Alberto Manzi era laureato in biologia, pedagogia e filosofia, aveva seguito studi nautici prima del diploma magistrale ed era stato educatore presso una struttura carceraria minorile romana prima di dedicarsi all'insegnamento come maestro elementare.
Fu scelto per presentare "Non è mai troppo tardi" programma che doveva contribuire alla lotta all'analfabetismo in Italia con vere e proprie lezioni di scuola primaria utilizzando una didattica rivoluzionaria per l'epoca, con alunni adulti e analfabeti.
La trasmissione andó in onda con successo per un decennio, quasi un milione e mezzo di persone hanno potuto conseguire la licenza elementare grazie a queste innovative lezioni a distanza. Le trasmissioni andavano in onda nel tardo pomeriggio, prima di cena. Manzi utilizzava un grosso blocco di carta montato su cavalletto sul quale scriveva, con un carboncino, semplici parole o lettere, accompagnate da un disegno di riferimento.
Dopo la chiusura del programma Manzi tornò quasi a tempo pieno all'insegnamento scolastico, viaggiando per promuovere campagne di alfabetizzazione degli italiani all'estero. In America latina collaboró per la promozione sociale dei contadini più poveri.
Da maestro tornò alla ribalta nel 1981: si era rifiutato di redigere le nuove "schede di valutazione", che con la riforma della scuola avevano sostituito la tradizionale pagella; Manzi si era rifiutato di scrivere le valutazioni: «non posso bollare un ragazzo con un giudizio, perché il ragazzo cambia, è in movimento; se il prossimo anno uno legge il giudizio che ho dato quest'anno, l'abbiamo bollato per i prossimi anni».
La "disobbedienza" fu punita con la sospensione dall'insegnamento e dalla paga. L'anno successivo il Ministero della Pubblica Istruzione torna a far pressione sull'insegnante cercando di convincerlo a scrivere le valutazioni, Manzi non ha cambiato opinione, ma si mostra disponibile di redigere una valutazione riepilogativa comune per tutti i ragazzi usando un timbro. Il giudizio era per tutti indistintamente: "fa quel che può, quel che non può non fa". Il Ministero della Pubblica Istruzione si mostra subito contrario alla valutazione timbrata. «Non c'è problema, posso scriverlo anche a penna» ribadisce convinto.
Scrive anche diversi libri, il più famoso dei quali è Orzowei (1955), da cui fu tratta una omonima serie televisiva per la Tv dei ragazzi, di grande successo.
Ad Alberto Manzi sono intitolate diverse scuole a Roma e in altre città italiane.
Viene eletto sindaco di Pitigliano per i Democratici di Sinistra dal 1995 al 1997. Muore a Pitigliano il 4 dicembre 1997.
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