Vediamo se sono un marziano oppure non ho capito niente.
C'è un governo e c'è una maggioranza probabilmente pletorica e confusionaria, ma pur sempre una maggioranza.
A un certo punto uno dei partiti di questa maggioranza decide che non può dare la fiducia al governo su alcuni temi importanti.
E lasciamo perdere il fatto che sia un partito inutile che sta cercando, in vista delle elezioni, di rifarsi un'immagine sperando di incantare ancora un sacco di gente alla ricerca di un modo per non lavorare e sbarcare lo stesso il lunario.
Il presidente del consiglio si presenta in parlamento e dice che con quel partito è venuto meno il patto di fiducia.
Dopodiché due altri partiti che sono in maggioranza chiedono al presidente del consiglio di continuare nel suo lavoro con un governo che escluda il partito con cui è venuto meno il patto di fiducia.
A questo punto, però, c'è un altro partito che non vuole che ciò accada perché nel governo sarebbe poi minoranza, visto che non potrà più contare sul partito (inutile) con cui è venuto meno il patto di fiducia.
Per cui questo partito - che è quello degli intelligenti, dei giornaloni, dei sono bravi solo loro, dell'establishment, dei ricchi, degli intellettuali, degli scrittori, dei cantanti, degli attori, dei banchieri, degli amici degli americani, delle multinazionali, del prostrarsi all'Europa e compagnia bella - dopo aver tentato invano di far rientrare nei ranghi il partito della "non fiducia" a un certo punto consiglia il presidente del consiglio di non dar retta ai due partiti che lo volevano ancora al comando, ma senza il partito "sfiduciato".
Il presidente del consiglio - che fa parte delle categorie sopra descritte difese da un partito che forse dovrebbe difendere altra gente - non può non seguire il consiglio.
E quindi salta per aria - in un momento in cui non doveva succedere - tutto.
Mi chiedo: per colpa di chi?