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Martedì, 23 Novembre 2021 14:02

EICMA 2021, OGGI RIAPRE IL FUTURO

Inaugurata stamane l’Edizione numero 78 dell’Esposizione internazionale delle due ruote: a Fiera Milano Rho oltre 820 i marchi presenti, espositori da 36 differenti nazioni

La prima giornata riservata alla stampa, domani ingresso per operatori e giornalisti e da giovedì fino a domenica spazio al grande pubblico
“Bentornata EICMA, oggi riapre il futuro”. Così il presidente di EICMA S.p.A., Pietro Meda, nell’intervento inaugurale della 78^ Edizione dell’Esposizione internazionale delle due ruote, che ha aperto stamane a Fiera Milano Rho.

Dopo lo stop del 2020, torna l’evento fieristico più importante al mondo per l’industria delle due ruote e per gli appassionati. All’interno dei cinque padiglioni occupati quest’anno oltre 820 i brand che porteranno in scena fino domenica 28 novembre novità, anteprime e il futuro della mobilità su due ruote.

Durante la cerimonia di apertura, che ha visto la partecipazione del Sindaco di Milano Giuseppe Sala, del presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, del Ministro allo Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti del presidente di Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) Paolo Magri e dell’amministratore delegato di Fiera Milano Luca Palermo, Meda ha salutato il ritorno di EICMA come “un tributo alla passione e alla determinazione del settore”.

“Se c’è una caratteristica che contraddistingue la nostra industria – ha sottolineato ancora Meda – è proprio quella della fedeltà alla propria gente. La necessità di conservare questa relazione con il pubblico e l’assenza di EICMA nel 2020 hanno favorito il diffondersi di iniziative digitali, che da una parte hanno senz’altro tenuto vivo l’interesse attorno alle novità del nostro settore, ma dall’altra hanno conclamato la necessità del contatto fisico ed emozionale con i prodotti: oggi torniamo in presenza e facciamo ancora di Milano la capitale mondiale delle due ruote”. E a conferma dell’attrattività internazionale della storica kermesse milanese, il 47% degli espositori presenti in questa edizione proviene dall’estero in rappresentanza di 35 nazioni. Molto significativa quindi anche la presenza delle aziende del made in Italy che, come sottolineato dal presidente di ANCMA Paolo Magri, “confermano su questo palcoscenico il proprio primato in Europa per produzione, vendite, know-how e bellezza”.

“Per l’intero settore e per il comparto nazionale, che in Italia genera un valore complessivo di oltre 7 miliardi di euro e offre occupazione a più di 100mila addetti, EICMA - ha rimarcato Magri – rappresenta innanzitutto un’occasione di comunicazione unica, perché permette di avvalersi di questo appuntamento anche come un palcoscenico istituzionale da dove lanciare messaggi, diffondere conoscenza e consapevolezza, rappresentare le esigenze degli utenti della strada e aprire proficui canali di dialogo con decisori politici e stakeholder”.

I primi due giorni dell’Esposizione sono riservati a stampa e operatori, oggi l’esclusivo press day , mentre la giornata di mercoledì 24 vede la compresenza di giornalisti e operatori di settore. Da giovedì 25 a domenica 28 l’apertura al grande pubblico degli appassionati. E lo spettacolo di EICMA non si esaurisce all’interno dei padiglioni, ma continua anche negli spazi esterni di Fiera, che ospitano aree di test ride moto, spettacoli, gare ed esibizioni. Opportunità speciali anche per amanti delle eBike, che possono testare gli ultimi prodotti dall’universo delle bici a pedalata assistita all’interno di un tracciato tecnico realizzato al padiglione 24. Spazio, infine, anche alle start up e al futuro della mobilità su due ruote nell’area speciale a esse dedicata, che quest’anno accoglie 15 realtà innovative internazionali pronte a proporre idee, soluzioni e prototipi.

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Lunedì, 22 Novembre 2021 14:17

22 NOVEMBRE FESTA DEI CARABINIERI

Oggi 22 novembre, alle ore 10.30, presso il Santuario “Nostra Signora della Vittoria”, di Lecco, l’Arma dei Carabinieri ha celebrato, in “forma interna”, la  sua  patrona, la “Virgo  Fidelis”.  
L’11 novembre 1949, Sua Santità Pio XII, in Castel Gandolfo, su proposta dell’allora Ordinario Militare S.E. Mons. Carlo Alberto Ferrero, promulgò la Bolla Pontificia con cui concesse all’Arma dei Carabinieri, come Santa Protettrice, la Beatissima Vergine Maria, con il titolo di “Virgo Fidelis”, fissandone la celebrazione il 21 novembre.
In questa data ricorre, altresì, il 80° anniversario della “Battaglia di Culqualber”, a seguito della quale alla Bandiera dell’Arma fu conferita la seconda Medaglia d’Oro al Valore Militare.

Oggi si celebra anche la “Giornata dell’Orfano”: gli orfani sono assistiti e confortati con amorevole cura dall’Arma attraverso l’O.N.A.O.M.A.C. (Opera Nazionale Assistenza Orfani Militari Arma dei Carabinieri), che li sostiene negli studi sino al conseguimento del diploma  di laurea. A loro, primi destinatari del dolore per le gravi perdite di affetto, rivolgiamo l’ultimo ma  più sentito pensiero.
Alla cerimonia, celebrata da Mons. Davide MILANI, ha partecipato una rappresentanza dei Carabinieri del Comando Provinciale di Lecco e degli appartenenti dell’Associazione Nazionale Carabinieri.

 

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Lunedì, 22 Novembre 2021 12:20

GIOVANI IMPRENDITORI: CORAGGIO, OTTIMISMO E FIDUCIA NEL FUTURO

La crisi legata all’emergenza Covid, con tutte le pesanti conseguenze che ha comportato per il terziario di mercato, non ha certo scoraggiato i giovani imprenditori. La conferma arriva direttamente dal presidente del Gruppo Giovani di Confcommercio Lecco, Mattia Maddaluno, in carica dall’aprile 2018. Una analisi che prende spunto da un lato da quanto emerso dall’Osservatorio Nuove Generazioni prodotto a livello nazionale da Confcommercio Giovani e OneDay Group (con il sostegno di Facebook Italia) e dall’altro dall’Executive Program, un progetto formativo a livello nazionale proposto sempre dal sistema confederale.

“Mi piace partire da un dato emerso dall’indagine dell’Osservatorio – esordisce Maddaluno, che siede anche nella Giunta di Confcommercio Lecco - Il 50% degli aspiranti imprenditori, giovani, uomini e donne, sceglierebbero il terziario come terreno di lancio per la loro impresa, e, nonostante la pandemia, un buon 10% si butterebbe sul turismo. E anche se la maggior parte pensa che la situazione economica dopo la pandemia sia peggiorata, il 64% di chi già ha un’impresa fonderebbe una nuova azienda oggi. Questi numeri, a mio avviso, dicono tutto della propensione per il “fare impresa” che ancora oggi c’è, pure nel nostro territorio. Anch’io aprirei domani un’altra azienda, nonostante il peso della burocrazia e delle tasse. Come ha evidenziato il nostro presidente nazionale Andrea Colzani nell'ultima convention di Firenze a inizio novembre, vale ancora la pena diventare giovani imprenditori: chi fa impresa è più concreto, meno spaventato dagli ostacoli che lo aspettano e ha più fiducia nel futuro”. E aggiunge: “Dopo due anni complicati in pochi si sono arresi. Anzi vedo, nei giovani imprenditori che incontro, tanta voglia e tanta determinazione. Questo mi pare anche frutto della consapevolezza di quanto abbiamo vissuto in questi mesi: tanti si sono fermati a riflettere sul loro lavoro e in molti casi hanno deciso di portare avanti cambiamenti. Magari lasciando un posto da dipendente e dando vita a una impresa. Oppure rivisitando e ripensando “vecchie attività” per renderle più appetibili e più in linea con le richieste dei consumatori e dei clienti. C’è voglia di sperimentare, ma soprattutto ci sono coraggio, ottimismo e fiducia nel futuro. Non siamo degli illusi: le difficoltà ci sono, ma non ci arrendiamo. Certo: le aziende devono fare utili e non beneficienza, ma credo che sia possibile impostare un modo diverso di fare impresa. Nella speranza che tutti capiscano che solo mettendo gli imprenditori nelle condizioni di creare e sviluppare le proprie attività si crea ricchezza per il territorio, con benefici per tutta la comunità”.

Anche le imprese guidate da giovani vivono la complessità del andare ad assumere nuovi addetti: “C’è difficoltà nel trovare personale anche per la presenza di alcuni strumenti che disincentivano la ricerca di un lavoro, in primis il Reddito di cittadinanza. Detto questo però la differenza deriva anche da quello che noi imprenditori andiamo ad offrire. Perchè se a un collaboratore proponi solo il “minimo base”, oggi è più complicato che questa persona accetti il posto, per tutta una serie di ragioni. A chi merita devi offrire di più! E non è tanto una questione relativa alla parte economica, ma anche di flessibilità, di welfare, di attenzione.... Il lavoratore è una risorsa per fare diventare ancora più competitiva un’azienda, non solo un costo da valutare. Ecco perché sostengo che l’imprenditore debba avere cura non solo del prodotto e della sede dove opera, ma anche del proprio collaboratore che va coinvolto e motivato. Dove ci sono attaccamento e partecipazione anche i risultati aziendali migliorano”.

Poi Maddaluno si sofferma sull’Executive Program (quattro moduli formativi vissuti tra settembre e ottobre, con una due giorni conclusiva tenutasi a Roma): “L’obiettivo era quello di conoscere meglio le attività della Confederazione e il ruolo dei Gruppo Giovani, oltre a quello di crescere come leader. E’ stato un percorso molto importante e di grande interesse per inquadrare il sistema associativo e capire alcune dinamiche. Una proposta stimolante che ha messo ancora una volta in luce il valore di Confcommercio e le sue enormi potenzialità per noi imprenditori”.

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Lunedì, 22 Novembre 2021 09:22

SVOLTOSI SABATO POMERIGGIO A INTROBIO IL CONGRESSO DELL'ANPI

Svoltosi Sabato pomeriggio 20 Novembre, presso Villa Migliavacca di Introbio, il Congresso del circolo valsassinese dell'Associazione Partigiana ANPI. Il coordinatore Giuseppe Amanti, autore di un'ampia pubblicazione recentemente pubblicata sui deportati militari di guerra valsassinesi in Germania, ha lasciato il ruolo di Coordinatore al giovane che appunto l'ha aiutato in questa pubblicazione, cioè Angelo Pavoni.

Abbastanza ampia la partecipazione anche da parte di giovani interessati ad approfondire le vicende della Resistenza, che proprio in Valsassina hanno avuto un ruolo abbastanza importante, data la presenza di Brigate partigiane come la Brigata Rosselli in Val Biandino

(foto di Elio Spotti)

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Lunedì, 22 Novembre 2021 07:09

COVID, LA QUARTA ONDATA E' GIA' QUI

Eccola di nuovo. Ma non si tratta del motivetto strimpellato dai Rokes che nel 1967 fece fremere per alcuni mesi i teen agers nostrani. Stiamo parlando della ripresa in grande stile dei contagi da Coronavirus; della quarta ondata, dunque, sulla cui attiva presenza ormai sono rimasti in pochi a nutrire dubbi. No vax e no pass soprattutto, i quali continuano imperterriti ad affollare sciaguratamente da molti mesi ogni sabato pomeriggio le piazze delle città italiane e non solo quelle, come dimostrano i disordini di Bruxelles. I dati non mentono e non sono interpretabili a piacere. In Lombardia siamo passati dai 506 casi di positività rilevati il 15 novembre ai 1930 di sabato scorso con 118.279 tamponi. Ieri, 21 novembre, a fronte di 106.559 prelievi si sono registrati 1431 casi di positività al coronavirus. Diminuzione legata anche al minor numero di tamponi effettuati.

Come si vede, rispetto ai dati del 15 scorso, l’aumento registrato sabato è del 400% mentre i ricoveri nei reparti Covid ordinari passano da 623 a 656. E le previsioni non lasciano ben sperare anche perché alcuni milioni di italiani (i lombardi sotto questo aspetto si comportano meglio) si rifiutano non solo di indossare ogni tipo di mascherina ma anche di fasi vaccinare contribuendo così a disseminare su scala sempre più ampia il coronavirus. A Lecco, sabato 20, sono stati registrati 43 nuovi positivi, contro i 35 di venerdì. Nel Lecchese i ricoveri in terapia intensiva sono passati da 57 a 58. Per ora nulla di drammatico e il rischio per la nostra regione di diventare gialla è comunque piuttosto ridotto anche se sarà necessario attendere ancora qualche giorno per disporre di dati che consentano previsioni attendibili. La tabella che segue, prodotta dalla Fondazione Gimbe, definisce con chiarezza i parametri di “colorazione” in base alla percentuale di posti occupati nei reparti Covid e nelle terapie intensive.

 



I reparti Covid dei nostri nosocomi iniziano però già a risentire dei “nuovi arrivi” e si preparano ad affrontare il peggio visto che gli attuali ricoveri riguardano contagi verificatisi 15/20 giorni fa, il tempo necessario all’incubazione del coronavirus e alla manifestazione di sintomi significativi. Intanto al Palataurus incominciano ad arrivare i primi “over 40” che dal 18 novembre possono prenotarsi per la terza dose di vaccino. Si tratta di un bacino di oltre 1.600.000 cittadini che potranno così sottoporsi alla profilassi anti Covid-19.

La buona notizia è che in Lombardia è in costante aumento la popolazione che si prenota per la terza inoculazione, vale a dire circa il 50% di chi aveva ricevuto la prima dose. In cifre assolute si tratta di oltre 500mila persone che hanno deciso di mettersi al riparo dalle conseguenze più gravi del contagio. Si tratta di un vero e proprio boom dal momento che giovedì scorso le prenotazioni erano “appena” 170mila. In occasione della somministrazione della terza “rata” di vaccino anti Covid_19 sarà possibile anche ricevere una dose del tradizionale vaccino antiinfluenzale. La parola d’ordine imprescindibile è ad ogni modo sempre la stessa e sempre più urgente: vaccinare tutti quando possibile, il più presto possibile.

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Lunedì, 22 Novembre 2021 06:53

A QUALI CONDIZIONI VERRA' ACQUISTATA LA NUOVA SEDE DEL COMUNE DI LECCO ?

“Avviso Indagine di mercato - Ricerca immobile da acquistare - Questa Amministrazione intende ricercare con il presente Avviso approvato con Determina n. 1697 del 17.11.2021 (allegata qui in fondo all'articolo) in attuazione della Delibera di Giunta Comunale n. 275 del 12.11.2021, un immobile da acquistare e da destinare a uffici comunali archivi, e relativi servizi del Comune di Lecco, avente il seguente REQUISITO ESSENZIALE: superficie lorda complessiva compresa tra 10.000 e 12.000 mq. La superficie offerta potrà essere in ogni caso inferiore e/o superiore a quella richiesta, entro i limiti del 20% di quella complessiva sopra determinata. L’immobile deve trovarsi all’interno del Centro abitato del Comune di Lecco.”

Questo è il paragrafo iniziale con il quale la Giunta guidata dal Sindaco Mauro Gattinoni ha pubblicato l’avviso per la ricerca dell’immobile che diventerà la nuova sede del Comune.
Nei successivi punti dalla “D” all’”H”, che specificano meglio il dettaglio dei vari requisiti necessari, che parrebbero vincolanti e imprescindibili, nel paragrafo finale di ognuno di essi viene, tuttavia, riportata la seguente dicitura : “In mancanza è ammesso che la Proprietà si impegni a …”.

Conseguentemente le conclusioni che se ne potrebbero trarre è che l’immobile cercato potrebbe anche essere una palafitta (in senso ironico), a patto che poi il proprietario che lo “presenta” lo sistemi con tutti crismi ed i vincoli richiesti. Tra l’altro i punti citati riguardano elementi importanti relativamente alle caratteristiche dell’immobile, ovvero impianti elettrici, sicurezza sul lavoro, barriere architettoniche, prevenzione incendi, risparmio energetico. In pratica è ammessa deroga a tutte le normative necessarie per rendere l’edificio fruibile a patto che la proprietà lo ristrutturi.

A questo punto sorgono alcuni dubbi e domande. Il prezzo di acquisto come verrà determinato se chi vende consegna un immobile privo di tutte queste caratteristiche con l’obbligo di sistemarle? Eppoi perché tutte queste deroghe per comprare un immobile che deve essere profondamente ristrutturato per adeguarlo alle normative moderne, sottoponendosi alle tempistiche della proprietà che dovrà metterlo a norma ?
Il costo viene determinato ex ante la sistemazione, e quindi presumibilmente più basso, o tenendo in considerazione le necessarie ed obbligatorie migliorie che la proprietà deve adottare e forse aumentato dei necessari lavori?

Qualora il bene venisse acquistato e la proprietà non eseguisse i lavori con quali strumenti si potrà obbligare la stessa a portare a termine detti lavori? Vi sarà una cauzione a tutela del Comune per mancata esecuzione dei lavori?
Il termine di presentazione del 20 dicembre sembra poi oltremodo ristretto per fare una proposta adeguata alle richieste?
Insomma tutta una serie di dubbi e domande legittime che un normale cittadino che si appresta a comprare un immobile si porrebbe fin da subito, prima ancora di individuare l’edificio.

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Lunedì, 22 Novembre 2021 06:44

ENNESIMA SCONFITTA DEL LECCO A TRENTO

in Sport

Trento-Calcio - Lecco 3-0
Trento (3-5-2): Chiesa; Seno, Trainotti, Carini; Belcastro (dal 35′ s.t. Ruffo Luci), Simonti, Osuji, Nunes, Caporali; Pasquato (dal 49′ s.t. Oddi), Barbuti (dal 35′ p.t. Chinellato). (Cazzaro, Marchegiani, Ferrara, Scorza, Raggio, Vianni, Pattarello). All. Parlato.
Lecco (3-4-3): Pissardo; Celjak, Battistini, Enrici; Masini, Galli (dal 19′ s.t. Lora), Kraja, Zambataro; Iocolano, Ganz (dal 19′ s.t. Tordini), Morosini (dal 26′ s.t. Petrovic) (Ndiaye, Ciancio, Lakti, Merli Sala, Reda, Bia, Sperandeo, Buso). All. Zironelli.
Marcatori: Trainotti (T) al 15′ p.t., Carini (T) al 15′ s.t., Ruffo Luci (T) al 48′ s.t.
Arbitro: Grasso di Ariano Irpino.
Note: spettatori 600 circa dei quali un centinaio da Lecco. Ammoniti: Battistini, Chinellato, Enrici, Seno, Ndiaye (in panchina). Angoli 1-2.

Trento: ennesima sconfitta quella maturata dal Lecco in quel di Trento e come se non bastasse accompagnata da una pessima prestazione globale di tutta la squadra. Pochi minuti per capire che non sarebbe stata una giornata positiva per i ragazzi di Mister Zironelli, che per tutti i 90’ hanno girovagato per il campo senza costrutto, cattiveria agonistica ed una parvenza di gioco.
Non ci sono state nemmeno le giocate individuali dei giocatori di maggior talento che potessero accendere dei lampi in una partita scialba e scellerata giocata dai blucelesti. Ora la classifica, se non drammatica, comincia a farsi preoccupante e le attenuanti non ci sono più,ne per la squadra, ne l’allenatore e nemmeno per tutto lo staff dirigenziale.
Al 12′ è Pasquato su punizione a tirare alto. Al 14’ ancora punizione di Pasquato, Pissardo non trattiene e respinge sui piedi di Trainotti che libero batte l’estremo difensore bluceleste. Ancora Trento al 17’ con contropiede di Pasquato la difesa ribatte. Due minuti dopo finalmente il Lecco si fa vivo presso la porta avversaria con Morosini che, tutto libero, ha il tempo di aggiustarsi la palla, calciare a rete, ne esce un tiro sbilenco fuori.
I padroni di casa sono bravi a giocare di contropiede cogliendo di sorpresa tutto il Lecco ed al 21’ il solito Pasquato fa quaranta metri palla al piede e appoggia a sinistra per Barbuti che tira di potenza su Pissardo. I padroni di casa insistono, il Lecco è in totale confusione con che calcia a rete, palla lontano dai pali.

Il Lecco non si vede quasi mai presso la porta avversaria e lo fa con Zambataro che apre bene sulla destra dove trova Ganz che crossa al volo ma in mezzo non c’è nessuno. Il Lecco ci prova su punizione dopo la mezz’ora, prima con Morosini che sceglie la soluzione bassa di potenza, sulla barriera, e poi con Iocolano che calcia a giro sul secondo palo dove Chiesa è pronto a bloccarla.
Ripresa con il Lecco in grande difficoltà, Pasquato fa partire una botta centrale, Pissardo respinge palla a Chinellato che manda alto. Al 60’ il Trento raddoppia. Calcio d’angolo e Carini anticipa di testa un distratto Galli e fa due a zero.

Zironelli prova con gli innesti di Tordini e Petrovic, ma il Lecco non decolla. Al 70’ Tordini cerca la girata su cross di Masini, ma ne esce un tiro fiacco. Al 78’, cerca il massimo sforzo, con un tiro cross di Zambataro che spaventa la difesa trentina. Ma non basta per ridurre lo svantaggio, anzi Il Trento trova la terza rete in pieno recupero: Ruffo Luci, entrato dalla panchina, sfrutta l’ennesimo errore della retroguardia bluceleste e fulmina Pissardo.
Ora si attendono notizie dalla proprietà che dovrò fare sicuramente qualcosa per uscire da questo tunnel fatto di negatività dei giocatori, ormai scoraggiati, e di mancanza di risultati.

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Domenica, 21 Novembre 2021 19:31

Conclusa la 30* edizione della Mostra Capra Orobica a Casargo

Soddisfazione per il ritorno, dopo un anno di pausa dovuta al Covid, della grande Mostra della Capra Orobica a Casargo: "Abbiamo cominciato in sordina nel 1990 - ha ricordato il Sindaco di Pagnona Martino Colombo - e non pensavamo che questa manifestazione avrebbe avuto il successo e l'attenzione che oggi ha, anche se subito la Regione Lombardia ci ha sponsorizzato e una grande mano ce l'ha data l'indimenticato professor Gallarati Scotti (professore alla Facoltà universitaria di Agraria di Milano) che finchè è vissuto si è veramente prodigato per questa mostra. Colpito anche dalla singolarità di questa specie caprina, la "Regina delle Montagne", che fino a 30 anni fa sembrava quasi in estinzione, e oggi invece è in grande ripresa".

Nel grande tendone che ospita gli animali, legati ai ganci forse con una corda un po' troppo corta per degli ambientalisti che avessero frequentato la Mostra , "Ma è perchè se avessero delle corde più lunghe rischierebbero di intorcigliarsi in esse e di soffocarsi, come è più volte successo, oppure addirittura di scagliarsi le une contro le altre facendosi male. Le capre sono animali a volte molto aggressivi" ci spiega il vicesindaco di Introbio Fabio Brini, pure lui allevatore nel tempo libero e presente alla Mostra.

Uno dei tanti "allevatori per hobby", sul cui concetto è tornato il Sindaco di Casargo Antonio Pasquini: "E' vero, molti hanno cominciato ad allevare animali come secondo lavoro, ma per molti giovani, a volte i nostri figli, questo è diventato il primo lavoro, e forse sarebbe l'ora che godessero di maggiore considerazione".
I giovani si stanno dunque avvicinando ai lavori di montagna, dell'allevamento, che richiedono grandi sacrifici ma anche tanta passione.

Nel contorno la grande festa delle bancarelle, delle vendite di formaggi speciali, della caldarroste e, visto che siamo vicini alle elezioni provinciali, ci stavano le passerelle dei politici di entrambi gli schieramenti venuti a farsi un giro in Valsassina.

Per quanto riguarda i risultati e le premiazioni (vanghe, pale, sacchi di patate, una bella camicia di lana a scacchi rossa, e ai più meritevoli un bel cappello di lana da allevatore) rimandiamo alle fotografie: se il primo posto è andato a un allevatore della Valtellina, però anche quelli valsassinesi non hanno assolutamente sfigurato.
Re della manifestazione è stato nominato, tra le dovute acclamazioni, Davide Gobbi di Margno, pluripremiato Bruno Mazzina di Colico, ben classificato nelle varie categorie Lorenzo Colombo di Pagnona.

Arrivederci dunque all'anno prossimo.

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