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Venerdì, 13 Agosto 2021 07:02

ANCHE A LECCO AUMENTA L`INFLAZIONE

A proposito di … Prezzi al consumo
luglio 2021


Premessa. Gli indici dei Prezzi al Consumo di Luglio 2021 sono stati elaborati tenendo conto delle limitazioni differenziate a livello regionale, definite dalle normative nazionali e locali per contrastare la pandemia causata dal Covid-19. L’impianto dell’Indagine sui Prezzi al Consumo, basato sull’utilizzo di una pluralità di canali per l’acquisizione dei dati, ha continuato a consentire di ridurre gli effetti negativi del più elevato numero di mancate rilevazioni sulla qualità delle misurazioni della dinamica dei prezzi al consumo. Le modalità con le quali la situazione che si è venuta determinando è stata via via affrontata sono illustrate nella Nota metodologica del Comunicato Stampa diffuso dall’Istat in data 11 agosto 2021

Aumenta l’inflazione a Lecco ma le variazioni dei prezzi sono più contenute rispetto al dato medio lombardo e nazionale

A cura dell’Ufficio Statistica del Comune di Lecco una breve sintesi delle principali variazioni registrate nel mese di luglio 2021 sulle variazioni dei prezzi al consumo a livello locale.

La variazione mensile dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC) al lordo dei tabacchi è pari al +0,3% in aumento rispetto sia alla variazione registrata il mese di giugno (+0,1%) che a quella di luglio 2020 che addirittura registrava una contrazione (-0,1%).
La variazione annuale raggiunge il +1,4% in aumento rispetto allo scorso mese (+1%) e decisamente in accelerazione rispetto a luglio 2020 (-0,6%).
L’indice dei prezzi al consumo sale a 103,9 (base 2005=100). Il valore più alto degli ultimi 5 anni almeno.

 

A livello nazionale la variazione mensile è leggermente superiore a quella locale (+0,4%), ma quella tendenziale è decisamente superiore (+1,9%); l’indice dei prezzi si attesta a 104,7 e il differenziale con il dato locale aumenta al +0,8% (all. tav.1 e tav.1a).

L’analisi a livello lombardo evidenzia le seguenti variazioni (+ 0,4% mensile; + 1,6 % quella annuale) con un indice pari a 104,1, valore che si colloca tra il dato locale e quello nazionale. In ambito provinciale le variazioni mensili e annuali registrate dai Comuni capoluogo lombardi che partecipano alla rilevazione dei prezzi al consumo sono tutte di segno positivo. La variazione congiunturale maggiore è registrata a Bergamo (+0,7%) e quella più contenuta a Lecco. Rispetto a luglio 2020 Bergamo, Pavia e Mantova assumono le variazioni più alte (+2%) e Milano e Brescia quelle più contenute (+1,3%). Pavia è la provincia lombarda il cui indice generale raggiunge quota 105.

L’analisi per tipologia di prodotto evidenzia l’aumento mensile dei prezzi sia per i Beni che per i Servizi (+0,4%; +0,3% rispettivamente). Le variazioni annuali entrambe positive confermano la tendenza dei mesi scorsi: aumento deciso per i beni (+2,6%) e stabilità dei servizi (+0,1%). Tra i beni i prodotti energetici sono la principale causa di aumento, e confermano variazioni consistenti e consolidate (+4,9% mensile e +20,6% annuale) e si spiegano, pertanto, anche le variazioni complessive degli indicatori; in contrazione i beni alimentari (-0,9).

Variazione congiunturale in aumento di 0,1 punti percentuali per la Componente di fondo, cioè l’indice generale al netto degli energetici e alimentari freschi; è nulla la variazione annuale. A livello nazionale le variazioni della componente di fondo si attestano a +0,3% e +0,6% rispettivamente. (all. tav. 2 e tav. 2a)

Analisi delle principali variazioni per divisione di spesa.

La divisione con la maggiore variazione mensile in aumento è Abitazione, acqua, energia (+2,1%) interessata al notevole aumento dei beni energetici regolamentati, seguita dalla divisione dei Trasporti (+1,3%) dove aumentano i carburanti e i trasporti aerei e marittimi.
La divisione Alimentari e bevande analcoliche è in contrazione a causa della forte diminuzione di prezzo dei prodotti freschi.

L’analisi delle variazioni annuali mostrano metà divisioni con andamento inflattivo e metà con contrazione dei prezzi. Il maggiore aumento è stato registrato dalla divisione Abitazione (+9,8%) sempre a causa dei prodotti energetici, la contrazione più alta è stata quella dell’Istruzione (-4,1%) che incorpora diminuzioni di prezzo avvenute nei mesi precedenti e mai recuperate. (all. tav. 3)

Di seguito le variazioni degli indici dei prezzi al consumo degli aggregati di prodotto che hanno avuto le maggiori variazioni in aumento e le maggiori variazioni in diminuzione rispetto al mese di Giugno 2021:

PRODOTTI DECADALI. ORTOFRUTTA IN STAGIONE E ITTICI

Rilevazione territoriale

Maggiori variazioni di segno più

 

Maggiori variazioni di segno meno

Frutti di bosco

 

+15,5 %

 

Fagiolini

 

- 26,7 %

Patate

 

+ 4,5 %

 

Susine

 

-25,1 %

Cavoli cappucci

 

+ 1,6 %

 

Ciliegie

 

-22,6 %

             

PRODOTTI/SERVIZI MENSILI

Rilevazione territoriale e/o centralizzata

Maggiori variazioni di segno più

 

Maggiori variazioni di segno meno

Trasporto Marittimo

 

+ 24,7 %

 

Energia Elettrica Mercato libero

 

-9,4 %

Voli nazionali

 

+17,0 %

 

Energia Elettri

ca merc. Tutelato quota fissa

 

- 8,4 %

Gas di città e gas naturale

 

+ 16,0 %

 

Servizi per la fotografia

 

- 5,6 %

             

CARBURANTI PER AUTOTRAZIONE

Rilevazione centralizzata

Variazioni di segno più

 

Variazioni di segno meno

GPL

 

+3,0 %

       

Benzina

 

+2,4 %

       

Gasolio per mezzi di trasporto

 

+2,4 %

       
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Venerdì, 13 Agosto 2021 06:53

NON VUOI VACCINARTI ? STAI A CASA !

Fa discutere la proposta del Governatore ligure Giovanni Toti di non permettere a chi non si vaccini di salire sui mezzi pubblici, di andare persino al Supermercato, oltre che Teatri Cinema e altri luoghi di affollamento, a cui si acceda solo col Green Pass.
Ottima idea: non vuoi vaccinarti perche` hai paura ? Liberissimo, pero` stai chiuso in casa !
Il lockdown e` tuo personale, non della Comunita` ! Cosi` impari ad essere egoista !

 

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Giovedì, 12 Agosto 2021 11:06

SAGRA A META' PERCORSO

Bilancio che gli organizzatori definiscono positivo per la Sagra 2021 che ieri è giunta a metà percorso.

I dubbi iniziali riguardanti i possibili effetti negativi dell’obbligo del green pass sono stati subito fugati e sono già decine di migliaia i visitatori che hanno affollato gli stand in quella che è possibile definire una Sagra “normale” ben diversa da quella del 2020 e del tutto simile a quella pre-Covid.

Nel pomeriggio di ieri il gran caldo ha rallentato l’afflusso (peraltro notevolissimo in mattinata) ma già nel tardo pomeriggio i parcheggi si sono nuovamente riempiti.

Domani e sabato “trasferta” in Sagra per il Festival Olistico Armonia della Valle che proporrà laboratori per bambini dai 6 ai 10 anni.

Sabato si ricorderà il centenario di fondazione della Moto Guzzi con il giornalista Oscar Malugani che presenterà una modello per ciascun decennio ed i “guzzisti” potranno entrare in fiera con le loto moto.

Sempre sabato, come noto, ci sarà la presenza all’esterno del camper di AREU per un “vax day” senza prenotazione con possibilità di erogazione anche delle seconde dosi.

Bilancio decisamente positivo anche per le visite al Museo La Fornace. Circa 400 i visitatori sino a ieri: un numero veramente alto visto che l’ingresso è contingentato. All’uscita tutti molto soddisfatti sia di quanto hanno potuto vedere sia della professionalità delle guide.

Prosegue la vendita dei biglietti della sottoscrizione a premi gestita dal Centro Orientamento di Barzio in collaborazione con il Decanato della Valsassina. Il ricavato verrà impiegato per un progetto riguardante i giovani della Valle con particolare riferimento alle tematiche ambientali. Primo premio una autovettura Hyundai, secondo premio uno scooter elettrico Horwin/Vent e terzo una e-bike.

L’estrazione dei biglietti vincenti verrà effettuata nella serata conclusiva di lunedì 16 agosto.

Ricordiamo che la Sagra è aperta dalle 10 alle 23, che non è necessaria alcuna prenotazione ed è necessario avere con sé il green pass da mostrare all’ingresso.

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Giovedì, 12 Agosto 2021 07:41

UNA VISITA AL FORTE DI MONTECCHIO (COLICO)

in Cultura

IL FORTE DI MONTECCHIO NORD E GLI ULTIMI GIORNI DELLA II^ GUERRA MONDIALE

Il Forte Montecchio Nord o, per esteso, Forte "Aldo Lusardi" al Montecchio Nord di Colico, è un'opera fortificata non più in uso a scopi militari, musealizzata a partire dal 2009.
I lavori di costruzione del forte iniziarono nel 1913 e terminarono nel 1914. Nel corso della prima guerra mondiale (1915/18) la Fortezza di Montecchio, con grossi muri laterali ma soffitti piuttosto sottili, si dimostrò inadatto a reggere i colpi dei mortai austriaci; perciò in pieno conflitto si decise di ricorrere alle tradizionali ma più efficaci opere di difesa. Il complesso storico del Forte, ben inserito nel Sistema Difensivo della Frontiera Nord, la cosiddetta “Linea Cadorna”, è grandioso: interamente scavato nelle roccia, è caratterizzato da possenti mura in granito bianco, numerosi ambienti e camminamenti sotterranei, tra cui a una polveriera profonda oltre 60 metri. Funzione principale del Forte era quella di controllare le strade dello Spluga, del Maloja e dello Stelvio nel caso che gli Imperi Centrali, violando la neutralità della Svizzera, avessero deciso di invadere il Nord Italia.

Durante la prima guerra mondiale, nonostante l'importante posizione strategica, il forte non fu mai coinvolto in azioni di guerra e la guarnigione del forte (circa 30-40 uomini) composta soprattutto da artiglieri, non fu mai chiamata in azione.
Negli anni '30 la struttura venne sempre affidata a un reparto di artiglieri del 4º Reggimento di artiglieria, e l'unico episodio di rilievo che si ebbe prima dello scoppio della seconda guerra mondiale, fu la cattura di due spie francesi nel 1938, bloccate dalle guardie in prossimità della struttura. Le due presunte spie furono arrestate dai carabinieri che ne verificarono l'identità, constatando come in realtà fossero due semplici turisti che si erano smarriti.

Allo scoppio della II^ guerra mondiale il forte fu ancora utilizzato per l'esercitazione e l'addestramento della guarnigione, ma nonostante il duro esercizio, la tranquillità del settore concesse anche diversi momenti di svago, tanto che nel 1940 molti dei militari del forte furono scritturati come comparse nel film I promessi sposi di Mario Camerini.
All'interno del forte la vita proseguì tranquilla fino al settembre 1943, quando dopo l'armistizio e la resa dell'Italia agli Alleati, un reparto tedesco entrò all'interno della struttura con l'intento iniziale di deportare la guarnigione in Germania. Ciò non avvenne, e gli artiglieri furono riportati al forte per continuare il presidio. Successivamente, con la costituzione della Repubblica Sociale Italiana, il forte si trovò in un territorio al centro dei combattimenti. I bombardamenti Alleati si moltiplicarono, anche se il forte non fu mai oggetto dell'attenzione dei bombardieri che prenderanno di mira molte zone limitrofe come la vicina stazione ferroviaria di Colico, il cui centro venne sfollato.

In questo periodo non vi fu mai un attacco al forte da parte dei partigiani, anzi, fu utilizzato come base operativa per oltre un centinaio di militari italo-tedeschi in funzione antipartigiana. Con la nascita della RSI a Colico venne costituito il "Comitato d'azione antifascista di liberazione nazionale di Colico", che stilò un programma contenente le linee guida del gruppo colichese. Sul finire del 1944, quando l'attività partigiana si era fatta intensa ed estesa su tutto l'Alto Lario, a forte Montecchio fu inviato il tenente della RSI Alberto Orio per controllare la situazione: questi scoprì un complotto di alcuni militari della guarnigione per far cadere il forte nelle mani dei partigiani; sei militari accusati di alto tradimento furono condannati a morte e trasferiti a Como dove, dopo un secondo processo, la sentenza fu confermata per il 25 aprile 1945. Il giorno prestabilito però ci fu l'insurrezione generale e i sei si salvarono.

Durante l'ultimo periodo della guerra si fece largo l'idea di utilizzare il forte come ultimo baluardo della resistenza fascista come parte del Ridotto Alpino Repubblicano in cui gli ultimi reparti della RSI si sarebbero asserragliati per fermare l'avanzata Alleata in Italia, sfruttando anche le posizioni della Frontiera Nord. Il 20 aprile 1945 il forte passò sotto il comando di un maresciallo tedesco, ma gli eventi precipitarono rapidamente; i tedeschi il 26 piazzarono due mitragliatrici in direzione dell'abitato contro un'eventuale insurrezione e avrebbero potuto puntare le artiglierie contro il centro di Colico oltre che contro il territorio circostante. Un tentativo di far arrendere la guarnigione ci fu già il giorno 25 per mano del parroco di Colico, ma senza risultato. Così il 26 fu lanciato un attacco da parte di soldati italiani alle postazioni delle mitragliatrici, che provocò la morte di un soldato tedesco; i pochi soldati italiani prigionieri dei tedeschi all'interno del forte riuscirono a catturare alcuni soldati nemici, e dopo una breve battaglia convinsero il maresciallo della Wehrmacht e il resto della guarnigione ad arrendersi. Una delegazione del Comitato di Liberazione Nazionale quindi si incaricò di occuparsi del forte: i prigionieri tedeschi furono inviati presso il collegio del Sacro Cuore, mentre i soldati italiani che parteciparono alla rivolta lasciarono la struttura in abiti civili facendo sparire ogni traccia della loro permanenza al forte.

Il 27 aprile un'autocolonna italo-tedesca che scortava Mussolini e altri fascisti fu fermata da un'unità partigiana nei pressi di Dongo, dove i tedeschi consegnarono il Duce, Clara Petacci e gli altri gerarchi fascisti presenti, ottenendo così il via libera per allontanarsi dalla zona. Nonostante la colonna tedesca al comando del capitano Hans Fallmeyer si fosse liberata di quell'enorme fardello, fu nuovamente fermata a Colico quando sotto la minaccia dei cannoni del forte Montecchio dovette interrompere la propria marcia. Dopo aver avvistato la colonna, il nuovo comandante del forte Battista Canclini chiese il permesso al CLN di Colico di aprire il fuoco: nonostante le carte di tiro fossero state date alle fiamme prima della resa della guarnigione tedesca, furono sparati cinque colpi.

Anche se nessun colpo andò a segno, questi fecero comunque effetto e il capitano Fellmeyer, pensando di essere sotto tiro, arrestò i mezzi in una zona protetta da alcune abitazioni; a questo punto iniziarono i contatti telefonici tra il comandante tedesco e il comando della 52ª brigata Garibaldi di stanza a Morbegno. Il giorno seguente, verso le 15:00, una telefonata dal comando di Morbegno comunicò al CLN di Colico di preparare una stanza in cui tenere un importante incontro richiedendo la presenza di un interprete tedesco. Alle 16:10 giunse presso l'albergo Isolabella di Colico un'auto con bandiera bianca da dove scese il capitano tedesco; prima di iniziare le trattative, questi volle la presenza del maresciallo tedesco preso prigioniero durante la liberazione del forte. All'arrivo di Fallmeyer iniziarono le trattative: dopo una serrata discussione, fu steso un accordo su quattro punti (tra cui il via libera per i tedeschi verso la Svizzera) e venne firmata la resa con i delegati della 52ª Brigata Garibaldi e del CLN.

Dopo i colpi sparati contro l'autocolonna Mussolini, i cannoni del Montecchio restarono in silenzio fino al 1947, quando tornarono in azione in occasione delle solenni esequie tributate a Leopoldo Scalcini. Avvocato e tenente dell'esercito, durante la resistenza Scalcini comandò una formazione di partigiani tra le montagne di Colico, prima di cadere il 31 dicembre 1944 per opera di una spia che informò i fascisti della posizione sua e di alcuni suoi uomini; questi vennero catturati e fucilati poi seppelliti a Barzio in Valsassina. Nel 1947 i corpi furono riesumati e le spoglie seppellite a Colico, dove gli furono tributati in onore venti colpi di cannone sparati verso la conca di monte Legnone. Quella fu l'ultima occasione in cui i cannoni di forte Montecchio aprirono il fuoco.
per info e visite: http://www.fortemontecchionord.it/

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Giovedì, 12 Agosto 2021 07:20

FALSO MESSAGGIO DA AMAZON

#truffeonline
Ignora e cancella 🗑
Altro esempio di tentativo di #phishing arrivato via mail. Come sempre evitate di cliccare sul link. Anche se a prima vista può sembrare il sito originale, non lo è. Una volta aperto il link vengono chiesti dati personali che poi verranno sottratti.
#essercisempre #accettaunconsiglio

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Giovedì, 12 Agosto 2021 07:10

RACCOLTA FONDI PER AIUTARE IL CENTRO-SUD DEVASTATO DAGLI INCENDI

Centro-sud devastato dagli incendi: da Coldiretti Como Lecco campagna di aiuto

Lanciata una sottoscrizione per sostenere le imprese messe in ginocchio dai roghi,

con alberi carbonizzati, oliveti, pascoli distrutti ed una vera strage di animali

COMO-LECCO – Parte la gara di solidarietà lanciata da Coldiretti Como Lecco per aiutare le imprese agricole colpite dagli incendi che hanno devastato, decine di migliaia di ettari di boschi e macchia mediterranea nelle regioni del centro-sud con alberi carbonizzati, oliveti, pascoli distrutti ed una vera strage di animali.

Per ricostituire i boschi ridotti in cenere dal fuoco – sottolinea la Coldiretti – ci vorranno fino a 15 anni con danni all’ambiente, all’economia, al lavoro e al turismo. Nelle aree bruciate saranno impedite anche tutte le attività umane tradizionali e la scoperta del territorio da parte di decine di migliaia di appassionati.

Per far fronte a questa tragedia, la Coldiretti interprovinciale si è mobilitata, insieme agli imprenditori lombardi, per far arrivare alle aziende colpite un aiuto immediato: in particolare, sono necessarie grosse quantità di fieno per alimentare gli animali sopravvissuti, ma anche paletti e reti per le recinzioni, orzo e avena per gli allevamenti ovicaprini, oltre a sostegni economici utili a far ripartire le aziende messe in ginocchio dai roghi.

“A fronte della situazione drammatica che stanno vivendo i nostri colleghi agricoltori in Sicilia, Sardegna e nelle altre regioni devastate dagli incendi, la nostra Federazione Coldiretti vuol essere loro vicino e far sentire una forte voce di solidarietà da parte di tutti noi” dicono da Coldiretti Como Lecco.

“La situazione è drammatica: sono incalcolabili i danni provocati dai roghi che hanno distrutto decine di migliaia di ettari di boschi e campagne coltivate nelle regioni strette dalla morsa della siccità. Il clima estremamente secco, oltre ad aver decimato i raccolti, ha purtroppo favorito anche l’espandersi degli incendi innescati dall’azione criminale dei piromani, dalla Sicilia alla Sardegna, dalla Puglia all’Abruzzo, dalle Marche alla Toscana, dalla Calabria alla Campania fino alla Basilicata”.

Per questo è importante, “anzi fondamentale far sentire la voce dei nostri territori con un concreto gesto di aiuto. Abbiamo pertanto attivato un conto corrente dove già le imprese agricole hanno iniziato a donare: ovviamente la raccolta è estesa a tutti i cittadini e consumatori che vorranno dare il proprio contributo”.

Le somme verranno raccolte, per tutte le province del Nord Lombardia, attraverso il conto corrente con Iban:

IT52N0623051272000047023652

Intestato a Coldiretti Como Lecco

Causale versamento: Emergenza incendi Sicilia

Coldiretti Como Lecco invita cittadini e imprese a “dare un contributo, anche piccolo, secondo le proprie possibilità: anche una donazione di minima entità è importante: un mare è fatto di tante gocce… non fate mancare la vostra”.

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Mercoledì, 11 Agosto 2021 17:56

MORATTI: UNITA' MOBILI PER VACCINAZIONI NELLE LOCALITA' TURISTICHE AD AGOSTO. IL 14 AGOSTO TAPPA ALLA SAGRA DELLE SAGRE

Le Unità mobili vaccinali saranno impegnate tutto agosto in varie località turistiche per offrire ai cittadini lombardi la possibilità di fare i vaccini in modo rapido, comodo e senza prenotazione.

Il tour delle unità mobili e le prossime tappe

In particolare, sono state individuate alcune località turistiche per andare incontro anche a chi è in vacanza. Dopo Desenzano del Garda che ieri ha visto partecipazione e interesse per l’iniziativa anche tra i più giovani, i camper vaccinali sono oggi a Luino, il 13 agosto saranno a Bormio, il 17 Laveno Mombello, il 19 a Castiglione delle Stiviere.

Garantita presenza anche alle fiere popolari

Attenzione viene anche posta alle fiere, mete per turisti e visitatori, come la Sagra delle Sagre a Pasturo-Barzio, dove il 14 agosto ci si potrà vaccinare nel centro vaccinale temporaneo allestito dalle Unità mobili, e la Sagra di San Rocco a Magenta, lì l’appuntamento con il vaccino è fissato per il 19 agosto.

Somministrazione senza prenotazione per tutte le fasce d’età

La vaccinazione avviene senza prenotazione ed è aperta a tutte le fasce d’età.

Occasioni da cogliere

“È molto importante che chi è rimasto in attesa fino a questo momento – ha commentato la vicepresidente di Regione Lombardia e assessore al Welfare Letizia Moratti – colga le molte occasioni che Regione Lombardia gli sta offrendo per vaccinarsi e proteggere la propria salute e quella dei proprio cari. Non si deve indugiare nella falsa sicurezza di chi non si è ammalato finora e pensa che a lui ormai non accadrà”.

Aiutiamoci a sconfiggere la malattia

“L’attuale variante del virus – ha proseguito – è molto contagiosa e continua circolare. Il vaccino offre al nostro sistema immunitario un’arma per resistere. Aiutiamoci a sconfiggere la malattia, vacciniamoci”.

Prosegue attività presso i centri vaccinali

In tutta la Regione, restano aperti i centri vaccinali dove i cittadini con più di 60 anni e il personale scolastico si possono vaccinare tutti i giorni senza appuntamento.

In un ulteriore sforzo nel finale della fase di vaccinazione massiva, la Regione ha allargato ulteriormente le agende dando la possibilità a chi si prenota di avere l’appuntamento in pochi giorni e anche per l’indomani.

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