VALBIANDINO.NET

La ventiquattresima edizione dei Campionati Nazionali CSI di corsa campestre si è conclusa così come la ventitreesima.

Da Fano a Tezze sul Brenta, infatti, il risultato finale non è cambiato: vince Cortenova a casa dei tradizionali rivali e mette il sigillo su un'altra entusiasmante stagione di gare.

Lo avevamo preannunciato: oltre duemila iscritti, un lotto di partecipanti di alto livello in rappresentanza di 10 regioni e 135 società che si sono combattute metro per metro rendendo bellissime tutte le gare in programma, comprese le staffette della domenica, quelle che non assegnano nessun titolo ma che rappresentano di fatto il culmine sportivo della festa, un momento di socializzazione che ha visto alla partenza squadre formate anche da atleti di diverse società. 

Dunque ancora il CSC Cortenova magistralmente diretto da Gianni Selva che ovviamente è felicissimo così come felici e contenti saranno tutti i protagonisti di questa bella affermazione.

La premiazione della classifica generale

Detto che i gialloblù si sono imposti nella classifica giovanile (un punto in più dei padroni di casa del Dueville) e sono arrivati al secondo posto in quella assoluta (dietro i trentini dell'U.S. 5 Stelle Seregnano) guadagnando il titolo nazionale, ci sono da registrare anche ottime prestazioni da parte di altri atleti del nostro territorio che ha visto piazzarsi nella classifica finale al settimo posto il Team Pasturo e al nono l'A.S. Premana.

In particolare, Pasturo porta a casa un titolo con la Veterana Giovanna Cavalli; l'altro titolo nazionale individuale se lo è guadagnato Sara Buzzoni (CSC Cortenova) che ha gareggiato nella categoria Disabili Intellettivo Relazionali giovanile: Sara era la sola partecipante, ma la sua presenza ha caricato di significati extra sportivi la trasferta vicentina.

Di seguito riportiamo i piazzamenti ottenuti nelle prime cinque posizioni:

Esordienti 1° anno - Giulia Fazzini (Premana) 2° posto

Esordienti 2° anno - Mirco Pellizzaro (Cortenova) 4° posto

Ragazze B - Sofia Piazza (Cortenova) 3° posto

Ragazzi B - Nicola Spano (Cortenova) 4° posto e Lorenzo Guido (Pasturo) 5° posto

Cadette - Denise Mascheri (Cortenova) 3° posto

Cadetti - Francesco Gianola (Premana) 3° posto

Allievi - Carlo Tagliabue (Derviese) 2° posto

Juniores F - Michela Gritti (Pasturo) 2° posto

Juniore M - Emanuele Fazzini (Premana) 5° posto

Seniores F - Camilla Ratto Valsecchi (Pasturo) 5° posto

Seniores M - Giovanni Artusi (Cortenova) 5° posto

Amatori A - Laura Nardo (Pagnona) 2° posto

Amatori B - Tiziano Bertoldini (Pasturo) 5° posto

Nelle staffette vittoria del CSC Cortenova nella giovanile femminile (con al secondo posto ancora le temute rivali del Dueville).

Le ragazze della staffetta vincitrice

Avere notizie certe dall'I.T.B. è un'impresa non da poco.

Prendete ad esempio la chiusura impianti di domenica scorsa. Sembra che la società abbia mandato una comunicazione "riservata" agli operatori che lavorano a vario titolo nella "nostra" stazione sciistica già il giovedì precedente ma nulla di ufficiale è comparso sul loro sito. Per cui si chiude ma non ditelo a nessuno. 

Una stranezza, se ci pensate bene, perchè forse se avessero scritto da qualche parte "ultimi tre giorni di sci a Bobbio, venite tutti a condividere con noi la chiusura di una stagione eccezionale" magari avrebbero avuto qualche presenza in più che a loro non avrebbe cambiato il bilancio ma a chi lavora in quota sicuramente avrebbe portato benefici (e qui ci sarebbe da aprire un capitolo sui rapporti tra I.T.B. e rifugisti, ma andremmo ad infilarci in un labirinto e rischieremmo di non uscirne più).

Invece tutto è passato sotto silenzio e la chiusura impianti l'hanno comunicata sul sito la domenica sera a cose fatte tanto che anche qualche possessore di stagionale ha avuto da ridire, non tanto per il fatto che gli impianti venissero chiusi (le condizioni in qualche modo lo imponevano) ma per via della mancanza di informazione.

Che poi bisogni togliersi doverosamente il cappello davanti a tutti gli investimenti che I.T.B. ha profuso in questi anni è assolutamente da evidenziare con tutti i colori dell'arcobaleno; ciò non toglie che in alcuni casi ci si possa anche permettere di sollevare qualche critica che vuole essere ovviamente costruttiva e non fine a sè stessa.

Adesso, però, sta succedendo una cosa simile perchè "tutti sanno" (probabilmente in via riservata) che la funivia riaprirà per il fine settimana di Pasqua offrendo l'opportunità ai molti turisti che raggiungeranno la nostra Valle di salire in quota e godersi giornate che tutti ci auguriamo piene di sole.

Un'iniziativa lodevolissima, insomma, ma della quale ad oggi non si hanno notizie certe e ufficiali che, a nostro modestissimo parere, sarebbe bene fornire: magari qualcuno potrebbe essere interessato e cogliere l'occasione per tornare in Valle e salire a Bobbio.

Non ci resta che attendere notizie ufficiali.

E alla fine Davide sconfisse ancora una volta il suo Golia.

Dopo mesi di tribolazioni, sofferenze, speranze, ricadute, sprazzi di ottimismo, tempeste di pessimismo, oggi Casargo saluterà il ritorno a casa di Davide Rusconi.

E' stato bravo il Davide.

E' stato bravo perchè ci ha fatto vivere il suo Calvario raccontandoci una specie di vangelo, mostrandoci la sua croce, coinvolgendoci in una vicenda che affonda radici quando ancora era un giovane ragazzo che non immaginava cosa avesse in serbo per lui la vita.

E così siamo stati in tanti a seguirlo mentre navigava a vista tra un ospedale e l'altro, cercando un approdo sicuro, sconfiggendo via via tutto quello che di male poteva capitargli davanti.

La sua vicenda ha poi oltrepassato gli angusti confini delle nostre valli: Davide è stato intervistato anche da tivù e radio nazionali spiegando perchè un giovane ed esuberante ragazzo di montagna a un certo punto si è trovato a dover vivere trascinandosi su una carrozzina.

Non è cambiato niente, e probabilmente niente cambierà perchè certe ingiustizie resteranno sempre tali, ma se ogni tanto qualche Davide coraggioso le illumina forse, e purtroppo non vado oltre il forse, potrebbero in futuro essercene meno.

Tant'é: oggi Davide torna a Casargo da quella famiglia che in questi mesi lo ha costantemente coccolato e confortato che lui ha pubblicamente amato in ogni istante della sua guerra contro quella maledetta infezione.

Ci ha insegnato tanto il Davide in questi mesi.

La sua determinazione, il suo coraggio, finanche la sua rabbia hanno colpito nel segno ed oggi, per chi lo ha seguito nella sua Via Dolorosa, rappresenta una consolazione sapere che quando stai male per un niente che poi si scioglie puoi pensare a cosa ha passato lui e smettere di lamentarti.

Naturalmente Davide non è unico in questo mondo ad aver sofferto e soffrire. Diciamo che nel nostro piccolo mondo dove abbiamo avuto la fortuna di nascere lui è riuscito a testimoniare il dolore e il coraggio mostrandoci una via da seguire per accettare la nostra condizione umana.

Ed è bello pensare che torna a casa oggi, vigilia della Domenica delle Palme, giorno in cui ricordiamo l'ingresso di un Altro che poi avrebbe salito il Calvario per essere esempio e salvezza per tutti.

Grazie Davide e buon rientro a casa!

Chiuso a seguito di ordinanza del sindaco il palazzetto polifunzionale del Centro Sportivo Locatelli di Moggio.

La decisione, si legge nel documento, è stata adottata in quanto "si è evidenziato uno stato di deterioramento degli appoggi degli archi in legno lamellare, in corrispondenza del punto di collegamento con le fondazioni in cemento armato".

Sono state effettuate delle indagini tecniche dalle quale sono "emerse delle criticità e si ritiene opportuno interdire l’accessibilità dell’immobile in via cautelativa, al fine di definire compiutamente lo stato di degrado delle strutture indagate".

Vista l'importanza turistica della struttura è certo che il Comune cercherà di porre rimedio in tempi rapidi. 

Il resto del centro sportivo è fruibile senza problemi.

L'Italia rischia di perdere gran parte dei 210 miliardi del PNRR che l'Europa le aveva promesso ? Il Ministro Raffaele Fitto alza bandiera bianca perchè l'Italia non è stata capace di creare progetti credibili che le consentano di accedere ai finanziamenti promessi dall'Europa (100 miliardi, cioè la metà, ormai sono persi sicuramente) ? Da giorni giustamente si sta parlando di questo problema vero, che finalmente sostituirà le finte polemiche di cui sono state piene le cronache politiche dei giorni scorsi.

Ma che cosa è successo ? Perchè siamo arrivati a questo punto ? vorrei cercare di ricapitolare la situazione, almeno da come l'ho capita io, a partire proprio da quando , ormai tre anni fa, si è cominciato a parlare di questi "straordinari finnziamenti", "un'occasione unica per l'Italia". E ne vorrei parlare in termini molto semplici, come si può spiegare ai bambini (o ai miei giovani alunni).

Quindi, nell'estate del 2020, "Giuseppi" Conte, che era al suo secondo mandato come Presidente del Consiglio (Governo giallo-rosso, PD più 5 Stelle) e usciva (quasi) da una lotta alla pandemia che aveva visto l'Italia faticare non poco a cercare delle soluzioni, era andato a Bruxelles, dove era ormai accolto con una forte carica di simpatia e benevolenza dai vertici europei (Macron, Merkel, ecc.) a chiedere aiuti per una economia come la nostra fortemente provata dai lockdown e dalla recessione conseguente.

Il suo fare cordiale forse non aveva l'autorevolezza del suo futuro successore Mario Draghi, ma raccoglieva solidarietà e consensi nei vertici europei. Molto più di quanto si potesse immaginare e addirittura sperare: ben 210 miliardi di euro ("Next generation EU", per le generazioni future) messi a disposizione dall'Europa per il Governo italiano, purchè utilizzati in progetti riguardanti riforme strutturali, digitalizzazione e innovazione, riforme ambientali e di lungo periodo.

Benissimo, sorpreso lui stesso dal suo imprevedibile successo, Conte si era dato subito da fare per creare una organizzazione amministrativa parallela ai Ministeri ( i famosi "300 tecnici" specializzati, qualcuno se ne ricorda ?) per creare questi progetti in modo realistico e credibile, visto che l'Unione Europea li avrebbe giustamente valutati e controllati, prima di sborsare i finanziamenti promessi.

E qui si scatenò il finimondo, che lo avrebbe costretto alle dimissioni. Il Senatore Renzi e altri che purtroppo lo hanno seguito aprirono il fuoco a pallettoni incrociati: " Che bisogno c'è di nuovi tecnici che scavalchino i Ministeriali ?". "Ma Conte sarà in grado di gestire tutti questi soldi ? Non sarebbe meglio che li gestisse un altro Governo guidato da una personalità più esperta e introdotta in Europa ?".

Fu così che nel Febbraio 2021, dopo lo sgambetto del genio politico di Rignano, che tolse i suoi parlamentari, già scissionisti dal PD, dalla maggioranza che sorreggeva Conte, si affacciò sulla soglia di Palazzo Chigi, chiamato dal Presidente Mattarella, il "migliore dei migliori", cioè il pluricelebrato Mario Draghi, l'"uomo serio" che doveva finalmente garantire il buon uso di quei 210 miliardi , con dei progetti realmente credibili.

Il Governo di Draghi aveva per l'appunto questi due obiettivi, approvare una legge finanziaria salvifica, e organizzare per l'appunto questi famosi progetti. Per fare questo chiese "l'"unità nazionale", cioè la partecipazione di quasi tutti i Partiti, escluso quello di Giorgia Meloni (che così passò dal 4% al 30% dei voti) aderendo tutti al suo Governo, dalla Lega a Forza Italia, PD e 5 Stelle.

Purtroppo, come capita praticamente quasi sempre nei "Governi di unità nazionale", in cui bisogna tenere buoni tutti, sia chi la pensa in un modo sia chi la pensa in modo diametralmente opposto, il risultato fu un gigantesco "impasse".
Salvini, che ogni giorno si dimenava uscendo con sparate propagandistiche sui giornali, non ottenne la "flat tax", e il PD non ottenne lo "Jus soli" ( e nemmeno lo "Jus scholae" per gli extracomunitari).
I famosi progetti nel frattempo sarebbero stati elaborati finalmente nelle chiuse stanze ministeriali e nel più assoluto segreto ("ci sarà il Ponte sullo Stretto di Messina ? Forse, ma costa troppo) senza che nessuno ne sapesse più nulla.

Insomma, ora,a quasi due anni di distanza, viene fuori che anche qui c'è stato un grande "impasse", tra chi voleva micro progetti da distribuire negli enti locali (strade e "tangenzialine", padiglioni, persino feste e sagre) e chi voleva giustamente concentrare gli interventi in opere più sostanziose (nuovi Ospedali, Scuole e centri di servizio).

Risultato: anche qui un "impasse" di cui non si può onestamente dare tutta la colpa alla Meloni e al suo Governo per il resto già abbastanza ridicolo degli "ultimi della classe" (come ha detto Santoro). Di certo però i progetti non sono più andati avanti da mesi.

Perderemo quindi questa "occasione irripetibile" su cui già si era preventivamente contabilizzato un ipotetico aumento del PIL ? A questo punto sembra molto probabile, anche se per fortuna qualcosa è già arrivato, cioè circa una sessantina di miliardi, secondo il sito ufficiale del Governo "Italiadomani", che ha ridotto però il totale previsto a 191 miliardi.

Vedremo gli ulteriori sviluppi, ma come diceva un nostro antico conterraneo :" chi è causa del suo mal ...."

Enrico Baroncelli

Il tradizionale Concerto di Pasqua del Coro Grigna e la consegna delle borse di studio alla memoria del tenente medico Corrado Pedroni da parte della Sezione di Lecco dell'ANA si terrà domani a Casargo nella chiesa di San Bernardo alle 20.30.

La borsa di studio è destinata a un ricercatore medico che si sia particolarmente distinto per la propria attività professionale a favore della collettività, secondo lo spirito di solidarietà alpina che è uno dei più sentiti valori propugnati dall’Ana.

La borsa di studio, per volere dei famigliari, intende infatti ricordare l’azione svolta da Corrado Pedroni nel corso della Seconda Guerra Mondiale: impegnato professionalmente al Fatebenefratelli di Milano, Pedroni viene chiamato al servizio militare come tenente medico e viene quindi inviato con il Corpo di spedizione italiano in Russia, dove stringe una grande amicizia con il futuro Beato don Carlo Gnocchi e partecipa alle drammatiche vicende della ritirata delle truppe alpine. Finita la guerra Corrado Pedroni torna a lavorare al Fatebenefratelli. Muore nel 1983, a 72 anni: per ricordarlo i famigliari istituiscono la borsa di studio alla sua memoria, che viene assegnata ogni anno dietro indicazione della Sezione di Lecco dell’Associazione Nazionale Alpini. 

Durante la cerimonia in programma a Casargo la borsa sarà quest’anno consegnata al dottor Nicola Fazzini, classe 1994, di Premana: laureato in Medicina e chirurgia all’Università di Pavia con la votazione di 110 e lode, è attualmente iscritto alla Scuola di specializzazione in Chirurgia generale presso l’IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia e ha già svolto la propria attività presso alcune Rsa del territorio lecchese. Fazzini è anche membro – in qualità di operatore tecnico sanitario – del Corpo Nazionale di Soccorso Alpino e Speleologico / Stazione della Valsassina e Valvarrone. 

Si disputerà nel fine settimana a Tezze sul Brenta (VI) la 24^ edizione dei Campionati Italiani di corsa campestre griffati CSI.

Annunciata la partecipazione di circa 2.000 atleti: nel 2022 furono "solo" 1.200.

In Veneto saranno presenti anche molti atleti della nostra Comunità Montana in rappresentanza di sei società: Bellano, Derviese, Pagnona, Pasturo, Premana e Cortenova.

Proprio il CSC Cortenova è detentore del titolo conquistato lo scorso anno a Fano dove Pasturo si è classificato in terza posizione.

Le tre "corazzate" valsassinesi (Cortenova, Pasturo e Premana) si presentano ai nastri di partenza con ovvie ambizioni ma quest'anno, visto anche l'altissimo numero di atleti in gara (un record) la concorrenza sarà fortissima.

In bocca al lupo a tutti i nostri atleti e che la bandiera della valle sventoli ben alta come è sempre successo in passato.

Intanto è motivo di soddisfazione anche la presenza sul manifesto ufficiale della manifestazione di un'alteta di casa nostra, giusto omaggio ai campioni uscenti del CSC Cortenova che porta in gara anche l'unica atleta della categoria Disabili Intellettivo-Relazionali giovani femminili, ovvero la bravissima Sara Buzzoni.