SABATO PROSSIMA GRANDE RADUNO BANDISTICO A PRIMALUNA
Cinque bande, Majorettes e Sbandieratori: tutti insieme sabato prossimo a Primaluna per festeggiare i cento anni del Corpo Musicale S. Cecilia di Cortabbio.
Cinque bande, Majorettes e Sbandieratori: tutti insieme sabato prossimo a Primaluna per festeggiare i cento anni del Corpo Musicale S. Cecilia di Cortabbio.
Nel mese di luglio si svolgerà il Corso di Primo Livello per aspiranti volontari di Protezione Civile: iscrizioni entro il prossimo 20 Giugno 2024.
In copertina il volantino.
A dodici anni dalla morte di don Giacomo Tantardini la Libreria Editrice Vaticana dà alle stampe le omelie che il sacerdote ha declamato nella Basilica di San Lorenzo fuori le mura, a Roma. Il volume “È bello lasciarsi andare tra le braccia del Figlio di Dio“, a cura del filosofo Massimo Borghesi, raccoglie le ‘prediche’ pronunciate da don Giacomo nella Basilica romana che conserva le spoglie, tra gli altri, del beato papa Pio IX e dello statista e Alcide De Gasperi, primo capo del Governo dell’Italia Repubblicana.
Don Giacomo Tantardini è stato uno stimato sacerdote italiano nato il 27 marzo 1946 a Barzio, Lecco. Fu battezzato pochi giorni dopo la nascita e cresimato dal beato cardinale Schuster nel 1953. La sua prima vita spirituale fu segnata da questi significativi sacramenti, che lo portarono a proseguire gli studi teologici presso il Seminario di Venegono, affiliato alla Facoltà Teologica di Milano. . Ordinato sacerdote il 27 giugno 1970 dal cardinale Giovanni Colombo, arcivescovo di Milano, il ministero di don Tantardini è stato profondamente segnato dall’incontro con don Luigi Giussani, il fondatore del movimento di Comunione e Liberazione. La sua opera pastorale, in particolare tra gli studenti universitari di Roma, ha mostrato il suo impegno nella guida dei giovani.
L’attività accademica di don Tantardini lo ha portato a conseguire la laurea in Diritto Canonico presso la Pontificia Università Gregoriana. È stato parroco presso Santa Margherita Maria Alacoque a Tor Vergata ed è stato assistente ecclesiastico presso l’Università di Tor Vergata dal 1983 al 1997. La sua carriera di insegnante ha attraversato diverse istituzioni, tra cui la Libera Università San Pio V di Roma e l’Università degli Studi di Roma. Padova. Collaboratore di rilievo della rivista “30Giorni nella Chiesa e nel mondo”, ha lavorato a stretto contatto con Giulio Andreotti, direttore della rivista.
Negli anni ’80, rispondendo ai bisogni spirituali dei giovani convertiti al cristianesimo, don Tantardini compilò un piccolo libro intitolato “Chi prega si salva” (“Chi prega è salvato”), che conteneva semplici preghiere cristiane e indicazioni per la confessione. Questo libro, introdotto dal cardinale Joseph Ratzinger, poi papa Benedetto XVI, è stato tradotto in più lingue e distribuito in centinaia di migliaia di copie in tutto il mondo. L’eredità di don Tantardini va oltre le sue opere scritte; attraverso le sfide della sua vita e gli incontri ecclesiali, ha toccato la vita di migliaia di persone, attirando e mantenendo molti nella fede.
Don Tantardini si è spento il 19 aprile 2012, a Roma, lasciando una ricca eredità spirituale. Le sue opere postume, comprese le conferenze sulla teologia filosofica e sui rischi dello gnosticismo, continuano a influenzare il pensiero teologico. I suoi insegnamenti, che sottolineano l’importanza di un incontro personale con Gesù Cristo, trovano risonanza in molti che cercano una comprensione più profonda della loro fede. Per chi fosse interessato ad approfondire i contributi di don Tantardini, l’archivio delle sue lezioni, omelie e scritti si può trovare sul sito dedicato, mentre eventuali richieste sul suo libro “La testimonianza di Gesù risorto” possono essere rivolte all’associazione Piccola Via.
L’Oratorio Estivo 2024 della Diocesi di Milano si presenta come un’esperienza immersiva e trasformativa per giovani e adolescenti. Con il tema “ViaVai – Mi indicherai il sentiero della vita”, l’evento estivo invita i partecipanti a un viaggio, quasi un pellegrinaggio, che mira a far comprendere l’importanza della presenza e della guida del Signore Gesù nella vita. Questo percorso è pensato per essere un momento di riflessione e crescita personale e spirituale, in cui la tecnica e la formazione si fondono in un’esperienza unica. L’Arcivescovo Mario Delpini esorta gli animatori a diventare testimoni affidabili, pronti a servire e prendersi cura dei più piccoli, trasmettendo loro il valore del cammino cristiano attraverso giochi, attività e momenti di condivisione.
Vari e diversificati i programmi dei vari oratori nelle Comunità e Unità Pastorali.
Up Premana e Pagnona
L’Oratorio estivo 2024 inizierà lunedì 10 giugno e terminerà venerdì 5 luglio.
L’ingresso sarà per tutti dalle ore 14.00 alle 14.30 e I’uscita alle ore 17.30.
L’attività comprenderà anche delle giornate lunghe e gite:
Mercoledì 12 giugno Giornata lunga (dalle 10.00 alle 17.30)
Mercoledì 19 giugno Gita sugli alpeggi con il CAI
Mercoledì 26 giugno Giornata lunga (dalle 10.00 alle 17.30)
Giovedì 4 luglio Gita al parco acquatico
UP Casargo, Margno Crandola e Vegno
L’Oratorio estivo 2024 inizierà lunedì 17 giugno e terminerà venerdì 26 luglio con 6 settimane.
L’ingresso sarà per tutti dalle ore 14.00 e l’uscita alle ore tra le 17.30 e le 18.00.
CP Madonna della neve
Articolato il programma dell’oratorio estivo: dal 17 giugno al 28 giugno 2024 sarà a Introbio Oratorio per Tutti Elementari e Medie dal lunedì al giovedì dalle ore 14.00 alle ore 17.30.
Da lunedì 1 luglio a venerdì 5 luglio 2024 a Introbio Settimana full time per tutti i ragazzi dalle 8:00 alle ore 17:30. Durante la settimana sarà possibile usufruire dei buoni pasto per i pranzi.
Dal 8 al 19 luglio 2024 a Cortenova Oratorio per Tutti Elementari e Medie dal lunedì al giovedì dalle ore 14.00 alle ore 17.30.
CP Maria Regina dei monti
I ragazzi saranno divisi come lo scorso anno nei due oratori: Elementari a Cremeno e medie a Barzio. Questo aiuta lo svolgimento delle attività creando un bellissimo clima nei gruppi. Queste due esperienze dal 10 giugno saranno aperte a tutta la Comunità Pastorale Maria Regina dei monti, dal 19 giugno si aprirà l’esperienza pomeridiana dalle 14.00 alle 17.30 all’oratorio di Pasturo.
Dal 10 Giugno al 19 Luglio Oratorio Cremeno – Ragazzi Dalla 1° Alla 5° Elementare. Attività estive dalle 8,00 alle 17.30.
Dal 10 giugno al 19 luglio Oratorio Barzio – ragazzi dalla 1° alla 3° media. Attività estive dalle 8,00 alle 17.30
Dal 29 Giugno al 13 Luglio ci saranno i due turni del campeggio Medie a Vilminore di Sclave.
Dal 1 al 5 luglio l’oratorio di Barzio sarà aperto per la 2ª e 3ª media, mentre dal 8 al 12 luglio l’oratorio di Barzio sarà chiuso e i ragazzi di 1ª media frequenteranno l’oratorio di Cremeno.
Giovedì’ – giorno del ringraziamento: messa dei ragazzi alle ore 10:30 a Cremeno per i ragazzi delle elementari. I ragazzi delle medie vivranno la messa durante i giorni di camminata. l’apertura al mattino degli oratori è sempre prevista per le ore 8:00.
Venerdì – pomeriggio ponte per i ragazzi di v elementare per i primi tre venerdì – il venerdì i ragazzi di 5ª elementare vivranno un pomeriggio con i ragazzi delle medie. Partiranno alle 14.30 dall’oratorio di Cremeno e andranno a Barzio. l’uscita dei ragazzi di v sarà a Barzio alle 17:30.
Oratorio di Pasturo
L’oratorio a Pasturo sarà aperto nei pomeriggi dal 17 giugno e da quest’anno si introducono le mattinate del lunedì e venerdì dalle ore 9.00 alle ore 12.00, con un numero massimo di 40 bambini dando la precedenza alle classi elementari. Per coloro che necessitano tutta la giornata sono aperte le altre due strutture della Comunità Pastorale – Barzio e Cremeno divisi nelle due fasce di età: Barzio – classi medie / Cremeno – classi elementari.
L’attività si concluderà il 19 luglio. L’oratorio è dalle 14:00 alle 17:30.
Finiscono le scuole, terminano i campionati, ma il CSC Cortenova non si ferma mai.
Ha preso infatti il via ieri il Camp organizzato e gestito interamente dal sodalizio gialloblù che ha visto l'adesione di una sessantina di giovanissimi partecipanti, suddivisi quasi equamente tra pallavolo e calcio.
Due le settimane previste: quella corrente e la prossima.
La Provincia di Lecco promuove, per il secondo anno, un ciclo di passeggiate creative per approfondire la conoscenza di alcune perle di Lecco Heritage – Sistema Museale della provincia di Lecco e del contesto paesaggistico e culturale dei borghi in cui sono immerse.
I tre percorsi, curati dall’associazione Sentiero dei Sogni, sono inseriti anche nel più ampio contesto del Lake Como Walking Festival, rassegna dedicata alla narrazione in cammino, giunta alla terza edizione.
Il titolo scelto come filo conduttore dei diversi itinerari, Le pietre raccontano, vuole celebrare gli anniversari di due grandi figli del Lario: il bicentenario della nascita di Antonio Stoppani, geologo e paleontologo lecchese, autore del best-seller ottocentesco Il Bel Paese, e il bimillenario di Plinio il Vecchio, che alle pietre ha dedicato gli ultimi due libri della prima enciclopedia dell’umanità, la Naturalis Historia (77 d.C.), esaltando la capacità dell’uomo di lavorarle, ma anche mettendoci in guardia rispetto alla depredazione della natura.
In ogni tappa il genius loci parla attraverso le voci di autori del presente e del passato. Tra questi ultimi, particolare attenzione verrà dedicata anche ad Antonio Ghislanzoni, grande scrittore e librettista lecchese del quale ricorre il bicentenario della nascita, con estratti dal giornale satirico L’uomo di pietra, che contribuì a fondare nel 1857.
Le passeggiate saranno condotte da Pietro Berra, giornalista e scrittore, con numerosi ospiti e testimoni dei luoghi attraversati.
Programma
Domenica 16 giugno alle 14.30 il primo appuntamento Sulle tracce di Barbarossa tra storia, leggende e fede coinvolge la Torre di Maggiana a Mandello del Lario: passeggiata di 2,2 km (solo andata) da piazza Giovanni XXIII alla scoperta di Mandello del Lario, dal lago al nucleo storico di Maggiana.
Conduce Pietro Berra, giornalista e scrittore, visite guidate a: Chiesa di San Lorenzo e Museo d’Arte Sacra con Beatrice Pizzi e Chiara Brizzolari, Santuario della Beata Vergine del Fiume con suor Silvia Micheli, Chiesa di San Giorgio con Davide Maggi, Torre di Maggiana con Leonardo Ciappesoni del Gruppo Amici Maggiana, letture di brani d’autore dedicati a Mandello a cura di Lorena Mantovanelli.
Domenica 8 settembre alle 14.00 il secondo appuntamento Le pietre raccontano…quando il lago era mare coinvolge il Museo delle Grigne a Esino Lario, che conserva alcuni fossili studiati da Antonio Stoppani, che ci raccontano di quando il territorio lariano era sommerso dal mare della Tetide, oltre 200 milioni di anni fa.
Dal museo un percorso di circa 2 km toccherà la Via Crucis dello scultore Michele Vedani, la statua di Pio XI, la Parrocchiale di San Vittore e la Chiesa di San Giovanni, dove, chi vorrà, potrà ascoltare un concerto alle 17. Conduce Pietro Berra, interventi di Catherine de Senarclens e Carlo Pensa (Amici del Museo delle Grigne) e Stefano Dal Bo (Wikimedia Italia).
Sabato 5 ottobre alle 14.30 il terzo e ultimo appuntamento Le scale del tempo, da Plinio al Medioevo che coinvolge il borgo di Corenno Plinio a Dervio. Ritrovo in piazzetta Garibaldi, dove inizierà l’esplorazione di Corenno Plinio, recentemente riconosciuto tra i Borghi più Belli d’Italia, con impianto medievale e origini romane.
Il percorso toccherà le arche della famiglia Andreani, la Chiesa di San Tommaso di Canterbury, Casa Uboldi, che custodisce le opere dell’artista Gian Luigi Uboldi (1915-2005), Villa Valentini, costruita sulle rovine di un edificio citato da Plinio il Giovane, il porticciolo e il castello. Conduce Pietro Berra, interviene lo storico Roberto Pozzi, letture di Lorena Mantovanelli.
Modalità di partecipazione
Le passeggiate sono gratuite, ma è obbligatorio prenotarsi online attraverso i link indicati. Posti limitati.
Da lunedì 17 a mercoledì 19 giugno dalle 8.30 alle 17.30, per interventi urgenti di ispezione e consolidamento della volta della galleria Morcate.
L'esito uscito dalle urne a Cortenova e Primaluna, e che ha confermato Sergio Galperti e Mauro Artusi come primi cittadini, rende verosimilmente la strada verso la fusione dei due comuni più in discesa.
Le due amministrazioni uscenti (e rientranti) hanno infatti respinto - anche in modo direi brillante - l'attacco lanciato dalle liste concorrenti che sul progetto fusione avevano un'opinione diversa.
Il tutto, intendiamoci, con sullo sfondo i referendum del 27 ottobre prossimo quando i cittadini cortenovesi e primalunesi saranno chiamati ad esprimersi con un "si" o con un "no" alla proposta di unire definitivamente in una le due realtà più industriali della Valle.
E nel caso il 27 ottobre (come auspico) i "si" prevalessero sui "no", sarà interessante capire se la candidata eletta di Introbio manterrà la promessa su cui ha sostanzialmente costruito la sua campagna elettorale raccogliendo ben 398 firme di cittadini che si sono dichiarati favorevoli a mettersi insieme a Cortenova e Primaluna.
Già, perchè se l'esito dei referendum primalunocortenovesi fosse positivo, allora non ci sarebbero ostacoli ad avviare le pratiche per la fusione per incorporazione, dando così riscontro concreto a chi ha messo la propria firma su un foglio di carta (trasmesso in via ufficiale a tutte le istituzioni interessate).
Senonchè, nel frattempo, la candidata eletta ha sostenuto più o meno pubblicamente le liste sconfitte a Cortenova e Primaluna contrarie alla fusione: una posizione piuttosto incomprensibile e contradditoria per una che, invece, la fusione l'aveva sostenuta a tal punto da mettersi in campo (e bussando a varie porte) per raccogliere firme a favore.
Ma, si sa, il mondo è bello perchè è vario e l'imperscrutabilità del pensiero ci ha regalato negli anni, e continuerà a regalarci, situazioni difficili da comprendere, almeno per la mente che ritengo nella media come quella di chi scrive.
Morale, aspettiamo il 28 ottobre, e non per ricordare la marcia su Roma ma per verificare se la promessa delle promesse verrà mantenuta.
E, a scanso di equivoci e per quanto può valere visto che gli introbiesi adesso mi hanno conosciuto, annuncio sin da subito il mio voto favorevole al referendum per la richiesta di incorporazione nell'auspicato (da me) nuovo comune, sperando che Borgo Grigna o come si chiamerà, sia propenso ad accoglierci.
Si è disputata questa mattina la Cortenova - Zuc - Trofeeo Famiglia Benedetti (Santafede), gara ciclopodistica valida come seconda prova del circuito Valsassina Bike&Run.
Presenti una settantina di concorrenti suddivisi tra ciclisti e runner, tra i quali numerosi atleti di spessore che hanno animato la competizione.
Nella gara riservata alle bike si è imposto in volata Simone Tenderini (tempo 20.57) su Matteo Santini, accreditato di un secondo in più; al terzo posto Angelo Pepe in 21.59.
Nella categoria Master (parliamo sempre di ciclismo) si è imposto Andrea Artusi in 21.28: il pasturese ha preceduto Roneo Arrigoni (23.35) e Marco Acquistapace (24.55).
Una sola la concorrente femminile: Paola Beri ha coperto la distanza in 27.48.
Passando ai runner il miglior tempo tra gli uomini lo ha fatto registrare Dionigi Gianola con 24.25. Dietro di lui Marco Lafranconi in 26.07 e Michele Combi con il tempo di 26.56.
Tra i Master Daniele Gottifredi è salito sul gradino più alto del podio con il tempo di 29.07, precedendo Carlo Benedetti (29.36) e Marco Baldassarre (30.46).
Tra le donne il miglior tempo è stato quello di Debora Benedetti, un 28.37 che le ha permesso di sopravanzare, nella categoria Master, Silvia Invernizzi (32.41) e Mery Ticozzelli (34.26).
Michela Gritti con 34.13 si è imposta tra i più giovani. Al secondo posto Caterina Ciacci (33.49), al terzo Serena Mascheri (33.57).
Soddisfazione è stata espressa dagli organizzatori (nell'occasione il CSC Cortenova) che hanno ringraziato i partecipanti, gli alpini che si sono prestati a cucinare la taragna e la famiglia Benedetti che è sempre vicina alle attività del sodalizio gialloblu.
Qui sotto alcune foto della manifestazione.
In quel tempo. Partito di là, il Signore Gesù venne nella regione della Giudea e al di là del fiume Giordano. La folla accorse di nuovo a lui e di nuovo egli insegnava loro, come era solito fare. Alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, gli domandavano se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla». Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione “li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola”. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto». A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio». Lettura del Vangelo secondo Marco
Lo vogliono mettere alla prova, lo vogliono screditare davanti alle folle. La discussione “rabbinica” verteva sulla possibilità da parte di un marito di ripudiare la propria moglie. Si facevano a quel tempo una serie di possibili motivazioni per cui un uomo potesse allontanare la moglie, si arrivava a considerare un buon motivo di ripiudio l’incapacità di cucinare bene per il marito. Al centro l’uomo, i suoi desideri e le sue possibilità. Non era contemplata altra prospettiva, tipo “è lecito a una moglie ripudiare il proprio marito”? La risposta di Gesù tremenda per gli uomini deve essere suonata alle orecchie delle eventuali donne presenti come parole veramente belle e finalmente nuove e vere….”per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma”. Chissà lo stupore e la loro gratitudine nei confronti di Gesù. Chissà che gioia sentirsi considerate, stimate, difese. Come sempre Gesù non solo risponde ma va oltre, risponde con parole che possono essere per chi gli fa la domanda un inizio di conversione che permette di entrare davvero in un altro mondo, in un altro modo di affrontare le cose. Se ascoltate conducono a una porta che si apre sui sogni di Dio, sulla verità di ogni cosa”. È un invito per “gli uomini” centrati su di sé, avvolti da una mentalità di dominio e non di cura, di uso e consumo e non di dono, a mettersi dentro il sogno di Dio in merito alla relazione sponsale. Ci si deve sempre preoccupare di avere un cuore che sa davvero amare, accogliere, servire; che si sa donare; che non pretende, che non si chiude e si lascia vincere dalla sclerocardia. Il nostro cuore deve sempre più assomigliare a quello di Dio. Non si devono creare leggi di comportamento a partire dalle proprie incapacità, a partire dalle nostre debolezze e piccolezze, ma ci si deve sempre riferire alla nostra “somiglianza” con Dio e vivere quotidianamente la preoccupazione di evitare che il nostro cuore diventi un cuore di pietra e custodire il desiderio che sempre e comunque sia un cuore grande capace di amare.
Gesù parla esplicitamente del sogno di Dio sulla relazione uomo donna, quello raccontato nel libro della Genesi (prima lettura) e praticamente invita chi lo interroga e chi lo ascolta ad averlo come punto di riferimento continuo nella vita. E’ il modello cui ispirarsi sempre, anche nei momenti di fatica. La donna viene dal fianco dell’uomo ma non per essere al suo fianco ma di fronte a lui, ed entrambi, nell’amore, sono chiamati a diventare una cosa sola. Dio non solo crea l’uomo e la donna ma l’uomo per la donna e la donna per l’uomo. E in questa unità consiste l’immagine somigliantissima di Dio. Anche per questo la tradizione ebraica fa divieto di raffigurare il volto di Dio: l’uomo e la donna sono questo volto, non abbiamo quindi bisogno di altre raffigurazioni. Dio si compiace di farsi conoscere attraverso l’esperienza dell’amore umano dell’uomo e della donna, chiamati ad essere una sola carne.
Nella seconda lettura Paolo dice che questo amore è sacramento, cioè realtà umana capace di svelare il mistero di Dio. Come il pane dell’Eucaristia, così la quotidiana fedeltà dell’uomo e della donna racconta la fedeltà incondizionata di Dio per noi.
Un ultima cosa: lo sguardo dei farisei e lo sguardo di Gesù sono completamente diversi. Quello dei farisei è freddo, ambiguo, giudicante. Quello di Gesù è colmo di tenerezza, dona vita e rilancia desideri e sogni. Così deve essere il nostro di fronte a realtà di relazione uomo-donna problematiche, cariche di sofferenza e di fatica così tanto diffuse oggi. Forse questa pagina di Vangelo è un dono per tutti perché per tutti può risuonare come un invito a prendersi cura dell’amore tra un uomo e una donna. La coppia ha bisogno di essere avvolta dalla cura e dalla tenerezza dell’intera comunità cristiana perché la relazione sia difesa nella sua bellezza di realtà capace di raccontare l’amore di Dio; perché sia più solida nella fedeltà; perché sia più forte il rispetto reciproco, la gioia di essere dono, l’uguaglianza, la reciprocità, la condivisione, l’immaginazione la fantasia, la fecondità dell’amore. Sono troppe le insidie all’amore vero di una coppia, troppi i pericoli, tanta la fragilità. Chi sceglie di essere una carne sola ha bisogno di aiuto da parte di tutti per esserlo ogni giorno nella pace e nella gioia.