Senso unico alternato per i mezzi pesanti sulla vecchia Ballabio (stop in zona Camera di Commercio per chi sale e Ponte della Gallina per chi scende) e il "consiglio" al resto del traffico di raggiungere la Valle tramite la "36" (come se fosse sicura al 100%: è appena stata riaperta dopo la caduta di calcinacci in galleria e il ferragosto scorso chiusa per un masso con conseguente caos), uscire a Bellano e salire a Taceno (altra strada sulla cui sicurezza non ci sentiamo di mettere la mano sul fuoco visto che dietro ogni curva non è infrequente trovare sassi sulla carreggiata).
E lo stesso consiglio è diretto ai valsassinesi che vogliono raggiungere Lecco (o "l'area metropolitana di Milano"): andate a Taceno (o a Parlasco, come preferite) e poi prendete la super a Bellano.
Lasciando ai lettori le considerazioni del caso, oltre a fornire consigli ci informano che domani ci sarà un'ispezione aerea con l'elicottero, dopodiché si vedrà. Certo è (questo lo pensiamo noi) che la riapertura non sarà a breve.
Nel frattempo a Introbio c'è chi ringrazia la Madonna di Biandino per aver "guardato giù" e fatto uscire indenni dalla loro auto i due concittadini: in effetti, dalle foto, parlare di "miracolo" non sembra per nulla inopportuno.
Luciano Pensa e lo zio stanno bene, l'hanno scampata bella e tutti siamo felici per loro, ma una riflessione (approfondita) sullo stato del territorio (e delle infrastrutture che lo collegano e attraversano) è urgente e necessaria, perchè, razionalmente, non ci si può sempre affidare ai miracoli.