Un paio di anni fa ho avuto la fortuna di poter visitare il Monastero di Sant'Antonio e oggi, in occasione della sua festa in quanto Patrono di Introbio, Crandola e Parlasco, voglio "regalarvi" alcune foto che ho scattato in quei luoghi.
Oggi nella S. Messa solenne a cui ho partecipato in rappresentanza dell'Amministrazione Comunale di Introbio e di tutta la cittadinanza, ho ascoltato la sua storia e mi sono ritrovato per qualche istante a ripensare a quel giorno nemmeno tanto lontano in cui ho potuto rendermi conto di persona della forza interiore che l'Abate deve aver avuto per costringersi a ritirarsi per anni e anni in un posto così remoto.
La sua "stanza" era una specie di antro situato sulla parete di una montagna. Oggi lo si raggiunge grazie ad una lunga e ripida scala in metallo, allora, immagino, avrà dovuto arrampicarsi. Per darvi un'idea, pensate ad un anfratto in una Fasana e più o meno ci sarete vicini.
Mentre distribuivano la Comunione ho anche pensato che forse un'esperienza del genere farebbe bene a molti (e in quei molti ovviamente mi ci metto anch'io).
Torneremmo al mondo con un altro spirito e ci guarderemmo intorno con occhi diversi.
Magari solo per poco, ma sarebbe un'esperienza (e mi riferisco al guardare il mondo con occhi diversi) davvero unica e chissà se non irripetibile.