medie ed elementari le quali mi confermano che il vaso è colmo e che avanti così non si può più andare. Peraltro devo ringraziare tutto il personale dell’ICS che ha garantito sempre una ottima qualità di insegnamento con alunni che ne escono con prove INVALSI eccellenti”.
A questo punto è chiaro che il grande passo sia una necessità e non un'opzione.
“Non mi sono mai permessa di chiedere l’accorpamento fino a quando la richiesta non è arrivata, come accaduto, dal corpo insegnante. Visti i pareri parte la richiesta e l’ICS Bellano delibera a favore. Non solo, la dirigente Martocchi dice che chiederà la reggenza per il 2023/2024 in modo da prendere cognizione dello status quo e delle varie problematiche aperte. Inoltre, viene concordato che a Premana resterà l’attuale addetta alla segreteria come punto di riferimento anche per gli altri plessi”.
E qui entra in campo la Provincia.
“Come ogni anno la Provincia manda a tutti i comuni ad aprile una nota dove chiede di deliberare in merito a un possibile accorpamento o cambio di istituto. Per 15 anni tutti i comuni deliberano per mantenere l’autonomia nonostante il sottodimensionamento, questa volta, invece, Pagnona, Premana, Casargo, Margno e Crandola deliberano per l’accorpamento con Bellano”.
Sembra tutto risolto, ma…
“La Provincia riceve le delibere – cui erano allegati anche i pareri favorevoli dei consigli d’Istituto di Bellano e Premana e ci dice che, vista la non attuattività della norma, avremmo ancora potuto chiedere l’autonomia”.
Uno scrupolo o altro?
“Conoscendo l’assessore Malugani ritengo sia stato uno scrupolo ma da parte mia ho sottolineato ancora una volta che non aveva senso prolungare un’agonia. Prima o poi avremmo dovuto accorparci per cui meglio farlo per scelta piuttosto che per obbligo”.
Ma Casargo non era propriamente d’accordo.
“Già. Il sindaco comincia ad avanzare dubbi affermando, tra l’altro subito smentito dall’assessore, che nel conteggio bisognava comprendere i numeri del CFP. Ma tutto sembra finire lì: i comuni avevano deliberato, la Provincia aveva recepito le delibere, il percorso si era avviato”.
Però…
“Però poi Casargo torna sulla questione affermando che avevamo fatto girare un messaggio sbagliato e che potevamo fare diversamente. Così facciamo un giro di telefonate per conoscere i pareri degli insegnanti che rispondono dicendo che aspettare non aveva senso in quanto non ci sono prospettive e che la situazione poteva solo peggiorare. Riferisco al sindaco di Casargo che si mostra tutt’altro che soddisfatto, anzi!”.
Altro giro in Provincia.
“La provincia – visti anche gli interventi di alcuni esponenti politici – ci riconvoca dicendo che o ci esprimevamo all’unanimità oppure si doveva andare alla votazione”.
E così è stato.
“Pagnona, Premana e Crandola hanno votato a favore, Casargo e Margno contro. C’è la maggioranza? Sì dei comuni, no nei numeri, perché per una norma che può apparire anche strampalata, bisogna verificare che i tre comuni favorevoli abbiano il 75 + 1% degli abitanti: non l'hanno e così il parere favorevole viene bocciato in quanto tra Pagnona, Premana e Crandola la percentuale è di circa il 70%”.
Ed oggi da alcune parti si parla di una sua sconfitta.
“Non la ritengo una mia sconfitta, piuttosto è una sconfitta per il territorio dovuta essenzialmente ad una questione di poltrone ed all’arrivismo di alcuni che non perdono occasione per mettersi in mostra. Guardi, le sembra un caso che proprio ieri il sindaco di Margno sia stato nominato nel direttivo della Comunità Montana?”
Oggi sia Fragomeli, consigliere regionale del PD, che il sottosegretario Piazza plaudono al mantenimento dell’autonomia.
“Non è la prima volta che qualcuno applaude o sostiene cause di cui conosce poco e faccio fatica a comprendere la posizione di Fragomeli. Per quanto riguarda il sottosegretario probabilmente non ha ancora digerito il fatto che Premana, a differenza di altri, non è passata alla Lega quando lui vi è emigrato da Forza Italia. La politica delle rese dei conti e dei favoreggiamenti non dovrebbe giocare con due elementi fondamentali come la salute e la formazione soprattutto in zone svantaggiate come la nostra dove bisognerebbe sempre guardare al bene dei cittadini. E se poi parliamo dei cittadini più giovani questo concetto dovrebbe essere espresso all’ennesima potenza”.