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Lunedì, 07 Novembre 2022 10:31

IL 15 NOVEMBRE SCATTA L'OBBLIGO DI PNEUMATICI INVERNALI O CATENE A BORDO

Dal 15 novembre 2022 al 15 aprile 2023 tutti i veicoli a motore (esclusi i ciclomotori a due ruote e i motocicli) in transito lungo tutte le strade di proprietà e competenza provinciale dovranno essere muniti di pneumatici invernali o dovranno avere a bordo mezzi antisdrucciolevoli (catene) idonei alla marcia su neve e ghiaccio.

Nello stesso periodo i ciclomotori a due ruote e i motocicli potranno circolare solo in assenza di neve o ghiaccio sulla strada e di fenomeni nevosi in atto.

L’obbligo assume validità anche al di fuori del periodo indicato al verificarsi di precipitazioni nevose o formazione di ghiaccio.

I dispositivi antisdrucciolevoli da tenere a bordo dovranno essere compatibili con gli pneumatici del veicolo su cui devono essere installati e dovranno essere montati almeno sulle ruote degli assi motori.

La decisione di ordinare l’obbligo di dotarsi dei dispositivi invernali durante tutto il periodo invernale e non soltanto in presenza di fenomeni nevosi è stata presa per uniformarsi alle altre Province confinanti ed evitare qualsiasi problema agli automobilisti lecchesi nel momento in cui varcano i confini provinciali.

“Si tratta di un provvedimento necessario per garantire la sicurezza degli automobilisti e dei servizi di emergenza – commenta il Vice Presidente e Consigliere provinciale delegato alla Viabilità Mattia Micheli – Occorre infatti evitare che i veicoli in difficoltà possano produrre blocchi alla circolazione, rendendo di conseguenza difficoltoso, se non impossibile, il servizio di sgombero neve”.

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Lunedì, 07 Novembre 2022 07:12

PARLASCO E INTROBIO HANNO RICORDATO I CADUTI DELLA I GUERRA MONDIALE

Domenica 6 novembre Parlasco,  piccolo comune della Valsassina, ha onorato la giornata dell' unità d 'Italia e delle forze armate. Alle ore 11 si è celebrata una santa messa nella chiesetta del paese con la presenza del gruppo Alpini di Cortenova e Parlasco e le autorità civili. Dopo la santa messa e stata deposta una corona d'alloro al monumento dei caduti poco distante, quindi la benedizione del parroco.

A seguire poi la lettura della lettera del presidente nazionale Alpini e il discorso del sindaco Renato Busi, il quale ha rimarcato i valori di chi ha lasciato la vita per la patria sacrificando se' stessi per una nazione migliore.

Infine un piccolo rinfresco per i presenti offerto dalla proloco del paese.

Anche a Introbio il 4 Novembre si è svolta una cerimonia a ricordo della fine della I Guerra Mondiale. Presenti oltre al Sindaco Adriano Airoldi e alle autorità gli alunni delle classi 4 e 5 delle Elementari, e una classe della Scuola Media, che hanno recitato letture significative sull'argomento, come "Niente di nuovo dal fronte occidentale" di E.M.Remarque, proponendo brani che denotano la crudeltà e l'assurdità della guerra.

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Lunedì, 07 Novembre 2022 06:40

TRACOLLO DEL LECCO CHE PERDE 5 A 0 CONTRO IL PORDENONE

in Sport

Pordenone - Calcio Lecco: 5 - 0
Pordenone (4-3-1-2): Festa; Bruscagnin, Ajeti, Bassoli, Benedetti; Torrasi, Burrai, Pinato (dal 18′ st Deli); Zammarini; Dubickas (dal 24′ st Piscopo), Candellone (Martínez, Giust, Maset, Ingrosso, Giorico, Biondi, Piscopo, Comuzzo, Baldassarri). All. Domenico Di Carlo.
Lecco (3-5-2): Melgrati; Maldini, Battistini (dal 1′ st Pecorini), Enrici; Zambataro, Girelli, Galli, Zuccon (dal 20′ st Lakti), Giudici; Mangni ( 10′ st Buso), Pinzauti (dal 1’st Scapuzzi). (Stucchi, Maffi, Lepore, Buso, Sangalli, Stanga, Maldonado, Purro, Ilari, Rossi, Lakti. All. Luciano Foschi.
Marcatori: 10′ pt Pinato (P); 12′ pt e 42′ pt Dubickas (P); 15′ st Candellone (P); 32′ st Ajeti.
Arbitro: Davide Di Marco di Ciampino, assistenti Ricciardi di Ancona e Spataru di Siena. Iv uomo: Restaldo di Ivrea.
Note: ammoniti Torrasi e Festa (P).
Che la trasferta contro il forte Pordenone fosse difficile lo si sapeva e lo era ancor di più dopo la sconfitta maturata domenica scorsa in casa contro il Trento, ma che il Lecco uscisse con le ossa rotte, subendo ben 5 reti, non se lo aspettava nessuno.

I ragazzi di Mister Foschi erano chiamati ad una prova di orgoglio e di ripresa contro il Pordenone ed invece ecco quello che meno te lo aspetti. Mister Foschi ha le sue responsabilità, perché dopo averci capito poco del gioco del Trento che ha ingabbiato i suoi ragazzi, anche oggi ha sbagliato approccio, schierando i tre di difesa troppo distanti tra loro, poco organizzati e coordinati.
Probabilmente dopo aver subito le due reti, frutto di un cattivo posizionamento dei suoi difensori, avrebbe dovuto cambiare lo schieramento di difesa, visto che i tre centrali non sono mai stati coadiuvati dagli esterni che non hanno mai dato loro il dovuto supporto, lasciandoli in balia degli attaccanti del Pordenone.

Infine, forse è giunto di cambiare qualcosa sugli esterni, abbandonando il suo dogma per cui fa giocare Zambataro e Giudici sul lato opposto del loro piede principale e rimetterli nella loro posizione naturale.
Partenza incredibile per il Lecco che dopo 16” si trova a subire un rigore, tra l’altro molto dubbio. Lancio lungo in area del Lecco, Battistini cerca la rovesciata, ma quando si avvede di Torrasi alle spalle blocca il calcio, ma per l’arbitro è rigore e giallo per il difensore bluceleste. Sul dischetto va Burrai che calcia sul palo, pericolo scampato. Il Lecco reagisce subito ed al 4’ Giudici crossa in mezzo e da poco più di due metri Zambataro, di testa, spedisce la palla fuori. Al 10’ però il Pordenone passa in vantaggio con un violentissimo sinistro di Pinato che manda la palla all’incrocio dei pali. Passano 2’ e il Pordenone replica con azione fotocopia. Palla a Dubickas che, anche lui, di sinistro fa partire un siluro che questa colta si insacca nell’angolino basso alla destra di Melgrati. Al 29’ il Lecco cerca di reagire con il cross dalla destra di Giudici per il tentativo di Mangni che, però, da pochi passi spedisce fuori. In finale di tempo la difesa del Lecco si fa sbeffeggiare dallo scambio al volo tra Pinato e Dubickas, che insacca per il 3 a 0.

Nella ripresa, al 50’, tenta la conclusione su punizione palla alta. Poco dopo incredibile svista arbitrale quando Festa esce dall’area e volontariamente colpisce la palla con la mano, interrompendo una chiara occasione da gol Lecco, che gli sarebbe costata anche l’espulsione. Invece Di Marco da Ciampino “sorvola” sul grave fallo dell’estremo difensore del Pordenone lo ammonisce solamente, anziché il meritato rosso. Al 60’, con il Lecco, ormai totalmente demoralizzato, subisce il 4 a 0 con Cannellone che lanciato sulla destra, con Giudici che anziché contrastarlo si era accentrato a centrocampo, infila Melgrati con un rasoterra che s’infila alla destra dell’estremo difensore bluceleste. Al 74’ Giudici scende sulla sinistra, salta splendidamente un avversario, entra in area, ma il suo cross non trova compagni per la deviazione a rete. In due minuti, tra il 73’ ed il 75’ si rende protagonista di due belle azioni, La prima, dopo un errore di ribattuta di testa Battistini, conquista palla, dribbla il difensore del Lecco e calcia su Melgrati. Sulla successiva azione, su un cross dalla sinistra, ancora Ajeti, colpisce di testa ed insacca, con Melgrati che si fa sfuggire la palla dalle mani.
La partita finisce qui, con una pesantissima sconfitta del Lecco, che dover far riflettere profondamente Mister Foschi, che dopo lo splendi filotto di 5 vittorie ed un pareggio, è incappato in due sconfitte consecutive, maturate anche per una certa responsabilità, dovuta ad un’impostazione tattica sbagliata, ma soprattutto per non essere stato in grado di cambiare nel corso della partita, quando l’inzile disposizione dei giocatori in campo si era dimostrata sbagliata.
Prossima partita altra difficile trasferta contro il Feralpisalò, sabato 12 novembre alle 17,30.

 

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Domenica, 06 Novembre 2022 06:43

PACE O "RESA SENZA CONDIZIONI" ?

C'è un elemento oggettivamente di ambiguità, a mio parere, nelle due importanti manifestazioni che si sono tenute a Roma e a Milano per la Pace. La prima organizzata dai movimenti pacifisti e dai 5Stelle, la seconda dal Terzo Polo di Renzi e Calenda. La prima a favore della Pace a qualsiasi costo, la seconda a favore dell'Ucraina senza se e senza ma.

Qual è oggettivamente l'elemento di ambiguità ? Che se si vuole un Trattato di Pace, e non una impossibile "Resa senza Condizioni" imposta dal vincitore all'avversario sconfitto, entrambi dovranno cedere qualcosa.

La apertura di Zelenskj, ieri, ad aprire eventuali trattative con i Russi, francamente mi sembra provocatoria: secondo Zelensky i Russi dovrebbero ritirarsi da tutti i territori occupati, dal Donbass all'Ucraina, riconoscere la sovranità dell'Ucraina, e per giunta versare miliardi di dollari per riaggiustare i territori devastati dalla bombe (qualcuno ha calcolato che servirebbero almeno 100 miliardi).

Un po' quello che Francia e Inghilterra imposero alla Germania nel 1919, con il Trattato di Versailles: cedere Alsazia e Lorena e versare milioni di marchi dal 1921 fino al 1971 ! Solo che la Germania era stata sconfitta sul campo, dopo 4 anni di sanguinosissima guerra !

Dall'altra parte Putin, che non può dire al suo paese, dopo aver perso 75.000 uomini in battaglia (stando alle fonti ucraine, una strage rispetto a cui anche la Guerra del Vietnam impallidisce) :" Sapete che c'è ? Abbiamo scherzato . Ce ne andiamo e ci ritiriamo anche dalla Crimea !".

E' chiaro che qualcosa anche gli Ucraini dovranno cedere, se si vuole arrivare a una pace sostanziale.
A me sembra molto ragionevole la proposta, lanciata un paio di settimane fa e volutamente ignorata, da diversi intellettuali italiani, tra cui Massimo Cacciari, che sostanzialmente proponeva :" Riconosciamo come Europa la sovranità della Russia sulla Crimea (annessa all'Ucraina solo nel 1954, ma che non fa parte della sua tradizione storica) e in cambio i Russi si ritirino dal Donbass e altre aree acquisite con la forza, in territori che tornino all'Ucraina ma con la loro autonomia, come già stabilivano i Trattati di Minsk (che nemmeno gli Ucraini hanno rispettato)".

Ecco, ragionare su questi concetti vuol dire veramente volere la pace. Armare gli Ucraini a tutti i costi, illudendoli che tra 10 anni "libereranno" la Crimea, no .

Il resto vuol dire solo aspettare una "resa senza condizioni" di un avversario duramente colpito e sconfitto, con il rischio di una guerra nucleare che devasterebbe tutto il Pianeta.

Non credo che dovremmo aspettare ancora, ballando sull'orlo del burrone.

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Sabato, 05 Novembre 2022 21:00

ALLA STELLA ALPINA LA GESTIONE DEL PALAZZETTO DI BARZIO

Il Palazzetto dello Sport di Barzio cambia gestore. Dopo l'annuncio da parte della ASD Ballabio 89 di non voler più occuparsene, il comune di Barzio ha indetto un bando al quale ha partecipato unicamente l'ASD Stella Alpina, società barziese che opera da anni sull'Altipiano e che oggi può affermare di aver trovato una propria "casa".

Il comune ha affidato la gestione al sodalizio guidato da Giancarlo Camozzini sulla base di un progetto di utilizzo e sviluppo che qui sotto riportiamo integralmente dal quale si evince che i tesserati attualmente sono 120 e che l'obiettivo è di triplicarli nel triennio.

La Stella Alpina riceverà un contributo dall'amministrazione per i costi sostenuti nella gestione (dietro rendicontazione) sino ad un massimo di 10.000 euro annui.

L'affidamento ha durata quadriennale.

In Valsassina, come noto, oltre alla Stella Alpina operano tre associazioni sportive di "peso": l'A.S. Premana, il CSC Cortenova e il Team Pasturo. Il consolidamento della Stella Alpina non potrà che contribuire ad allargare la base di giovani (soprattutto) che praticano lo sport sul territorio. 

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Sabato, 05 Novembre 2022 17:50

MATTIA GIANOLA CAMPIONE DEL MONDO A SQUADRE IN THAILANDIA

in Sport

Prestazione da incorniciare per Andrea Rota: il galbiatese ha conquistato il 7° posto nei Campionati del Mondo di Mountain e Trail Running che si stanno svolgendo in questi giorni in Thailandia, precisamente a Chiang Mai. Un risultato che con tutta probabilità ha lasciato incredulo anche l’atleta dell’OSA Valmadrera: stando a quanto riportato sui social, puntava a un quindicesimo/ventesimo posto. Tuttavia l’indubbia crescita del giovane, classe 2000, poteva far immaginare il raggiungimento di piazzamenti più alti in classifica.

E infatti è arrivata la settima posizione, con un tempo di 3h 19′ 56” siglato sui 38 km della prova di Short Trail. Insieme a questo risultato, anche la conquista del titolo di campione del mondo a squadre per l’Italia, sempre nel trail corto, ottenuto da Rota, Francesco Puppi (che si è laureato anche vice campione del mondo), Cristian Minoggio, Mattia Gianola, Martin Dematteis, Luca Cagnati.
 
Altro lecchese in gara proprio il premanese Mattia Gianola (Team Valtellina), arrivato 18esimo (3h 30′ 10”). È il secondo oro in team per la Nazionale a questo appuntamento internazionale, che già era andata a segno nella gara in salita (Uphill).
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Sabato, 05 Novembre 2022 08:00

LECCO: LA CHIUSURA DEL PONTE VISCONTI CREA DISAGI IN USCITA

L’apertura dell’odierna lettera ai cittadini lecchesi indirizzata dal Sindaco di Lecco Mauro Gattinoni spiega testualmente “Dai dati raccolti nelle prime due settimane di riapertura a sensi alterni del Ponte Vecchio, possiamo dire che durante la settimana lavorativa (ossia dal lunedì al venerdì) la nuova viabilità inizia a funzionare, entrando progressivamente nelle preferenze degli automobilisti da e per Lecco, e alleggerendo (in parte) quell’odioso ingorgo di via Bezzecca”.
Ebbene queste affermazioni contrastano con la reale situazione in quanto nei normali giorni lavorativi, quindi non nel caos generatosi nella particolare situazione accaduta lo scorso lunedì 31 ottobre quando una serie di circostanze quali il rientro anticipato del ponte del primo novembre ed alcuni incidenti - come sottolineato dallo stesso Gattinoni -, la chiusura del Ponte Visconti ha generato un blocco automobilistico in una parte della città, in quanto il traffico si è integralmente spostato nelle vie Amendola, Marconi, Monsignor Polvara e Fiandra.
Infatti tutti gli automobilisti che devono uscire da Lecco, stante la chiusura del Ponte Visconti fino alle ore 15, come nella giornata di venerdì 4 novembre, per indirizzarsi verso Pescate, Garlate ed Olginate percorrono le suddette vie generando una coda che parte dall’incrocio fra via Amendola e Corso Martiri ed arriva fino all’imbocco della superstrada in via Fiandra.

In pratica coda fissa per centinaia di metri perché l’unica uscita che gli automobilisti ritengono più corretta per indirizzarsi a Pescate è quella dell’imbocco del Ponte Manzoni da via Fiandra. Una situazione non riscontrabile prima della chiusura ad ore alterne del Ponte Visconti.
E’ evidente che in tale circostanza il Sindaco Gattinoni non possa che auspicare: “Ecco, se mai fosse il caso di ribadirla, la necessità di rendere subito transitabile anche in uscita da Lecco il nuovo “quarto ponte” che verrà costruito da Anas a fianco del “Manzoni”. Su questo è necessaria la più ampia condivisione”.
Ma non era il caso di rimandare la sperimentazione della chiusura alternata del Ponte Visconti all’effettiva costruzione del “quarto ponte” o magari riconoscere il fallimento di questa soluzione e tornare alla precedente viabilità?

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Venerdì, 04 Novembre 2022 18:01

ED ECCO A VOI LA CASA DI COMUNITA'. E L'OSPEDALE E' IN RAMPA DI LANCIO

I più attenti ci avranno fatto sicuramente caso: l'interno del presidio sanitario di Introbio è stato recentemente rimesso a nuovo, dotato di nuove poltroncine, colorato di un bell'arancione e di un brillante verde speranza e, soprattutto, ribattezzato.

Già, perchè appena entrate, se guardate in alto, vedrete un bel cartello (anch'esso verde Lombardia) con scritto "Casa di Comunità Introbio", mentre se restate con lo sguardo a terra noterete due totem con riportati i servizi disponibili.

Per i frequentatori del vecchio PRESST al momento cambia poco, ma è opportuno dare una definizione di Case di Comunità, e qui di seguito riportiamo quella ufficiale della Regione precisando che ancora la "Casa" non è completa e per questo motivo non è ancora stata inaugurata come si deve.

Le Case di Comunità sono le nuove strutture socio-sanitarie che entreranno a fare parte del Servizio Sanitario Regionale e sono previste dalla legge di potenziamento per la presa in carico di pazienti affetti da patologie croniche.  

Le Case di Comunità, distribuite in modo capillare sul territorio lombardo, costituiscono un punto di riferimento continuativo per i cittadini, che possono accedere gratuitamente alle prestazioni sanitarie erogate.  

Si tratta di strutture polivalenti che garantiscono:   

  • funzioni d’assistenza sanitaria primaria,  
  • attività di prevenzione.  

All’interno di queste strutture sono presenti equipe di medici di medicina generale, pediatri, medici specialisti, infermieri e altri professionisti della salute (tecnici di laboratorio, ostetriche, psicologi, ecc.) che operano in raccordo anche con la rete delle farmacie territoriali. 

Le Case della Comunità costituiscono il punto di riferimento continuativo per la popolazione: qui è possibile trovare un Punto unico di accesso, accoglienza, informazione e orientamento del cittadino, che opera in stretto contatto con le Centrali operative territoriali (COT).  

In queste strutture è prevista la presenza di: 

  • area prelievi e vaccinazioni, 
  • cure primarie e continuità assistenziale, 
  • area ambulatori specialistici, 
  • area dei programmi di prevenzione e di promozione della salute, 
  • attività consultoriali, 
  • area servizi sociali del Comune. 

Ma c'è un'altra opera che sta andando avanti ed è l'ospedale di comunità. Nei giorni scorsi, infatti, sono stati eseguiti i carotaggi sul terreno individuato per la sua costruzione, operazione propedeutica all'inizio dei lavori.

La cittadella della salute della Valsassina, insomma, è destinata a diventare una realtà.

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Venerdì, 04 Novembre 2022 17:41

RAVE E ALPINI: LE SCUSE DELL'ON. FERRERO

La scorsa settimana chi seguiva - come il sottoscritto - la trasmissione di Rete4 "Zona Bianca" ha potuto ascoltare un intervento dell'on. Paolo Ferrero (Unione Popolare, partito di estrema sinistra che fa capo all'ex magistrato De Magistris) paragonare il rave party in corso a Modena alle adunate degli Alpini. 

Oggi, dopo le inevitabili e comprensibili polemiche, probabilmente consigliato da qualche suo amico più intelligente di lui (ci voleva poco), l'on. Ferrero ha telefonato al Presidente Nazionale Sebastiano Favero, inviando una lettera di scuse agli alpini.

"Durante la trasmissione zona bianca di domenica scorsa, nell’ambito della discussione sui rave, ho sostenuto una similitudine tra questi e i raduni degli alpini. Il mio intento era di relativizzare le accuse e la criminalizzazione dei rave ma invece l’effetto è stato quello di ferire i sentimenti di molti alpini. Me ne dolgo perché non era in alcun modo una mia intenzione e mi scuso per un parallelismo che è indubbiamente risultato maldestro. Confido che questa mia puntualizzazione possa chiarire un malinteso di cui porto per intero la responsabilità. Non aggiungo altre parole che in questi casi possono solo contribuire a generare altri equivoci.
Con immutata stima,
Paolo Ferrero"

Non si preoccupi l'on. Ferrero: gli Alpini sono buoni e le scuse le accetteranno.

Io, che l'ho visto in faccia mentre sproloquiava, no.

E se vuole "relativizzare", la prossima volta usi il cervello prima di aprire la bocca.

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Venerdì, 04 Novembre 2022 17:26

LA VENT PRESENTA IN EICMA LA CROSSOVER X-RUDE

Dopo tanti anni di esperienza nella produzione di moto per i più giovani, nei segmenti Enduro e Motard, l’azienda valsassinese ha deciso di lanciare un nuovo concept che verrà presentato in anteprima assoluta ad EICMA: arriva X-RUDE, la piccola crossover made in Valsassina.

Da dove nasce l’idea? Da uno studio che il Marketing, di concerto con il Laboratorio del Design VENT, ha affrontato per proporre ad un pubblico diversificato, in un mercato decisamente in fermento, un prodotto 125 che potesse soddisfare i desideri dei giovani 16enni, primo target di riferimento delle moto di questa cilindrata, e dei meno giovani sempre più propensi ad approcciare il mondo delle due ruote per la prima volta in età più adulta. La tendenza del mercato odierno è, come tutti sappiamo, decisamente orientata al segmento delle crossover, ovvero moto che “uniscono” un tipo di utilizzo più ampio che conduce sia sull’asfalto cittadino così come nella percorrenza di sterrati più o meno impegnativi.

VENT, fresca dal lancio dei modelli 125 4 tempi, che per struttura e prestazioni sono moto adatte anche ad un pubblico più adulto, ha pensato di lavorare su un concetto di moto che si staccasse visivamente dalla tradizione e uscisse dagli schemi tradizionali del marchio.  Il risultato è un veicolo molto accattivante dal punto di vista estetico e con un equipaggiamento che richiama inequivocabilmente ai trend odierni. X-RUDE vuole davvero conquistare un pubblico ampio e diversificato: dai giovani che utilizzano la moto per la scuola o per il tempo libero, fino a un target più o meno esperto, che può divertirsi in sella ad una moto prestazionale, affidabile e con uno stile inconfondibile. E che in questo caso si può guidare con la sola Patente B.

Il nome X-RUDE vuole sottolineare il carattere mascolino di questo modello ideato da VENT: è maleducata nel nome (dall’inglese “rude”) e nello stile.  Strizza l’occhio a più segmenti, dalle Cafè Racer alle Scrambler. Ha uno stile elegante, con grafiche e dettagli tecnici che la connotano decisamente in una dimensione differente rispetto alle moto oggi disponibili nella gamma VENT. Le dimensioni della moto, benché con un motore 125 cc, sono importanti.

X-RUDE è pensata per tutti gli utenti che nella selezione di un mezzo a due ruote scelgono sia la funzionalità che un’estetica accattivante.

Dal concept alla produzione. X-RUDE rappresenta una novità per VENT che allarga decisamente la possibile fascia di utenza. Questo è un modello adatto ad un target maschile, ma anche femminile.

X-RUDE nasce su base del telaio perimetrale VENT 3.0 in acciaio che ha dimensioni importanti per la cilindrata. Il nuovo disegno garantisce maggiore stabilità e grande comfort anche per un utilizzo con passeggero, decisamente frequente su una 125. Nuova la taratura delle sospensioni con forcella RSV16 da 41 mm a steli rovesciati e il monammortizzatore posteriore RSV16 che esprimono un comfort totale sia nell’uso stradale che in fuoristrada. Ancora una volta i potenti freni modulabili Wave da 290 mm all’anteriore e 220 mm al posteriore, offrono frenate potenti e modulabili su tutti i fondi stradali. Maggiore sicurezza in frenata è garantita anche dal sistema CBS (Combined Braking System).

Il cuore pulsante di X-RUDE è il nuovo motore Motore Minarelli 125 4T Euro5 a fasatura variabile di ultima generazione che arricchisce la stessa di carattere. Il sistema ad iniezione elettronica, il Variable Valve Actuation e la frizione antisaltellamento, garantiscono alla moto un’accelerazione invidiabile. La nuova testa conferisce una combustione ottimale che si traduce in maggiore potenza, meno consumi e meno emissioni con conseguenti costi di esercizio più bassi (50 km/l).

Lo stile “sfrontato” di X-RUDE è evidenziato dal faro tondo vintage, dai parafanghi corti all’anteriore e al posteriore, dalla sella trapuntata in suede marrone, che ne sottolinea il carattere trendy, e dalle plastiche bianche con grafiche Natural Style molto diverse dai colori corporate VENT.

X-RUDE sarà disponibile sul mercato nella primavera 2023 ad un prezzo indicativo di 5.000 euro.

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