DALLA VALLE A LA ROCHE VINEUSE, CRONACA DI UN VIAGGIO IN OCCASIONE DEL VENTESIMO COMPLEANNO DEL GEMELLAGGIO
Ho trovato nella mia posta elettronica, un vecchio articolo per la stampa, che esordisce così:
“Un lieto evento davvero eccezionale quello che il prossimo 18 aprile suggellerà definitivamente in Valsassina la nascita di sei paesi gemelli. Uno è della Borgogna del Sud, dunque francese, e si chiama La Roche Vineuse. Gli altri sono valsassinesi e sono quelli dell’Unione Centro Valsassina e Grigna Settentrionale. Salendo dalla Lecco-Ballabio sono Pasturo, poi Introbio, Primaluna, Cortenova e, più in alto, Parlasco."
Il 18 aprile era dell’anno 2003.
Per trovare La Roche Vineuse sulla carta geografica di Francia, dobbiamo cercare la Borgogna e nel sud di questa regione individuare Maĉon, che è del resto un punto di riferimento ben noto a tutti gli amanti dei buoni vini di Borgogna. Ora dobbiamo trovare a nordovest di Maĉon la cittadina di Cluny, nome magico che evoca misteriose atmosfere medioevali. Qui nel 901 venne costruita la celeberrima Abbazia, attraverso la quale il nuovo Ordine cluniacense, nato dalla riforma della regola benedettina, avrebbe esercitato in Europa nei secoli successivi un enorme influsso sul piano religioso, intellettuale e politico
Ebbene, è tra Maĉon e Cluny, in un idilliaco paesaggio collinare di boschi e vigneti, che si trova La Roche Vineuse, il gemello dei nostri cinque villaggi valsassinesi. E se la scala della carta è troppo grande e La Roche Vineuse non si riesce a trovare, pazienza: capita anche ai cinque gemelli valsassinesi. D’altra parte, si è sempre detto “piccolo è bello”. Proprio perché il piccolo può nascondere cose grandi. Basta scoprirle.
E sono ormai 20 anni, celebrati proprio in questi giorni che vive la bella amicizia tra le genti dei nostri paesi e quelle di La Roche Vineuse.
Si perché l’amicizia, quando è sentita, quando è sincera, quando è fortemente radicata nei cuori, è un grande dono e continua a vivere indipendentemente da fattori esterni.
Infatti ricordiamo tutti che l’Unione dei Comuni si è chiusa. Però il patto di gemellaggio formalmente stilato tra i cinque Comuni sopra indicati e quello di La Roche Vineuse è sempre in essere.
Ma proprio gli importanti valori di amicizia e di stima, per volontà di coloro che hanno lavorato lungo tutti gli anni passati e credendo nell'efficacia del lavoro svolto e soprattutto di quanto importante sia il continuare sulla strada intrapresa nel 2003, si è preso in mano il testimone e si è voluto far nascere nel 2019 la nuova Associazione per i gemellaggi.
Ed ecco che giovedì 18 maggio 2023, un “drappello” di 28 valsassinesi è allegramente partito per la Francia per trascorrere quattro giorni ospiti delle famiglie gemelle di La Roche Vineuse.
Si è andati con tre pullmini e un’auto. L’appuntamento era per le 17 presso la sede del Comune.
Già alle porte del villaggio, siepi, e alberelli erano stati decorati con colorati fiori in carta (ne hanno fatto la bellezza di 7.000!). Sui balconi facevano bella mostra di sé coccarde con i colori delle bandiere italiana e francese,
Emozionante è stata l’accoglienza in Comune tra due ali di persone che brandivano lunghe aste con le bandiere inclinate in onore al nostro passaggio: quasi fioretti in omaggio al valore dell’amicizia. Sensazione molto forte nei nostri cuori.
Il Sindaco di La Roche Vineuse, Robert Luquet, ci ha accolto con un caloroso saluto, unitamente al Presidente del Comitato francese Yannick Scavardo. Anche Giselda Barina, Presidente dell’Associazione italiana dei Gemellaggi, ha preso la parola per ringraziare dell’invito a La Roche Vineusae.
Dopo un brindisi e qualche stuzzichino, ognuno è andato a casa dei propri ospiti.
Infatti, come da tradizione ognuno di noi, ogni gruppo familiare, era alloggiato in case di soci francesi. Come peraltro facciamo noi in occasione della visita dei nostri gemelli in Valsassina.
Venerdì 19, si è partiti presto con un pullman organizzato dai nostri ospiti in direzione di Digione, città distante 139 Km dalla sede istituzionale.
Yannick Scavardo ci ha condotto a visitare il museo Rude e il ricco museo di Belle Arti, che abbiamo avuto la possibilità di ben apprezzare nelle sue molteplici esposizioni di pezzi antichi e preziosi anche tramite la competente ed esaustiva guida del socio Remy Dravet .
Affascinanti per lo spirito squisitamente contemporaneo le sculture di animali di Francois Pompon, morto circa 100 anni fa,
Si è stati ospiti per un gustosissimo pranzo con piatti tipici della cucina di Digione, dopo di che si è andati alla scoperta di strade, piazze, palazzi e di quelle particolari case di antica matrice edilizia d’oltralpe mai adottata in Italia, tant’e che questo sistema costruttivo “Fachwerk” da noi è noto solo con il nome originario.
Ancora si è visitata la “Città della gastronomia”, grande spazio dedicato alle peculiarità della gastronomia francese.
Stanchi ma appagati, si è rientrati alla sera nelle famiglie per la cena.
Sabato mattina preceduti ed accompagnati da musici, abbiamo sfilato per la strada principale di La Roche Vineuse, sventolando i vessilli dei nostri due popoli e quello della bandiera europea, per giungere alla sede del Comune.
Il Sindaco Robert Luquet ha sottolineato l’importanza del gemellaggio, ricordando che quest’anno si celebrano i 20 anni di questo patto. Peccato che nessuno dei nostri Sindaci abbia avuto la possibilità di partecipare a questo evento, preannunciato da Luquet in occasione dell’incontro dello scorso anno in Italia presso la Comunità Montana.
Sia Yannick Scavardo che chi scrive, hanno pronunciato discorsi, ognuno con il proprio modo di sentire, ma con unanime calore e apprezzamento per i legami di amicizia e di stima che si sono instaurati tramite la reciproca conoscenza di storia, cultura, arti e mestieri.
Non dimentichiamo la musica, il teatro, lo sport, il gioco e perché no, la gastronomia. Senza tralasciare il fondamentale impegno nel concorrere allo sviluppo dell’Unione Europea, nel rispetto delle specificità di ogni Paese e per contribuire fattivamente al rafforzamento del patto di amicizia fra le popolazioni della casa comune europea, nel reciproco rispetto dei costumi dei nostri Paesi.
Si è espresso altresì il desiderio di proseguire e rafforzare sempre più le relazioni ed il patto di amicizia instaurati lungo tutti questi anni tra i nostri due Popoli.
Il pomeriggio si è passato con le famiglie, ma la sera ci ha visto riuniti tutti assieme al “Mulin du Lac- Cabaret”. Cena e spettacolo di cabaret: fantastico!
Oltre alle buonissime vivande proposte, abbiamo goduto di un divertente spettacolo di cabaret.
Il divertimento è cresciuto lentamente, come un’onda leggera nel mare. Ma l’onda è cresciuta sempre di più sino a diventare veramente intensa e si è riso e applaudito e riapplaudito, apprezzando la notevole abilità degli artisti che si sono espressi con notevole sapienza.
Domenica 21 alla partenza, presso la sede comunale, si era tutti un poco tristi.
Il coro di La Roche Vineuse ci ha sapientemente allietato per donarci un arrivederci canoro, con la promessa di scambio di spartiti con il coro Le voci nel Tempo di Cortenova.
Doni dal nostro territorio abbiamo portato all’arrivo, altrettanti ne abbiamo ricevuti alla partenza, da condividere con chi non ha avuto la possibilità di partecipare di persona alle quattro gioiose giornate in Francia
Nel maggio del prossimo anno saremo noi a ricevere la delegazione francese.
Molto lavoro di programmazione ci attende.
Certo noi il cabaret non lo abbiamo, ma ci inventeremo per il sabato sera, sicuramente qualcosa di divertente.
Anzi qualcuno ha qualche idea da suggerire?
Al momento della partenza, domenica mattina, qualche lacrima è sfuggita dagli occhi di noi presenti…. arrivederci … au revoir, à l’année prochaine… si, si, all’anno prossimo, vi aspettiamo in Valsassina…. merci beaucoup…. oui, oui, avec grand plaisir!