La decisione dell'amministrazione comunale di Barzio di dare il via alla progettazione ed alla realizzazione di una nuova strada di collegamento con la funivia e la costruzione di un parcheggio multipiano è argomento (giustamente) molto dibattuto.
La mia opinione (per quel che può contare) è che si siano persi più di vent'anni e, dalle cifre che stanno emergendo, diversi milioni di euro di soldi pubblici.
Gli amici che ho a Barzio (sindaco ed ex sindaci compresi, nonchè alcuni commercianti) sanno bene come la penso e l'ho sempre pensata, per cui per loro non sarà una sorpresa e non mi aspetto che mi tolgano il saluto.
La mia opinione, detta molto chiaramente, è che il referendum del 1999 con il suo esito negativo sia stato un grave errore per la Valle ma, soprattutto, per Barzio.
A beneficio di quanti non se ne ricordassero, in quegli anni era già praticamente pronto un progetto per l'allungamento a valle della funivia nella zona adiacente l'attuale dismessa porcilaia.
Lì si sarebbero potuti realizzare parcheggi a sufficienza per soddisfare le esigenze (di allora) dei Piani di Bobbio nonchè realizzare alcune infrastrutture ricettive. Due furono, a memoria, i punti salienti della "resistenza" poi sfociata nell'esito negativo della consultazione.
Il primo consisteva nel presunto svuotamento di Barzio. Il secondo prefigurava una speculazione edilizia .
Ora, con il senno di poi, è difficile per tutti non ammettere che il traffico dei fine settimana sciistici non abbia portato nulla di buono a quella che viene definita "la perla della Valsassina". Lo sciatore arriva, parcheggia a Cremeno, fa la coda per prendere la navetta, arriva alla funivia, fa la coda per salire, poi fa la coda per scendere, la coda per riprendere la navetta, arriva al parcheggio e, esausto, se ne torna da dove è venuto e non gli viene in mente di certo di tornare in piazza per fare acquisti.
Questa è la realtà, non altro. E più volte mi è capitato di entrare nei negozi barziesi dopo aver sciato a Bobbio in compagnia di altre 7.000 persone trovandoli pressoché vuoti.
Citando un altro esempio in Valle si può tranquillamente affermare - ad esempio - che da quando esiste la tangenziale Introbio ha avuto nuova vita e sviluppo.
Per quanto riguarda la presunta "speculazione edilizia" sarebbe bastato che l'amministrazione comunale avesse operatoin modo da evitarla. Non mi dilungo sul fatto che a mio avviso dovevano essere gli stessi commercianti barziesi a prendere in mano la situazione e stabilire una propria "filiale" in corrispondenza della nuova partenza della funivia: ognuno della sua attività e dei suoi capitali fà ciò che vuole, ma non può impedire che altri - magari più lungimiranti - investano.
Ora succede che si debbano spendere 15 milioni di euro di soldi pubblici per "ovviare" ad una situazione che poteva (sempre a mio avviso, per carità) essere già stata fronteggiata vent'anni fa.
Con quali risultati quando tutto sarà finito?
Il primo: i "turisti" affluiranno direttamente alla funivia e al parcheggio multipiano e quando avranno finito di sciare se ne andranno a casa più facilmente. C'è un aspetto positivo e non va nascosto: Barzio non sarà più congestionata dal traffico da e per i parcheggi.
Il secondo: una nuova strada apre scenari di possibili ulteriori costruzioni (e sembra che qualche licenza sia già stata rilasciata). Niente di male: si crea lavoro per le imprese edili e per l'indotto, ma il dubbio sull'effettiva necessità di nuove residenze resta.
Per concludere e fare un riassunto: se vent'anni fa il progetto di arroccamento a valle della funivia fosse stato approvato probabilmente oggi non si dovrebbero spendere 15 milioni di euro oltre ad andare a consumare ulteriore territorio.
Questa è la mia personalissima opinione, magari discutibile, che non ho mai avuto remore nell'esporre.
Il nostro giornale, come sempre, sarà felice di poter accogliere e pubblicare commenti e opinioni diverse allo scopo di informare al meglio l'opinione pubblica attorno ad un progetto i cui effetti si riversano sulla Valle intera.
Riccardo Benedetti