La “faccenda” Barzio – Piani di Bobbio sta tenendo banco da giorni suscitando un interessante dibattito al quale, senza esservi invitati, vogliamo partecipare anche noi, cioè anch’io.
Così, tanto per dire due o tre cosette e contribuire alla discussione.
Mi sembra che gli argomenti siano sostanzialmente tre. Vediamoli uno per uno.
Il primo è quello degli “usi civici”. E, soprattutto, del fatto che il comune di Barzio avrebbe prodotto un documento nel quale renderebbe alienabili oltre un milione e mezzo di metri quadri a Bobbio.
Non entro nel merito se non per dire che, forse, anzi probabilmente, anzi sicuramente, non c’è stata una grande capacità di comunicazione, visto che si è detta una cosa, poi un’altra e poi un’altra ancora.
Fatto sta che oggi da Palazzo Manzoni spiegano che un mese fa avevano inviato in Regione dove lo sgravio riguarda solo le poche decine di metri quadri chiesti dall’ITB per realizzare il parco ludico.
Tutto a posto? Mah! Vedremo.
Nel frattempo passiamo al punto due, la nuova seggiovia.
Ora, se c’è (tra altre, intendiamoci) un’azienda turistica che funziona bene, offre lavoro, produce ricchezza per chi sta a valle e per chi sta a monte, è proprio l’I.T.B. che in quest’anno avarissimo di neve è riuscita a fare più di un miracolo consentendo di sciare dalla Madonna a fine Marzo e incappando, proprio sul più bello, nel ritorno (fugace) del maltempo che non ha consentito una chiusura in gloria come avrebbero meritato.
Quindi, ci sembra opportuno affermare che – sempre nel rispetto delle norme ovviamente – se l’I.T.B. vuole realizzare una seggiovia che alla fine costerà, ci è parso di capire, non meno di sei milioni di euro, ebbene lasciamogliela fare anche se dovremo rinunciare a qualche albero là sull’Orscellera, zucco che una volta (le foto non mentono) era pelato proprio e forse di più della dirimpettaia Grigna.
Viene anche spontanea una domanda: in Valle chi ha mai investito di proprio nel turismo 6 milioni di euro?
E un’altra: avete idea di cosa ha investito l’I.T.B. negli ultimi dieci/quindici anni?
E un’altra ancora: qualcuno può spiegare perché una società così strategica per il territorio non sia di proprietà di gente del territorio?
Passiamo oltre che l’è mej.
Terzo punto. L’innevamento artificiale.
Il mio parere è che sotto una certa quota siano soldi buttati via e che in alcune località non sia proprio il caso.
E siccome l’anonimato non mi piace, dico Paglio, Betulle e Giumello, ben sapendo di andare incontro a qualche tentativo di insulto dal quale mi auguro di potermi salvare invocando la primogenitura dei “Posti Bellissimi” che, prima di tutto, sono quelli e non altri, e chi mi conosce lo sa molto bene.
A Bobbio, invece, no. Non sono soldi buttati perché la posizione orografica è tale da consentire un innevamento perfetto e duraturo: la stagione appena finita lo testimonia senza ombra di dubbio.
Finiti gli argomenti. Erano tre, o no?
No: ne ho un quarto. L’autostrada (della neve?) di Barzio e tutto quello che ne conseguirà.
Penso sia chiaro a tutti che se nel 1999 i barziesi avessero votato guardando al futuro, questo problema non esisterebbe, così come non sarebbero mai esistiti altri mille problemi di traffico e parcheggi cresciuti man mano che in quota cresceva l’offerta mentre in basso gli appartamenti rimanevano sempre più chiusi.
Invece, in quell’anno, il 73% dei cittadini della “Perla della Valsassina” decise che no, la funivia non doveva partire dal fondovalle, ed oggi mi chiedo quanti di loro sono contro l’autostrada e il prevedibile graffio alla natura che questa produrrà.
Ma sono discorsi triti e ritriti, niente di nuovo sotto il sole, la pioggia e la neve.
Perché dalle nostre parti se guardi al futuro corri il rischio di essere preso per matto.
Viva, nonostante tutto, la Valsassina!
P.S.: siamo un giornale quasi democratico. per cui visto che ho detto la mia, siete liberi di dire anche la vostra.