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Valbiandino.net : notizie dalla Valsassina e non solo...

Mercoledì, 30 Giugno 2021 07:08

NUOVO SITO "ESPLORAPREMANA"

PROMOZIONE TERRITORIALE
I primi risultati di un progetto nato tre anni fa:
un gruppo di persone, di amici, con il quale l'amministrazione ha dato il via a questo lavoro di promozione territoriale.
Un viaggio appena iniziato, con tanto lavoro da fare ed obbiettivi a breve e lungo termine da raggiungere.
Cosa muove tutto ciò? La passione comune per Premana e la sua pura autenticità.

"Spesso viaggiamo in posti lontani, alla ricerca di una bellezza che ci stupisca e ci emozioni. E passiamo accanto ai nostri luoghi senza meravigliarci; perché sono lì: scontati, familiari, rassicuranti.
Ma noi abbiamo voluto alzare lo sguardo ed abbiamo dovuto ammetterlo: ciò che vediamo è un’abitudine davvero straordinaria! E allora, perché no ?

Seguite le pagine social, condividete a più non posso ed esplorate il sito internet!
WWW.ESPLORAPREMANA.IT

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Mercoledì, 30 Giugno 2021 07:03

TRUFFE ANCHE SUL GREEN PASS

Attenti al falso messaggio Whatsapp sul Green Pass. Numerosi utenti stanno segnalando la ricezione del seguente messaggio: “In questo link puoi scaricare il certificato verde Green Pass COVID-19 che ti permette liberamente di muoverti in tutta Italia senza mascherina".
Cliccando sul link, l’ignaro utente viene indirizzato su una finta pagina istituzionale con numerosi loghi simili agli originali. Proseguendo nella navigazione sul sito, all’utente viene richiesto di inserire i propri dati personali o bancari per utilizzarli per fini illegali.

La Polizia Postale raccomanda di fare molta attenzione ai link indicati nei messaggi e di aprirli solo dopo averne accertato la veridicità della fonte e di non inserire mai i propri dati personali, soprattutto quelli bancari. Eventuali messaggi sospetti possono essere segnalati su www.commissariatodips.it

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Mercoledì, 30 Giugno 2021 06:17

L`ANTICA STORIA DELLE TERME DI TARTAVALLE

in Cultura

UN GLORIOSO PASSATO DIMENTICATO: LE TERME DI TARTAVALLE - TACENO, VALSASSINA (LC)

"Presso Bellano, amenissimo villaggio della sponda orientatale, del Lago di Como, è stata recentemente scoperta una nuova fonte minerale acidulo - salino - ferruginosa, meritevole di tutta l'attenzione dei medici per la sua salutifera azione contro gran numero di malattie.

Quest'acqua scaturisce alla distanza di circa ottanta passi dalla sponda sinistra del fiume Piovema, altezza di circa metri 76 al di sopra del Lario e si sale ad essa per la strada provinciale che conduce nella Valsassina varcando sul ponte di San Rocco l'orrido che trae l'ammirazione dei viaggiatori e dopo Bonzeno prendendo un delizioso sentiero campestre fra vigneti e macchie."
Questa breve descrizione, riportata sulla Gazzetta Medica Italiana del 1851, narra come la località di Tartavalle doveva apparire agli occhi di uno dei più autorevoli chimici dell'epoca, padre Ottavio Ferrario, giunto in Valsassina appositamente per esaminare l'acqua di una fonte scoperta da pochi anni ma che "dimostrò ben presto ai valligiani che l'usarono, quanto essa riuscisse efficace nella cura ricostituente generale".

La fama di Tartavalle cominciò così a diffondersi. Comincia un pellegrinaggio consistente di ammalati presso la piana di Tartavalle: si tratta di persone colpite da “flogosi lente e croniche degli organi gastro-epatici, affezioni degli organi orinari, anemie, disturbi di stomaco, e diverse forme in cui i principi infiammatori possono essere risolti”.
Le principali sorgenti sono due: l’Antica Fonte e la Sorgente Grotto. La prima è solfato-bicarbonato-alcalino-terrosa, indicata per la cura delle patologie epatiche, delle vie biliari e contro l’anemia – grazie al ferro in sospensione, che le dona peraltro il caratteristico colore che ancora oggi la contraddistingue. La Sorgente Grotto invece è bicarbonato-alcalino-terrosa, consigliata per la cura di malattie renali e patologie delle vie urinarie.

Il periodo d’oro delle Terme di Tartavalle va collocato proprio a cavallo tra fine Ottocento ed inizio Novecento: l’acqua di Tartavalle è la prima vera fortuna della Valsassina per quanto riguarda il richiamo di turismo, al punto che alla stazione di Bellano viene aggiunta la scritta Tartavalle Terme.
Dalle informazioni del Ministero dell’Interno del 1907 si ricava che i visitatori della fonte sarebbero circa 1500 l’anno, accolti in loco dal piccolo stabilimento creato da “Don Clemente e Don Tranquillo Fondra, esercitato dal signor Giuseppe Villa, che ha 10 tinozze da bagno in cemento e 5 docce. Il prezzo di ogni operazione balneare è di £ 1. Annesso allo stabilimento vi è un albergo capace di alloggiare contemporaneamente 80 persone, con una pensione media giornaliera, di £ 7.”

Prima del 1910 erano già state realizzate le prime strutture ricettive pensate, in primo luogo, per accogliere i pazienti bisognosi di cure e successivamente per ospitare gli eventuali turisti attratti dal caratteristico contesto ambientale o mossi dalla curiosità.
Con la seconda guerra mondiale è chiaro che le cose cambiano: c’è poco da pensare all’acqua termale, ed in più l’albergo e la struttura delle terme vengono requisiti – tra il ’43 ed il ’45 – dai Tedeschi che vi collocano il comando della milizia territoriale germanica per tutta la Valsassina e la confinante Valvarrone, che registrava verso Premana, sul Legnone e su altri monti un’intensa attività partigiana.
Negli anni ’60 assistiamo ad un nuovo rilancio. Sono questi gli anni che vedono Tartavalle ospitare i ritiri del Calcio Lecco e persino della Nazionale azzurra di ciclismo, serate di gala, eventi di moda. Sono gli anni in cui nasce la sagra delle sagre della vicina Pasturo, viene organizzato il primo Gran Premio ciclistico della Valsassina nel 1966.

L’albergo a fianco degli stabilimenti termali può ospitare fino a 120 persone ed offrire ai clienti un ambiente particolarmente salubre, grazie alla pineta di oltre 60.000 alberi che lo circonda. Negli anni ’80, quel che resta del sogno naufraga definitivamente.
L’ultimo capitolo della sfortunata Tartavalle comincia nel 2007 con la costituzione della società TERME DI TARTAVALLE S.r.l. per l’acquisto del vecchio complesso termale e per investire nel progetto di rilancio dell’area: fino al 2017 si susseguono diversi progetti, di cui l’ultimo naufragato nel 2016 – anno della sentenza pubblica del Tribunale di Lecco che dichiara il fallimento della Antica Fonte di Tartavalle S.R.L.

Rimaniamo in attesa di capire cosa accadrà a questo luogo, intanto l’acqua continua a sgorgare imperterrita, coi suoi riflessi rosso scuro, ed ancora c’è chi, ormai anziano, si ricorda bambino andare a prenderla vicino al fiume, doverla bere su indicazione dei genitori perchè la fa bee. E ne sente ancora il sapore ferrigno in bocca.

INFO: termeditartavalle.it & urbexcameraobscura.wordpress.com


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Martedì, 29 Giugno 2021 17:48

AL VIA IL 4 LUGLIO IL PROGRAMMA DELLE ESCURSIONI ESTIVE E ARRAMPICATE ORGANIZZATE DALLE GUIDE ALPINE. ANCHE LA GRIGNA PROTAGONISTA

Con un ventaglio di otto percorsi di diversa difficoltà, che si snodano tra alcuni degli scorci più belli delle cime e delle vallate lombarde, prende il via domenica 4 luglio il programma 2021 delle escursioni estive e delle arrampicate in falesia organizzate dalle Guide alpine e dagli Accompagnatori di media montagna regionali.

“Per tanti giovani e adulti, soprattutto di città, quest’iniziativa – sottolinea Antonio Rossi, sottosegretario alla presidenza della Regione Lombardia con delega a Sport, Olimpiadi 2026 e Grandi eventi – rappresenta la prima vera occasione per immergersi pienamente nella natura dopo le restrizioni degli scorsi mesi legate al Covid“.

Genitori e figli insieme alla riconquista della libertà

“Una riconquista di libertà – prosegue Rossi – resa possibile anche grazie al successo della campagna vaccinale approntata dalla Giunta regionale. Ai tanti genitori, interessati a vivere quest’esperienza di sport e avventura nella natura con i propri figli, consiglio di provare oltre alle escursioni nei parchi anche le arrampicate in falesia. Permettono, infatti, di imparare a conoscere e apprezzare la fauna e la flora delle nostre splendide montagne da un punto di vista privilegiato. Sono tracciati che offrono vedute eccezionali, di varia difficoltà, adatti quindi anche ai neofiti. Alcuni sono già stati totalmente riqualificati con attrezzature nuove e cartellonistica che comprende indicazioni culturali, grazie ai fondi erogati dalla Giunta Lombarda, e possono essere vissuti in maniera davvero completa”.

La Giornata regionale per le montagne della Lombardia

L’edizione 2021 dell’iniziativa si articola da luglio a ottobre. Sono previste 24 escursioni in montagna nei parchi regionali e nazionali e 18 giornate di arrampicata in falesia. “Tutte sono completamente gratuite e offrono esperienze da affrontare in allegria e in sicurezza – sottolinea Rossi – grazie alla presenza delle guide alpine e degli accompagnatori di media montagna”. Il via è fissato, appunto, per domenica 4 luglio, in concomitanza con la Giornata regionale per le montagne della Lombardia. “Il programma – aggiunge il pluricampione olimpico – comprende proposte adatte a tutti, dalle famiglie con bambini dai 10 anni in su agli escursionisti esperti. I percorsi sono davvero affascinanti. Difficile, quindi, resistere dal farsi invogliare a preparare lo zainetto per partire per una giornata di sport e natura sulle cime lombarde”.

Dallo Stelvio alla Grigna, un weekend per tutti

“La nostra regione – conclude il sottosegretario Rossi – offre innumerevoli opportunità di fascino per vivere la montagna a 360 gradi e a leggere gli appuntamenti previsti quest’anno dall’iniziativa delle Guide alpine viene voglia di partire ogni weekend”.

I percorsi

A seguire i percorsi delle otto escursioni e delle due arrampicate in falesia previste per il 4 luglio.

  • Stelvio, Val di Rezzalo: Fumero-Pontela-Rifugio la Baita (SO).
  • Adamello: Lago della Vacca, ai piedi del Cornone di Blumone (BS).
  • Alto Garda: Monte Tombea (BS).
  • Campo dei Fiori: dalla Prima Cappella all’osservatorio astronomico (VA).
  • Grigna Settentrionale: Baiedo-Piani di Nava-Rifugio Riva (LC).
  • Monte Barro: il Sentiero Numero 1, il Gran Tour del Monte Barro (LC).
  • Orobie Bergamasche: alla scoperta della Conca dei Campelli e del rifugio Campione (BG).
  • Orobie Valtellinesi: alla Baita Pioda, un balcone privilegiato sui 3000 orobici (SO).
Le arrampicate

Le arrampicate (entrambe in provincia di Sondrio) sono in Valmasino (Sasso di Remenno) e in Valchiavenna (Sasso del Drago). Può parteciparvi anche chi non ha mai arrampicato e gli organizzatori forniranno il materiale tecnico necessario a chi ne fosse sprovvisto.

Iscrizioni

Le iscrizioni alle iniziative della giornata inaugurale della stagione 2021 sono possibili sino a giovedì 1° luglio, tramite il sito del Collegio Regionale Guide alpine Lombardia (www.guidealpine.lombardia.it).

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Martedì, 29 Giugno 2021 17:40

PESCA: ALESSANDRO GNECCHI SUL PODIO A PORLEZZA

in Sport

Bel podio per il giovane pescatore di Introbio Alessandro Gnecchi (gareggia per la Seveso) a Porlezza nel campionato nazionale di pesca di superficie Under 18. Davanti a lui solo Cristian Bianchi della Mallero. Una gran bella soddisfazione per lui che si sta proponendo come uno dei giovani emergenti della specialità.

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Martedì, 29 Giugno 2021 14:15

L’AGLIO CHE PIACE AGLI ORSI

Fiorisce, da noi, già nella prima metà di maggio. È distribuito dapprima in folte colonie di lunghe foglie fitte e lanceolate di un bel verde scuro. Se ne trovano popolazioni estese lungo i bordi della pista ciclabile di Introbio, in zone ombrose e umide. Poi nel giro di due o tre giorni, si verifica una esplosione di minuscoli fiori odorosi, simili a candidi lapilli. È l’aglio orsino (allium ursinum), parente stretto dell’aglio comune e simile a questo soprattutto per l’odore pungente caratteristico che emanano foglie e fiori utilizzabili anche in cucina, proprio come il fratello più famoso.

Ma fate molta attenzione: le foglie sono simili a quelle del mughetto, essenza tossica che può produrre effetti anche gravi se ingerita. Quindi se volete farvi una frittata all’aglio, rivolgetevi all’ortolano e lasciate perdere il fai da te. Dimenticavo: si chiama ursino forse perché gli orsi quando escono dal letargo invernale, se ne cibano volentieri. Ma non ne sono sicuro.

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Martedì, 29 Giugno 2021 11:32

A VILLA MONASTERO LA MOSTRA "ANTONIO VENINI(1858-1941): IL FASCINO DEL LAGO E DELLA NATURA NEI PAESAGGI VARENNESI"

in Cultura

Il calendario delle mostre e delle iniziative culturali promosse dalla Provincia di Lecco a Villa Monastero si arricchisce dal 2 luglio al 31 agosto con una nuova proposta dedicata al pittore milanese Antonio Venini (1858-1941), profondamente legato a Varenna, località in cui visse a lungo e dalla quale derivano le origini della sua famiglia e dei suoi avi, qui presenti fin dal XIV secolo.

autoritratto

Grazie a questo nuovo evento estivo, che commemora gli 80 anni della morte dell’artista, i visitatori potranno ammirare le opere dell’autore, generosamente prestate da collezionisti privati, alcune delle quali proposte per la prima volta al pubblico nella mostra curata dal conservatore della Casa Museo Anna Ranzi.

Paesaggi dedicati alla raffigurazione del Lario e del borgo di Varenna si affiancano a scene e vedute di montagna e di mare, ambientate nei luoghi da lui frequentati durante la sua lunga esistenza, dipinti spesso per diletto, ma sempre raccontati con intensità e passione, che denotano un profondo amore per la natura.

Dopo il primo approccio legato a Francesco Didioni e qualche successivo riferimento al clima culturale scapigliato, che si percepisce ancora in alcuni ritratti di famigliari proposti in occasione della rassegna, verso gli anni Ottanta l’artista si rivolge ai modi del naturalismo lombardo, che, dopo le prove assai apprezzate di Filippo Carcano, Eugenio e Lorenzo Gignous e quelle poco più tarde di Achille Tominetti, attivi sul lago Maggiore nei luoghi che Venini frequentava, insieme a quelle di altri pittori professionisti che lavoravano in territorio lombardo, come Uberto Dell’Orto, Emilio Gola, Mosè Bianchi, Pompeo Mariani e Leonardo Bazzaro, stava rapidamente diffondendosi in tutto l’area dell’Italia settentrionale, pur con esiti diversi.

Venini si dedicò anche al tema della natura morta, scegliendo soprattutto composizioni di frutta o floreali in cui dimostra una stesura caratterizzata da pennellate veloci e frante, cariche di colore smaltato, con superfici talvolta a rilievo che rendono ancor più vibranti e luminose le scene raffigurate, utilizzate spesso anche negli amati paesaggi esposti, che divengono viva e concisa rappresentazione della realtà.

Di lui possiamo apprezzare in questa mostra le raffigurazioni del Lario e del borgo di Varenna, insieme ad alcune vedute delle zone che amava frequentare, il Lago Maggiore, Macugnaga e Cogne, ma anche il mare della Versilia e il Tigullio, come attestano alcuni intensi scorci paesaggisti presenti, che si affiancano ai ritratti dei famigliari, che denotano una capacità di raffigurazione davvero notevole, che coglie i caratteri oltre alle fisionomie dei personaggi effigiati.

Siamo davvero grati ai proprietari che hanno messo a disposizione dei numerosi visitatori, che in questo periodo stanno tornando a frequentare la nostra bella villa, i quadri da loro raccolti e conservati con cura e attenzione; a loro va il nostro sentito ringraziamento per averci offerto questa straordinaria opportunità, che contribuisce ad arricchire il calendario delle iniziative proposte dalla Provincia di Lecco a Villa Monastero” sottolineano il Presidente Claudio Usuelli e la Consigliera provinciale delegata alla Cultura e al Turismo Irene Alfaroli.

La mostra è visitabile nell’orario di apertura di Villa Monastero ed è compresa nel biglietto di accesso.

Per informazioni:

 

 

 
 
 
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