Sta cominciando nel peggiore dei modi, come era purtroppo anche abbastanza prevedibile, una campagna elettorale anomala, da svolgersi sotto gli ombrelloni. "D'estate - dice Paolo Crepet - gli Italiani hanno voglia di rilassarsi, soprattutto dopo due anni di angoscia provocata dal Cronavirus e dalla Guerra in Ucraina, con la paura che diventi Mondiale. Andare a disturbarli in un momento come questo potrebbe essere controproducente: tutti andrebbero a votare piuttosto che coloro che li disturbano sotto l'ombrellone", questi i giusti concetti affermati dal noto psicologo, che consiglierebbe quindi una campagna elettorale soft.
Tutto il contrario invece di quello a cui stiamo assistendo. Una campagna, soprattutto nel campo del Centrosinistra, già sull'orlo di una "crisi di nervi". Enrico Letta, senza timore di rendersi ridicolo, afferma di avere "gli occhi di tigre" (lui che al massimo mi farebbe venire in mente i "Pinguini del Madagascar") e tragicizza subito delle elezioni che paragona a quelle del 1948. Un possibile "Governo Meloni" viene pitturato come un "ritorno al Fascismo", esattamente a 100 anni di distanza (Ottobre 1922) con pessime ricadute sulla politica estera italiana, e adesso addirittura grida che il Governo Draghi è stato fatto cadere dalla Russia, tramite Salvini (il quale sull'argomento ha sicuramente delle ambiguità, come ormai si sa da tempo) dimenticando però che a dare la stura alla crisi di Governo è stata la mancata fiducia di Conte e dei 5 Stelle nel voto in Parlamento del 14 Luglio.
Insomma, direi, "calma e gesso".
Dall'altra parte la prima uscita di Berlusconi, su Rete 4 ieri sera, è stata abbastanza strabiliante. L'uomo che per due volte ha portato l'Italia vicinissima al default, cioè al disastro economico e finanziario, la prima nel 2006 e soprattutto la seconda nel 2011, quando lo "Spread" è arrivato a quasi 500, "riscende in campo" con promesse da imbonitore dell'assurdo.
"Daremo mille euro a tutti, le mamme, le nonne, giovani disoccupati e pensionati": roba che in confronto i costi del tanto criticato "Reddito di Cittadinanza" sembrano cosa da nulla. La strategia è chiara: senza preoccuparsi minimamente di qualsiasi attinenza alla realtà, e soprattutto di un deficit pubblico ancora una volta disastrato, l'importante è promettere, come già nel famoso "Contratto" del 2001, confidando nella scarsa memoria degli Italiani.
Insomma, non fa in tempo a girarsi il "Tecnico" Mario Draghi (il quale da parte sua se ne vuole andare allargando i cordoni della borsa, assumendo prof nella Scuola e rendendo contenti i Sindacati sui 200 euro extra busta paga) che subito si scatena il putiferio più irresponsabile.
Non è questo ciò di cui ha bisogno l'Italia, non è proprio questo. Per favore, fermatevi (o fermateli) !