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Giovedì, 26 Gennaio 2023 20:00

DOTECOMUNE: UN TIROCINIO ANCHE IN COMUNITA' MONTANA

La Comunità Montana ha aderito all’avviso n. 25/2021 del 24.01.2023 pubblicato da ANCI Lombardia per la selezione di n. 98 tirocinanti per la realizzazione di progetti formativi di “DoteComune” in Lombardia.

DoteComune è un progetto formativo e professionale organizzato e promosso da Regione Lombardia, Anci Lombardia, Ancitel Lombardia e i Comuni che hanno aderito al progetto. Rappresenta un’opportunità di conoscere le istituzioni pubbliche e di sperimentarsi nei diversi ambiti comunali diventando, da semplici utenti, anche erogatori di servizi ai cittadini.

La Comunità Montana Valsassina realizzerà n. 1 tirocinio formativo della durata di 12 mesi, con un impegno di 20 ore settimanali. 

Il progetto prevede per i tirocinanti un contributo mensile di 300 euro e la certificazione delle competenze acquisite.

La domanda di partecipazione potrà essere inviata:
–  per posta all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.,
– per posta elettronica certificata all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (in questo caso faranno fede la data e l’ora di ricezione della casella di posta elettronica certificata della Comunità Montana Valsassina). Si precisa che tale modalità potrà essere utilizzata dai soli possessori di PEC.
–  consegnata a mano all’Ufficio Protocollo presso la sede della Comunità Montana Valsassina Valvarrone Val d’Esino e Riviera – via Fornace Merlo,2 – 23816 Barzio – LC

Il tirocinio avrà inizio il 23 FEBBRAIO 2023

Le domande dovranno pervenire entro e non oltre il 7 FEBBRAIO 2023

Per informazioni:

– Comunità Montana Valsassina Valvarrone Val d’Esino e Riviera: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Tel. 0341/910144
–   Ufficio DoteComune di Anci Lombardia: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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Giovedì, 26 Gennaio 2023 17:32

CONTINUA IL PERIODO DI SICCITA' E I LAGHI PREALPINI SONO SEMIVUOTI

Il 2023 comincia con i grandi laghi prealpini tutti semivuoti, e questa è una pessima premessa per l’annata agraria che verrà, per gli agricoltori come per tutti gli utilizzatori della risorsa idrica lombarda, a partire dagli energetici.
I cinque grandi laghi che orlano l’arco prealpino lombardo costituiscono, infatti, un immenso serbatoio idrico utilizzato soprattutto per usi irrigui, grazie alle grandi opere di sbarramento degli emissari che ne regolano i deflussi, consentendo di stoccare un volume complessivo di 1,3 miliardi di metri cubi di acqua. L’acqua però scarseggia negli immissari e, per quanto gli enti regolatori si stiano già sforzando di limitare i deflussi, gli invasi sono vuoti per tre quarti: secondo i dati pubblicati dal servizio idrologico di ARPA Lombardia, infatti, il volume di acqua invasata, e quindi effettivamente utilizzabile per far fronte ai fabbisogni, è pari a circa 350 milioni di metri cubi, quando un anno fa, dopo un inizio inverno anche allora avaro di precipitazioni, c’erano comunque circa 200 milioni di mc di acqua in più nei grandi laghi. Purtroppo le prospettive, almeno per il momento, appaiono pessime: non solo il meteo non offre previsioni di precipitazioni importanti, ma anche i serbatoi che sovrastano i grandi laghi sono in pessima salute. In rapporto alle medie degli ultimi 15 anni, nei bacini idroelettrici alpini manca oltre il 25% dell’acqua normalmente presente in questa stagione, e anche la neve scarseggia: secondo i modelli di ARPA, in montagna manca l’equivalente sotto forma di neve di 700 milioni di mc di acqua, ovvero oltre il 40% della neve che si dovrebbe trovare sulle Alpi in questa stagione.

Quest’anno ad essere in sofferenza è anche il Garda, che nella siccità dell’anno scorso poté intervenire a soccorso delle portate del Po per impedire che andasse completamente in asciutta, mentre gli altri affluenti venivano letteralmente ‘tirati a secco’ per alimentare le reti irrigue. La provvista idrica del Garda nel 2023 non sarà disponibile, e quindi in caso di siccità si potrà prelevare molta meno acqua dagli altri fiumi, Ticino, Adda e Oglio in particolare, a meno di scegliere di desertificare il Polesine.

“Diciamo subito che non vogliamo guerre dell’acqua a spese dei fiumi. E questo non soltanto per difendere la biodiversità acquatica, ma anche perché eccessivi prelievi idrici da monte comporterebbero un danno gravissimo per gli utilizzatori di valle, e una espansione smisurata del cuneo salino che comprometterebbe la fertilità di centinaia di migliaia di ettari coltivati lungo il tratto terminale del corso del Po – dichiara Damiano Di Simine, coordinatore scientifico di Legambiente Lombardia – L’agricoltura lombarda deve fare affidamento su risorse idriche sempre più limitate e incerte, perché ormai il cambiamento climatico è tra noi, e non ci abbandonerà per qualche secolo”.

Legambiente è anche molto perplessa sulle soluzioni ingegneristiche che si prospettano e che dovrebbero attingere dalle risorse economiche del PNRR. Si tratterebbe di realizzare una miriade di laghetti per trattenere acque piovane da redistribuire nel momento del bisogno. “Per quanti laghetti si possano fare in Lombardia, si tratterebbe di volumi irrisori in rapporto ai miliardi di mc degli invasi già presenti. In Lombardia non mancano i volumi di invaso, ma l’acqua con cui riempirli! Occorre avere il coraggio di affrontare un cambiamento profondo dell’agricoltura, non solo modificando le tecniche irrigue, ma soprattutto gli ordinamenti colturali. Non si può pensare di affrontare il cambiamento climatico senza cambiare le colture, anche se ciò significherà ridimensionare le produzioni che afferiscono alla filiera zootecnica” conclude Di Simine.

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Giovedì, 26 Gennaio 2023 17:16

BIENNIO IN VALLE? SE NE PARLA DOMANI IN COMUNITA' MONTANA

Si torna a parlare del "biennio" di scuole superiori in Valsassina domattina in Comunità Montana dove interverranno la Presidente della Provincia, Alessandra Hofmann, e l'assessore all'istruzione Carlo Malugani.

Come si ricorderà, nel recente passato era stato esperito un tentativo per portare il biennio a Casargo presso la scuola alberghiera, tentativo peraltro subito naufragato visto lo scarsissimo riscontro ottenuto.

Nei mesi scorsi l'idea è tornata d'attualità prefigurando come ipotetica sede Villa Merlo alla Fornace dove esistono degli spazi in prospettiva occupabili.

Per l'incontro di domani è stata sollecitata la partecipazione anche degli imprenditori locali.

Vedremo se ne uscirà finalmente qualcosa di concreto, perchè di parole sull'argomento nei decenni scorsi se ne sono spese troppe senza giungere ad alcun risultato, sperando che non si tratti solo di un'uscita pre-elettorale ma che la Presidente e l'Assessore arrivino con delle proposte.

 

 

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Giovedì, 26 Gennaio 2023 13:43

INSEDIATO IL CONSIGLIO DI RAPPRESENTANZA DEI SINDACI DELL'ASST DI LECCO

Martedì 24 gennaio, si è svolta la riunione di insediamento del Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci del territorio dell’ASST di Lecco, organismo di riferimento della Conferenza dei Sindaci del territorio provinciale, chiamato ad esprimersi su temi importanti che riguardano la programmazione di servizi nell’area sanitaria e sociale.

In apertura dell’incontro il Presidente Guido Agostoni ha evidenziato i principali compiti dettati dalla normativa regionale: - formulazione di proposte all’ASST per l’organizzazione territoriale dei servizi sociosanitari e sanitari in favore della popolazione, promuovendo l’integrazione fra l’attività sanitaria e quella sociale svolta dai Comuni e dagli enti gestori - verifica dell’attuazione dei programmi e dei progetti di competenza dell’ASST e la valutazione della distribuzione delle risorse finanziarie dedicate - espressione di parere obbligatorio sulla programmazione e progettazione dei servizi territoriali dell’ASST.

Nella nostra realtà territoriale il Consiglio di Rappresentanza rappresenta, inoltre, il riferimento politico/ istituzionale della programmazione sociale unitaria prevista dal Piano di Zona.

Il Presidente ha richiamato “l’urgenza di riprendere lo spirito di confronto e collaborazione che ha portato a condividere le proposte di sviluppo delle Case della Comunità” come indicato nel documento sottoscritto da Comuni, ASST, ATS, Ordini professionali dell’area sanitaria, Confcooperative, CSV Monza Lecco Sondrio, Coop COSMA nel novembre 2021 e come previsto dal Piano di Zona.

Il Direttore Generale dell’ASST Paolo Favini e il Direttore Sociosanitario Enrico Frisone, dopo aver confermato la disponibilità a procedere congiuntamente nella direzione tracciata, hanno aggiornato i presenti sullo stato di attuazione delle Case della Comunità, sulla situazione della medicina generale e sulle ipotesi di programmazione territoriale per i prossimi mesi, temi che verranno ripresi a breve termine nelle Assemblee dei tre Ambiti territoriali di Bellano, Lecco e Merate per informare i cittadini.

Nel successivo dibattito sono emersi i temi principali che impegneranno a breve il Consiglio di Rappresentanza nel confronto con l’ASST: piani di collaborazione e condivisione per l’avvio delle Case di Comunità, Punti Unici di Accesso, Salute mentale, azioni di prevenzione.

È stato posto anche il tema dei Medici di Medicina Generale e della carenza che si sta evidenziando in alcune aree del nostro territorio. Su questo punto il confronto vedrà il coinvolgimento di ATS Brianza che ha ancora competenza in tale settore.

Nel prossimo incontro il Consiglio predisporrà uno specifico regolamento territoriale di funzionamento delle Assemblee distrettuali.

Il Consiglio di Rappresentanza è composto da: Guido Agostoni Presidente (Comune di Pasturo), Maurizio Maggioni Vicepresidente (Comune di Olgiate Molgora), Mirko Ceroli (Comune di Barzago), Giuseppe Chiarella (Comune di Molteno), Emanuele Manzoni (Comune di Lecco).

Partecipano stabilmente: Gabriella Del Nero (Presidente Ambito Territoriale di Bellano), Sabina Panzeri (Presidente Ambito Territoriale di Lecco), Paolo Brivio (Presidente Ambito Territoriale di Merate). 

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Giovedì, 26 Gennaio 2023 07:43

ORA NUCLEARE

La notizia vera è che secondo gli scienziati che dal 1947 monitorano la situazione politica del mondo, rispetto a una eventuale catastrofe nucleare in cui l'Umanità precipiterebbe verso la sua definitiva dissoluzione, mancano solo 90 secondi alla mezzanotte del Doomsday Clock, il momento in cui può avverarsi questa tragica eventualità.
Mai siamo stati così vicini al disastro atomico: certo, qualcuno può prendere alla leggera le intimidazioni con cui la Russia reagisce al continuo rinforzo degli armamenti destinati all'Ucraina. Qualcuno però ha informazioni riservate rispetto alle minacce di usare missili nucleari, come il cosiddetto "Satan III" o il temibile Poseidon, il sottomarino della "fine del mondo" che da settimane naviga intorno alle coste britanniche, e che potrebbe spazzare via di colpo l'intera isola anglosassone ?
Se qualcuno le ha, ce le dica ,perchè noi non siamo per niente tranquilli !

In questa situazione surreale un altrettanto surreale dibattito in Parlamento sulle armi che anche l'Italia deve mandare a un paese tra i più corrotti del mondo, quale è quasi sempre stato l'Ucraina, i cui vertici ministeriali lo stesso Zelenskj è costretto a "ripulire" dopo gli scandali emersi.

Spiace che a levare la voce nell'emiciclo siano stati soltanto Conte e Fratoianni: il PD non ha proprio nessun dubbio ?

Così come surreali sono le posizioni non solo del Presidente americano Biden, che forse vede l'opportunità di liberarsi definitivamente di un nemico storico degli USA, la ex Unione Sovietica,in attesa di rivolgersi contro il nuovo nemico, cioè la Cina.
Ma che anche l'Unione Europea,in particolare Ursula Von der Leyen, si pieghi supinamente a una propaganda bellica oltranzista, a mio parere ormai del tutto insensata, è preoccupante.

Certo, Putin ha commesso il 24 febbraio dell'anno scorso un'azione assolutamente deprecabile e negativa, invadendo il territorio ucraino.

Ma veramente qualcuno pensa che di fronte i problemi di un mondo sempre più problematico e inquinato, e che i bombardamenti in Ucraina inquinano ogni giorno di più, sull'orlo del collasso ambientale, il vero problema sia se un pezzo di Donbass passi all'Ucraina o alla Russia ?
Arriveremo al 2030 o al 2050 ?
Queste sono le domande che dovremmo farci, dopo anni di chiacchere e "bla bla" , come dice Greta Thunberg.

Nell'attesa, gingilliamoci con gli "Abrams" e i "Leopard". Il Cancelliere Scholz, che ha espresso molto intelligentemente dei dubbi che la Germania, da sempre la più vicina alla ex "Cortina di Ferro", ha avuto, è stato subissato da una bordata di attacchi e pressioni veramente incredibili, finchè giocoforza non ha dovuto cedere.

Ma questo è davvero nell'interesse dell'Europa ? Io non credo proprio.
Si cerchi a tutti i costi invece una soluzione negoziale, una pace anche momentaneamente "non giusta", ma almeno che si ricominci a mettere insieme i cocci.
Zelenskj ha ormai visto quasi distrutto il suo paese (l'Ucraina ha perso l'anno scorso quasi la metà del suo PIL, cioè il 45%, e per esempio la fabbrica di Azovstal è stata dichiarata ieri dai Russi che l'hanno conquistata a suon di cannonate "non recuperabile", per la troppa distruzione).

Il primo ministro ucraino vule vedere ridotta anche l'Europa come il suo paese ? Io me lo chiederei !
Noi Europei dovremmo pensarci bene , prima che sia troppo tardi !

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Mercoledì, 25 Gennaio 2023 11:09

NUOVA LECCO-BALLABIO CHIUSA STANOTTE DALLE 22 ALLE 5

Per consentire la manutenzione programmata degli impianti nelle gallerie ‘Valsassina’ e ‘Passo del Lupo’, la statale 36 racc "Raccordo Lecco - Valsassina", in provincia di Lecco sarà chiusa al traffico dalle 22:00 di questa sera alle 5:00 di domani.  

I lavori comportano anche la chiusura delle rampe degli svincoli di Via Pergola e Ospedale Manzoni di Lecco in direzione Nord e quelli di Via Poggi e Ospedale in direzione Sud.  

Nella fascia oraria programmata per gli interventi, il traffico tra Lecco e Ballabio sarà deviato sulla parallela strada provinciale 62 e sulla viabilità locale nel territorio comunale di Lecco.  

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Martedì, 24 Gennaio 2023 23:31

DALLA REGIONE 408.000 EURO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA "NOSTRA" COMUNITA' MONTANA

La Giunta regionale della Lombardia ha approvato, su proposta dell’assessore agli Enti locali, Montagna e Piccoli Comuni, il riparto dei fondi per il funzionamento delle 23 Comunità Montane della Lombardia, pari complessivamente a 11,5 milioni di euro, con un incremento di 1 milione rispetto alla precedente annualità.

Attenzione a Comunità Montane della Lombardia con riparto fondi

“Con questo provvedimento – spiega l’assessore regionale alla Montagna – si conferma la migliore attenzione di Regione Lombardia per le Comunità Montane che, oltre alle loro funzioni, ne svolgono quindi di ulteriori. Si tratta infatti di funzioni conferite proprio dalla stessa Regione, in materia di impianti di risalita e di esercizio delle professioni sportive inerenti alla montagna, di mercati all’ingrosso, di sviluppo della mobilità ciclistica, di procedure in materia di valutazione dell’impatto ambientale. E, ancora, di agricoltura, foreste, incendi boschiviattività agro-silvo-pastorali, bonifica e irrigazione, vigilanza e tutela sulla conservazione della piccola fauna e della floragestione dei Parchi, collaborazione per il governo del territorio e la protezione civile“.

Montano il 40% del territorio lombardo

Le Comunità Montane valorizzano e gestiscono infatti in Lombardia oltre il 40% dei territori della regione. Aree all’interno delle quali è ricompresa quindi una popolazione complessiva superiore a 1.200.000 abitanti, ripartita in 510 Comuni.

Il riparto dei fondi

Di seguito ecco quindi il riparto a favore delle 23 Comunità Montane.

  • Oltrepò Pavese 485.165 euro;
  • Parco Alto Garda Brescia 365.282 euro;
  • Valle Sabbia 498.304 euro;
  • Sebino bresciano 283.426 euro;
  • Valle Trompia 502.738 euro;
  • Valle Camonica 857.142 euro;
  • Laghi bergamaschi 725.311 euro;
  • Valle Seriana 844.128 euro;
  • di Scalve 346.445 euro;
  • Valle Brembana 581.623 euro;
  • Valle Imagna 241.526 euro;
  • Lario orientale/Valle San Martino 476.215 euro;
  • Valsassina, Valvarrone, Val d’Esino e Riviera 408.864 euro;
  • Triangolo Lariano 403.168 euro;
  • Lario Intelvese 282.575 euro;
  • Valli del Lario e del Ceresio 606.805 euro;
  • Valtellina di Tirano 417.308 euro;
  • Alta Valtellina 640.294 euro;
  • Valtellina di Sondrio 597.585 euro;
  • Valtellina di Morbegno 455.127 euro;
  • Valchiavenna 487.671 euro;
  • Piambello 441.423 euro;
  • Valli del Verbano 551.875 euro.
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Martedì, 24 Gennaio 2023 17:28

TANGENZIALE DI PRIMALUNA: I CITTADINI ATTENDONO NOTIZIE CERTE E IN TEMPO UTILE

Tangenziale di Primaluna: i cittadini più coinvolti ancora attendono dalla Politica notizie certe e in tempo utile.
La Valsassina non ha un rappresentante in Provincia e nessuno dei suoi amministratori si é candidato alle elezioni Regionali.
A pochi giorni dal voto per il rinnovo del Consiglio regionale della Lombardia quel che stupisce é il silenzio di chi a metà gennaio ha fatto sapere ai cittadini della Valsassina che c'é la speranziella di veder realizzata integralmente la “Variante di Primaluna” bypassando anche il centro abitato di Cortabbio, come del resto era già previsto dagli strumenti urbanistici voluti dagli amministratori di quel comune fin dai primi anni ‘80: più di qualcuno fra i compaesani mi aveva manifestato soddisfazione per la buona novella, fatta decollare nell'aere post Natalizio in modo del tutto insperato ma veleggiando verso la fine del mese gli stessi amici del paese hanno espresso la loro delusione per quello che sembrava imminente ma ora e con il passare dei giorni rischia di essere percepito non come un messaggio rassicurante ma solo ed esclusivamente come una boutade elettorale o peggio elettoralistica. Speriamo di no, dico io.
Il silenzio degli addetti ai lavori é ancora più strano e ingiustificato se si considera che in queste settimane di campagna elettorale gli aspiranti al soglio si sono confrontati sui media, affrontando i temi più disparati e legati, di volta in volta, all'Autonomia regionale ma anche a Welfare e solidarietà, Sanità e sicurezza, Impresa e lavoro oltre che Sostenibilità e innovazione nel settore agricolo. Tutto ciò premesso e a maggior ragione é del tutto incomprensibile il mutismo che ancora permane su questo tema viabilistico così importante per la Valsassina, per il suo Turismo ma anche per le altre attività socio-economiche che garantiscono lavoro e benessere alla popolazione.
Per quanto mi riguarda, anch'io, spero di avere una risposta prima di avviarmi al seggio e per questo confido nei buoni uffici di qualche candidato alla cadrega regionale che su questo argomento rimane invece stranamente silente: dopo non averlo praticamente mai visto “de visu” sul nostro territorio negli ultimi 5 anni mi dicono che, invece, oggi, scorrazzi instancabile da mane a sera in giro per i paesi della Valsassina senza però trascurare i gelidi alpeggi e le innevate Terre alte, che é una roba da non credersi. Lui e gli altri candidati di cordata, dovrebbero comunque ricordarsi che nel loro programma esiste un capitolo riservato a “Mobilità, infrastrutture e interconnessioni tra i territori”: in vista delle Olimpiadi di Bormio del 2026, seppur tardivamente ma nel rispetto della onnipresente “Par condicio”, ci dicano cosa ne pensano e soprattutto se vorranno onorare gli impegni presi, almeno per ora, sempre e soltanto sugli organi di stampa e mai in un pubblico dibattito con la popolazione più interessata, nella nostra verde vallata.
Al dunque e a ben pensarci, questo disinteresse diffuso e questi ritardi, anche per quanto riguarda le dovute informazioni da garantire ai cittadini-elettori, affonda le sue radici nel fatto che attualmente non abbiamo neppure un rappresentante in Provincia che porti avanti le nostre istanze e quello che ancora di più va sottolineato e balza all'occhio é che, nonostante tutte le problematiche territoriali che ancora attendono di essere risolte, nessun Amministratore pubblico della Valsassina si é presentato alle Elezioni regionali, anche solo come candidato di bandiera: stando così le cose non potremo di certo meravigliarci se, fuori porta, continueranno a considerarci come la Cenerentola di Lombardia e i finanziamenti importanti, passandoci sotto al naso, correranno veloci verso altri territori più attivi politicamente e che infine saranno meglio rappresentati anche nel parlamentino milanese
Se questo secondo "Promemoria" a distanza di pochi giorni dal mio primo Appello a qualche palato fine può risultare oltremodo indigesto, si tenga presente che il momento é topico e un chiarimento si impone. Non c'è tempo da perdere e servono risposte chiare da parte di persone serie: astenersi perdigiorno!
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